CICLISMO: E’ JOAQUIM RODRIGUEZ IL RE DEL 2012

Analisi e considerazioni sulla stagione di ciclismo appena conclusa..

La stagione del grande ciclismo si è da poco conclusa (la Japan Cup che si svolgerà domenica 21 ottobre non stravolgerà il quadro generale) ed è quindi il momento di tracciare il bilancio definitivo su quanto è accaduto. Il 2012 resterà nella memoria degli appassionati come l’anno dello “scandalo doping” che si è abbattuto sullo statunitense Lance Armstrong. Il ciclista più vincente dell’epoca moderna (7 Tour de France consecutivi) si è infatti trovato al centro di un vero e proprio terremoto ed è stato oggetto di pesantissime accuse. Il polverone è stato sollevato, la questione resta aperta, la reputazione del “cowboy” è stata scalfita in maniera indelebile.. Il tema merita di essere approfondito e sarà affrontato nel dettaglio quando ci saranno nuovi sviluppi.. Il caso Armstrong ha investito il mondo del ciclismo, ma non è stato il solo motivo di interesse della stagione che si è appena conclusa.

Nel 2012 si sono disputate 99 corse a tappe, 132 classiche (133 con la Japan Cup che si svolgerà domenica), più di 80 campionati nazionali (in linea e a cronometro), 2 competizioni iridate (3 con la poco entusiasmante cronosquadre) e 2 olimpiche. L’Italia ha primeggiato come successi totali (113), ma non è stata certo protagonista di una grande stagione. Il conteggio prende infatti in  considerazione tutte le corse disputate, ma non può essere un termometro attendibile per misurare lo stato di salute di un movimento nazionale. Non tutte le corse hanno lo stesso prestigio, non tutte le affermazioni hanno uguale peso specifico. Vincere un Tour de France è infatti notevolmente diverso dal conquistare una tappa al Giro del Gabon. Con tutto il rispetto del caso. Ci sono successi che permettono ad un ciclista di entrare nella storia, ci sono vittorie che valgono a fini statistici, ma che non hanno grande prestigio.

Rodriguez su tutti

A conti fatti il miglior corridore della stagione andata in archivio è stato Joaquim Rodriguez. L’iberico della Katusha (nato a Parets des Vallès il 12 maggio 1979) è stato protagonista di un 2012 di eccezionale spessore, come continuità di risultati (è andato forte da marzo a ottobre) e come qualità di vittorie. Il popolare “Purito” (così lo chiamano da sempre i suoi tifosi) ha iscritto il suo nome negli albi d’oro di Freccia Vallone e Giro di Lombardia ed è salito sul podio al Giro d’Italia (2°) e alla Vuelta di Spagna (3°). Rodriguez ha concluso al 2° posto il Giro dei Paesi Baschi (con 2 affermazioni parziali), ha vinto 3 tappe alla Vuelta di Spagna, 2 al Giro d’Italia e 1 alla Tirreno-Adriatico. Grazie a questi eccezionali risultati ha dominato la classifica Uci World Tour, grazie al suo modo di interpretare le gare si è guadagnato l’ammirazione degli appassionati.

Sul podio Boonen e Wiggins

Rodriguez re indiscusso del 2012, ma non unico atleta in grado di conquistare risultati maiuscoli. Tra i grandi protagonisti della stagione appena andata in archivio spiccano certamente Tom Boonen e Bradley Wiggins. Il formidabile belga (nato a Bol il 15 ottobre 1980) è tornato su grandi livelli e nella sua primavera da record ha vinto in rapida sequenza Giro delle Fiandre, Gand-Wevelgem, Parigi-Roubaix (più il Gp di Harelbeke). Nella seconda fase della stagione il suo rendimento è leggermente calato, ma Tom è comunque riuscito a vincere il campionato nazionale in linea e la 92° Parigi-Bruxelles. Il Campione del Mondo di Madrid 2005 è diventato il miglior specialista di tutti i tempi in riferimento alle classiche sul pavé. Nel suo palmares spiccano infatti 3 Giro delle Fiandre, 3 Gand-Wevelgem e 4 Parigi-Roubaix. Nessuno prima di lui era arrivato a conquistare 10 successi in queste prestigiose competizioni.

2012 superlativo anche per Bradley Wiggins. Il trentaduenne britannico (è nato il 28 aprile 1980) è riuscito a coronare il sogno di una vita vincendo il Tour de France. Oltre alla Grande Boucle il ciclista del Team Sky si è pure aggiudicato la cronometro olimpica, la Parigi-Nizza, il Giro di Romandia e il Criterium del Delfinato. Bradley ha regalato alla Gran Bretagna il primo storico acuto al Tour de France, ha raccolto 12 affermazioni parziali e dopo aver vinto tutto su pista (3 titoli olimpici e 6 mondiali) è diventato fuoriclasse anche su strada. Impossibile dimenticare le vittorie di Hesjedal (al Giro), Contador (alla Vuelta) e Gilbert (al Mondiale), ma il podio ipotetico del 2012 vede Rodriguez davanti a Boonen e Wiggins. La Spagna è stata la nazione più forte come qualità di risultati, mentre l’Italia ha inciso ben poco nelle corse che contano.

Altri numeri

Il ciclista più vincente del 2012 è Andre Greipel (19 successi). Il tedesco ha preceduto il britannico Cavendish e lo slovacco Sagan (15 a testa). In questa stagione si sono disputate 16 cronosquadre (compresa quella iridata).Il miglior score è quello della Garmin che ne ha firmate 3 (Tour Qatar, Giro d’Italia, Tour of Utah). I corridori italiani capaci di vincere almeno una gara sono stati 47 (record pari merito con la Francia). A livello di affermazioni il miglior azzurro è Andrea Guardini (11 sigilli), come rendimento globale il primato spetta invece a Vincenzo Nibali (5 successi più i podi conquistati alla Milano-Sanremo, alla Liegi-Bastogne-Liegi, al Tour de France). Nella classifica per nazioni Italia prima con 113 vittorie. Seguono Francia (85), Spagna (71), Germania (68), Gran Bretagna (57), Australia (45), Belgio (43) e Olanda (41). Da segnalare che Philippe Gilbert ha regalato al Belgio il 26° titolo mondiale della sua storia (secondo posto per l’Italia a quota 19).