GLI EUROPEI DI CALCIO IN NUMERI: SECONDO CAPITOLO

Numeri e curiosità sulle squadre
protagoniste della manifestazione

Come promesso ecco la seconda parte delle statistiche relative agli Europei di calcio 2012. Il primo capitolo ha puntato l’attenzione su alcuni dati di carattere generale, questo entra invece nello specifico analizzando i numeri relativi alle singoli squadre che hanno preso parte alla rassegna continentale. Il riferimento è alle reti segnate e a quelle subite e viene chiaramente stabilito in base alle partite disputate. Le statistiche agevolano la lettura dei risultati e servono per capire meglio quello che si è verificato, ma non devono e non vogliono evidentemente essere l’unica chiave di lettura della manifestazione. Il lavoro evidenzia le tendenze e le doti delle singole squadre, le classifiche che vengono fuori da questa analisi non hanno però la pretesa di valere come delle sentenze. In una competizione breve come l’Europeo di calcio infatti troppi fattori influiscono e decidono il piazzamento finale.

 

CURIOSITA’ NUMERICHE IN RIFERIMENTO A GOL SEGNATI E SUBITI 

Spagna e Germania chiudono con il miglior attacco in riferimento alle partite giocate con una media di 2 gol a gara. La Spagna ottiene questo dato su 6 sfide disputate, la Germania lo fa su 5 incontri. La nazionale iberica sale sul tetto d’Europa grazie principalmente alla tenuta di una difesa impenetrabile (0,17 gol subiti a partita). Casillas ha infatti incassato 1 sola rete in 6 confronti ed ha guidato un reparto arretrato di primissimo livello. Senza il suo bomber principe (Villa) e con un Torres a corrente alternata Del Bosque ha puntato sulla solidità e ha avuto ragione. Stratega sopraffino, con una squadra di alieni. Con l’attacco più prolifico e con la difesa meno perforata anche la differenza gol è di gran lunga la migliore. La compagine iberica stabilisce una sorta di primato con una differenza reti di 1,83 a partita. Straordinaria performance per una squadra capace di dettar legge da oltre un quadriennio.

I numeri dicono che la Germania ha raccolto meno di quanto seminato. La squadra di Loew ha mancato l’accesso alla finale a causa di una difesa che si è dimostrata più vulnerabile rispetto al recente passato. I tedeschi hanno infatti incassato 1,2 gol a partita ed hanno mostrato dei cedimenti strutturali in entrambe le gare ad eliminazione diretta (2 gol subiti con la Grecia e 2 con l’Italia).

Un capitolo a parte lo meritano gli azzurri.

Il team di Cesare Prandelli ha disputato un grande Europeo, ma ha macchiato il tutto (perlomeno a livello statistico) con i 4 gol incassati in finale. Questo ha sporcato la tenuta della retroguardia (altrimenti positiva) e la differenza reti. La gara decisiva per il titolo ha pesato in maniera eccessiva sui numeri del team azzurro. Italia positiva in difesa (prima del tracollo contro la Spagna), ma deludente in attacco (6 gol segnati in 6 sfide). Balotelli ha fatto il proprio dovere, Cassano è andato a corrente alternata, Di Natale ha inciso in una sola circostanza. Sono mancati i gol provenienti dagli altri reparti (l’unico lo ha firmato Pirlo su punizione) e la manovra offensiva è spesso diventata troppo prevedibile. Italia sconfitta in finale, ma nel complesso ben oltre le attese della vigilia.

Russia e Svezia ottime in attacco, ma deludenti in difesa e nella distribuzione delle reti, Olanda al di sotto di ogni previsione soprattutto a causa dell’inadeguatezza del reparto arretrato, Inghilterra e Portogallo positive nella tenuta della retroguardia, Irlanda fanalino di coda in tutte le classifiche.

 

Per il prossimo capitolo appuntamento a martedì 17 luglio..