Bolt re nell’ultimo giorno dei Mondiali

Re Bolt trascina la Giamaica e vince l’8° titolo iridato in carriera.. Nell’ultimo giorno dei Mondiali di Mosca spicca il triplo di Tamgho!

 

Bolt re dei Mondiali di atletica..

I Mondiali di atletica 2013 si sono chiusi con l’8° titolo mondiale di Usain Bolt (eguagliato il record degli statunitensi Carl Lewis e Michael Johnson) ed hanno regalato gare di altissimo contenuto tecnico. Giamaica favolosa nelle due staffette (con Bolt e Fraser al tris dopo le doppiette individuali), Russia prima nel medagliere, Kenya show nel mezzofondo, Teddy Tamgho esagerato nel triplo con un balzo superiore 18 metri. In casa Italia delusione per il mancato accesso alle finali delle staffette veloci, mentre Schembri ha offerto una buona prova nel triplo uomini. 6 ori assegnati nell’ultima giornata dei Mondiali di Mosca. Ecco nel dettaglio quanto accaduto.

 

Bolt porta al titolo la 4×100 giamaicana

Usain Bolt si è confermato fenomeno senza tempo trascinando la Giamaica al 3° titolo mondiale consecutivo nella 4×100 maschile (dopo quelli di Berlino 2009 e Daegu 2011).. Il campione caraibico (nato a Trelawny il 21 agosto 1996) è ha vinto l’8° oro iridato (e 2 argenti) ed ha eguagliato il mito statunitense Carl Lewis. Nel suo palmares anche 6 trionfi olimpici e i record del mondo di 100, 200 e 4×100. Nella staffetta di oggi ha preso il testimone dopo le frazioni di Nesta Carter, Kemar Bailey-Cole e Nickel Ashmeade e si è poi involato verso l’oro (record dei Campionati in 37”36) trasformando il rettilineo finale in una passerella trionfale. E’ il più grande atleta di tutti i tempi, è un personaggio straordinariamente positivo (per le sue imprese sportive, per la sua allegria e per i suoi balletti), è il re dello sport. Il 2° posto è andato agli statunitensi Charles Silmon, Mike Rodgers, Rakieem Salaam e Justin Gatlin che hanno rimediato ad un cambio garibaldino chiudendo in 37″66. La Gran Bretagna era giunta in 3° posizione, ma è stata squalificata. Il bronzo è così andato ai canadesi Gavin Smelie, Aaron Brown, Dontae Richards-Kwok e Justyn Warner (37”92). 4° posto per la Germania (38”04), 5° per l’Olanda (38”37). Niente da fare per gli italiani Michael Tumi, Matteo Galvan, Diego Marani e Delmas Obou che sono usciti di scena in semifinale per appena 8 centesimi (10° posto in 38”49) .

 

 

Giamaica al titolo anche nella staffetta donne

La Giamaica si è confermata regina assoluta nella velocità (6 volte al titolo sulle 6 gare in programma) ed ha vinto nettamente la 4×100 femminile. Carrie Russell, Kerron Stewart, Schillonie Calvert e Shelly-Ann Fraser hanno conquistato l’oro in 41”29 (record dei Campionati) ed hanno preceduto Distel Bonnet, Ikuesan, Soumaré e Akakpo (42”73). Le francesi hanno compiuto una grande prestazione, ma sono state squalificate. L’argento è allora andato alle statunitensi Tarmoh, Anderson, Gardner e Freeman (42”75) che sono riuscite a salire sul podio nonostante un incredibile errore nell’ultimo cambio. In seguito alla squalifica della Francia il bronzo è andato alla Gran Bretagna (Asher-Smith, Jones, Lewis e Nelson) che hanno terminato la gara in 42″87. 4° posto in 42″90 per la Germania (Kwadwo, Weit, Pinto Lofamanknda e Sailer). Male l’Italia. Le nostre Audrey Alloh, Marzia Caravelli, Ilenia Draisci e Martina Amidei sono infatti state eliminate in semifinale (16° piazza in 44”05).

