Coppa Italia: Vince il Napoli, perde il calcio italiano

I partenopei si sono aggiudicati la Coppa Italia battendo 3-1 la Fiorentina, ma all’Olimpico si sono verificati fatti gravissimi

 

Coppa Italia: Una serata di violenza e di follia

La finale di Coppa Italia doveva essere una festa ed invece si è trasformata in una vera e propria corrida (nel peggior senso del termine). Il Napoli ha alzato il trofeo superando la Fiorentina al termine di una serata drammatica ed inquietante. A farla da padrone sono stati gli scontri del pomeriggio tra le due tifoserie, la sparatoria che ha ferito gravemente un sostenitore del Napoli (che sembra non avere a che fare con la partita), la presa di posizione della curva azzurra che ha prima tentato di bloccare la sfida e poi dato l’ok per il fischio d’inizio, il lancio di fumogeni e bombe-carta ed i vergognosi fischi all’Inno Nazionale. Uno spettacolo indecoroso che ha fatto velocemente il giro del mondo e che ha fatto passare in secondo piano l’aspetto puramente agonistico. Il Napoli ha vinto la Coppa Italia, ma ad uscire sconfitto è stato l’intero calcio italiano.

 

Stadio Olimpico di Roma

 

Coppa Italia: La cronaca degli eventi

Non è mia intenzione indagare su quanto accaduto fuori dell’Olimpico. Un tifoso del Napoli è stato ferito gravemente da un colpo di pistola (esploso da un romanista già noto alle cronache), fatto che di per sé basterebbe per definire drammatica la serata. Su questo un semplice augurio: che l’uomo possa vincere la sua personale battaglia e riabbracciare la sua famiglia. Che la sparatoria abbia avuto oppure no a che fare con la partita poco conta a mio avviso. Di certo ha influenzato i fatti seguenti. Perché la curva del Napoli ha chiesto chiarimenti con la pretesa che la gara non fosse giocata.

Il summit tra i capi del tifo organizzato e Hamsik ha confermato il peso specifico degli ultras, la pioggia di fumogeni ha fatto da cornice a questo conciliabolo. A un certo punto (quando è emerso che la sparatoria non era legata con la finale) ecco l’ok della curva. Per mano di un tale (che preferisco non nominare perché non merita ulteriore popolarità) con indosso una maglia che chiede di liberare chi assassinò l’ispettore Raciti.. Nello stesso istante ecco anche il benestare del prefetto. Le squadre scendono in campo, i fischi sommergono l’Inno Nazionale Italiano. Solo una parola per descrivere tutto questo: VERGOGNA!!

 

Coppa Italia: La sconfitta di tutti

Amo lo sport, amo il calcio. Per questo vedendo quanto accadeva allo stadio Olimpico mi sono sentito deluso e triste. Non è ammissibile che questo bellissimo sport subisca il ricatto di delinquenti travestiti da tifosi, non è possibile che si consenta l’ingresso allo stadio di bombe-carta, non è normale sentire l’opinione di chi indossa una maglia che chiede la liberazione di un omicida o sentire bordate di fischi verso l’Inno. Mi chiedo come si è arrivati a questo, mi chiedo come il mondo del calcio possa consentire una serata del genere. La questura si è premurata di smentire accordi con la tifoseria, ma le immagini sono state fin troppo chiare.

Non voglio fare moralismi o gettare fango verso questo straordinario sport, ma solo nel calcio si possono verificare episodi di questo genere. Perché si è andati oltre, perché non c’è mai stata la volontà di risolvere tali problemi.. Proprio perché amo il calcio dico che è necessario un giro di vite. Come avvenne in Inghilterra, senza guardare più in faccia nessuno, spezzando quel sottile filo che protegge personaggi che con lo sport non possono avere nulla a che fare. Ora o mai più. Perché uno spettacolo di questo genere non si verifichi ancora, perché lo stadio sia di nuovo luogo di festa destinato anche alle famiglie, perché lo sport torni ad essere divertimento, perché si possa dare un esempio diverso alle nuove generazioni.

Ieri sera ha perso il calcio, ha perso lo sport, abbiamo perso tutti. A prescindere dalla fede calcistica, a prescindere dalle tifoserie interessate.

 

Coppa Italia: Il risultato

Per la cronaca il Napoli ha poi vinto la Coppa Italia (5° della sua storia) battendo 3-1 la Fiorentina grazie alla doppietta firmata in apertura da Insigne e al sigillo finale di Mertens. I viola avevano accorciato le distanze a metà primo tempo con Vargas e nel finale non sono riusciti a riequilibrare la partita nonostante la superiorità numerica dovuta all’espulsione di Inler. Il verdetto del campo è stato però solo un dettaglio rispetto a quanto accaduto prima.