LONDRA 2012: I COLOSSI DELLO SPORT MONDIALE A CONFRONTO

Phelps e Bolt verso il grande appuntamento
con l’obiettivo di cambiare ancora la storia

Londra 2012: gli attesi protagonisti

I Giochi Olimpici si avvicinano e l’attesa sale. Londra 2012 è l’appuntamento sportivo più importante della stagione e rappresenta il momento culminante di un quadriennio molto intenso. Da Pechino 2008 ad oggi quasi tutto è cambiato e non poteva essere altrimenti perché nello sport quattro anni sono davvero un’eternità. Assisteremo a gare differenti, ci appassioneremo per le imprese di nuovi campioni, ci caleremo in una realtà diversa rispetto a quella cinese. Tante cose cambieranno, una resterà tale, almeno in previsione. I protagonisti più attesi alla vigilia di Pechino 2008 erano Michael Phelps ed Usain Bolt, i protagonisti più attesi di Londra 2012 sono ancora loro due.   Per capire la grandezza dei due mostri sacri dello sport mondiale è giusto ripercorrere quanto accaduto quattro anni fa. Il nuotatore statunitense si era aggiudicato 8 medaglie d’oro (con 7 primati mondiali) ed aveva così superato il record stabilito dal suo connazionale Mark Spitz alle Olimpiadi di Monaco 1972, il super velocista giamaicano aveva invece dominato la scena nell’atletica vincendo 100, 200 e staffetta 4×100 con 3 straordinari primati mondiali. Phelps aveva dettato legge nei 200 stile libero (1’42”96), nei 100 e nei 200 farfalla (50”58 dopo un duello da batticuore con il serbo Cavic e 1’52”03), nei 200 e nei 400 misti (1’54”23 e 4’03”84) e nelle 3 staffette (3’08”24 nella 4×100 sl, 6’58”56 nella 4×200 sl e 3’29”34 nella 4×100 mista). Lo Squalo di Baltimora aveva provato l’impresa anche ad Atene 2004, ma in quella circostanza si era dovuto accontentare (si fa per dire) di 6 ori e 2 bronzi. Michael ha esordito alle Olimpiadi di Sidney 2000 quando aveva solo 15 anni, è l’atleta più vincente nella storia dei Giochi (14 successi) e nel suo inimitabile palmares vanta anche 26 titoli mondiali (33 podi complessivi). I numeri dicono che siamo di fronte al più grande nuotatore di sempre, il modo in cui ha dettato legge per oltre un decennio lo conferma. Meno longeva, ma altrettanto sfolgorante la carriera di Usain Bolt. Il giamaicano entra nella storia dell’atletica il 31 maggio 2008 correndo i 100 metri in 9”72 nel meeting di New York. E’ l’inizio di un percorso straordinario che arriverà a compimento pochi mesi dopo. Bolt vince infatti l’oro olimpico dei 100 metri in 9”69 e si ripete nella doppia distanza migliorando un record che sembrava imbattibile (il 19”32 stabilito dallo statunitense Michael Johnson ad Atlanta 1996). L’inimmaginabile diventa realtà il 20 agosto 2008 quando Usain ferma il cronometro a 19”30.. La magica Olimpiade di Bolt si chiude con l’oro nella staffetta (record del mondo in 37”10 con Carter, Frater e Powell). Il campionissimo giamaicano anticipa il futuro e porta il limite umano in un’altra dimensione. Non tanto per il numero dei successi (a cui vanno aggiunti 5 ori mondiali e 7 medaglie iridate), ma per la qualità di prestazioni da fantascienza.

Subito dopo le Olimpiadi si apre l’inevitabile dibattito. Chi è più grande tra Bolt e Phelps?

Ognuno ha la sua idea e tutte le risposte meritano uguale rispetto. A mio personale avviso il voto deve essere lo stesso per entrambi (il massimo possibile chiaramente). Primo perché non si possono comparare specialità diverse come atletica e nuoto, secondo perché sia Bolt che Phelps hanno stravolto la storia dello sport. Phelps firmando 8 ori in una sola Olimpiade (con ciò che comporta a livello fisico e mentale), Bolt facendo segnare tempi al di fuori di ogni logica.

Gli anni successivi hanno modificato il giudizio?

Bolt si è addirittura migliorato ai Mondiali di Berlino 2009 (9”58 straripante nei 100 metri, 19”19 da fantascienza nei 200 e 37”31 nella staffetta veloce), ma nel 2011 ha vissuto una stagione altalenante (squalificato nella finale dei 100 ai Mondiali di Daegu, prima di prendersi la rivincita nei 200 e di realizzare il nuovo record in staffetta con un 37”04 da urlo), Phelps si è invece confermato re ai Mondiali di Roma 2009 con 5 ori (nonostante la bruciante sconfitta subita con il tedesco Biedermann nei 200 sl), ma nei Mondiali di Shangai 2011 ha dovuto cedere lo scettro al connazionale Ryan Lochte (ko nei 200 stile libero e nei 200 misti, ma 4 ori, 2 argenti e 1 bronzo in bacheca). Bolt ha continuato a spingere forte, Phelps ha invece rallentato il ritmo guardando a Londra 2012. La situazione si è forse ribaltata nell’ultimo periodo. L’atleta giamaicano ha infatti perso le due gare dei Trials nazionali da Yohann Blake, Phelps si è invece presentato alla grande nelle selezioni nazionali ed ha battuto Lochte nei 200 misti e nei 200 sl. Unico neo la sconfitta subita nei 400 misti. Il nuotatore più forte di tutti i tempi a Londra disputerà 7 gare: 100 e 200 farfalla, 200 e 400 misti e le 3 staffette. Per lui si apre la possibilità di salire altrettante volte sul podio e di diventare l’atleta più medagliato nella storia dei Giochi Olimpici (primato che spetta alla ginnasta sovietica Larisa Latynina che tra il 1956 ed il 1964 è salita 18 volte sul podio).

I due mostri sacri dello sport possono ripetere a Londra quanto fatto a Pechino?

E’ difficile, ma non certo impossibile. Phelps pare essere in grande spolvero, Bolt non è ancora al top. Se i ko patiti ai Trials sono stati incidenti di percorso o segnali di un calo lo capiremo solo fra qualche giorno. Di certo entrambi dovranno confrontarsi con avversari molto più tosti di quelli annichiliti quattro anni fa. Blake fa paura e renderà dura la vita a Bolt, Lochte è un campione affermato e vorrà consacrarsi superando Phelps nello scenario olimpico. Ne vedremo delle belle ed assisteremo a dei duelli destinati ad entrare nella storia dello sport. Michael ed Usain partono ancora con i favori del pronostico (per classe, esperienza e palmares da numeri uno), ma a prescindere da come andrà a finire le certezze espresse finora rimarranno tali. Primo perché dopo quattro anni sono ancora i protagonisti più attesi alla vigilia di un’Olimpiade e secondo perché sono già nella leggenda e nessuno cancellerà i successi e le emozioni che ci hanno regalato. Siamo di fronte a due giganti e tali resteranno per sempre.