Tamgho re del triplo

Il risultato tecnicamente più importante dei Mondiali di Mosca (assieme al 2.41 realizzato dall’ucraino Bondarenko nel salto in alto) si è verificato nel salto triplo maschile e lo ha messo a segno Teddy Tamgho. Il ventiquattrenne francese (nato a Parigi il 15 giugno 1989) ha vinto la prova con uno straordinario 18.04 metri (all’ultimo tentativo) ed ha annichilito il resto della comitiva. Tamgho è diventato il 3° uomo di ogni epoca ad atterrare oltre i 18 metri (dopo il britannico Edwards e lo statunitense Harrison) ed ha realizzato la 3° misura all-time. Un maestoso risultato tecnico che ha lanciato il transalpino al 1° grande successo della sua carriera. Tamgho ha vinto davanti al cubano Pedro Pablo Pichardo (17.68 nella seconda rotazione) e allo statunitense Will Claye (17.52 al terzo balzo). Fuori dal podio l’altro atleta a stelle e strisce Taylor (17.20) ed il russo Fedorov (16.90). All’8° posto si è classificato Fabrizio Schembri. L’azzurro (unico dei nostri in finale dopo l’infortunio di Greco e la debacle di Donato) ha offerto una buona prova saltando 16.74 (terza serie), ma non è riuscito a competere con i migliori della specialità.

 

 

Kenya re del mezzofondo

Nei 1500 metri maschili a vincere l’oro è stato Asbel Kiprop. Il ventiquattrenne keniano (nato a Uasin Gishu il 30 giugno 1989) ha fatto valere la sua accelerazione nel corso dell’ultimo giro e si è aggiudicato la gara in 3’36”28. Ha bissato il titolo iridato di Daegu, ha riscattato la delusione olimpica di Londra (nel 2008 a Pechino fu invece oro) e si è confermato il numero uno della disciplina. Sul podio anche lo statunitense Matthew Centrowitz (3’36”78) ed il sudafricano Johan Cronje (3’36”83), mentre in 4° ed in 5° piazza si sono classificati l’altro keniano Chepseba (3’36”87) e il tedesco Tesfaye (3’37”03).

Successo keniano anche negli 800 metri femminili. A vincere il titolo è stata Eunice Jepkoech Sum (1’57”38) che ha preceduto la russa Mariya Savinova (1’57”80), le statunitensi Brenda Martinez (1’57”91) e Johnson Montano (1’57”95) e l’altra russa Poistogova (1’58”05). La venticinquenne Sum (nata il 10 aprile 1988) ha conquistato il 1° grande risultato in carriera.

 

Titolo tedesco nel giavellotto

Nel lancio del giavellotto femminile si è imposta Christina Obergfoll. La trentaduenne tedesca (nata a Lahr il 22 agosto 1981) ha scagliato l’attrezzo a 69.05 metri (al secondo tentativo) ed ha così conquistato il 1° titolo mondiale in carriera (dopo gli argenti di Helsinki 2005 ed Osaka 2007). Nel palmares della Obergfoll anche 2 medaglie olimpiche (bronzo a Pechino 2008 e argento a Londra 2012) e 2 podi europei (argento a Barcellona 2010 e a Helsinki 2012). 2° posto per la sorprendente australiana Kimberley Mickle (66.60 nell’ultima serie), 3° per la russa Maria Abakumova (65.09 al primo lancio), mentre sono rimaste ai piedi del podio la tedesca Stahl (64.78) e l’altra australiana Mitchell (63.77).

 

Russia prima nel medagliere, Bolt ancora re

La Russia ha primeggiato nel medagliere generale conquistando 7 ori, 4 argenti e 6 bronzi. 2° posizione nella graduatoria finale per gli Stati Uniti (6 ori, 13 argenti e 6 bronzi con il primato assoluto di 25 piazzamenti sul podio), 3° per la Giamaica (6-2-1), 4° per il Kenya (5-4-3), mentre l’Italia ha chiuso la rassegna con una sola medaglia (argento nella maratona femminile di Valeria Straneo) e si è piazzata al 26° posto in classifica. Bolt re in campo maschile con 3 ori, Fraser super tra le donne..