Domani la Parigi-Roubaix numero 112

La presentazione della Parigi Roubaix 2014. La “Regina delle Classiche” ai raggi x: percorso, favoriti, dati statistici

 

Parigi-Roubaix 2014: L’Inferno del Nord

Domani si disputerà la 112° Parigi-Roubaix, la gara più anacronistica del ciclismo moderno, l’appuntamento più affascinante della stagione. E’ considerata “La Regina delle Classiche”, è definita “L’Inferno del Nord”, è probabilmente la più grande follia dello sport contemporaneo, è senza ombra di dubbio competizione ricca di storia, è sinonimo di spettacolo ed emozioni. Il nord della Francia come palcoscenico naturale, l’impervio pavé come caratteristica unica di quella che per molti è la corsa più bella della stagione.

La Parigi-Roubaix è un tuffo nel passato, è la competizione che riporta il ciclismo ai suoi tempi eroici, è l’esaltazione massima di quello spirito guerriero che da sempre anima le sfide impossibili. E’ la corsa più difficile del mondo anche se non ci sono salite da affrontare. I chilometri di sconnesso pavé fanno più male dei passi dolomitici e mettono a dura prova la resistenza dei corridori. La selezione è naturale e inesorabile. Solamente chi ha la capacità di ammortizzare i continui sbalzi e di affrontare con potenza questo difficilissimo ciottolato può nutrire sogni di vittoria.

La Foresta di Arenberg ed il Carrefour de l’Arbre sono i punti più significativi del percorso, il velodromo di Roubaix rappresenta lo storico ed ineguagliabile punto d’arrivo. E’ il teatro dei sogni per i migliori interpreti della Regina, ma è destinato a restare soltanto un miraggio per chi non ama il pavé. Paradiso o Inferno a seconda dei punti di vista. Senza vie di mezzo come vuole il destino della classica più emozionante che esiste.

 

Fabian Cancellara

 

Parigi-Roubaix 2014: I numeri

Quella di domani sarà la 112° Parigi-Roubaix della storia. La prima edizione si corse nel 1896 e fu vinta dal tedesco Joseph Fischer. I migliori interpreti della “Regina delle Classiche” sono Roger De Vlaeminck e Tom Boonen. I due belgi sono infatti gli unici ad aver conquistato 4 successi nella ultracentenaria storia della gara. La leadership assoluta spetta a De Vlaeminck che comanda la graduatoria relativa al numero di podi (9) davanti all’azzurro Francesco Moser (7) e al solito Boonen.

In testa alla graduatoria per nazioni il Belgio (55 successi e 153 podi). 81 i corridori che hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro, 11 i paesi che hanno conquistato almeno 1 trionfo. L’Italia occupa il 3° posto in classifica con 13 sigilli e 37 piazzamenti tra i primi tre. Francesco Moser con i suoi 3 acuti è il migliore tra gli atleti italiani, Andrea Tafi è stato invece l’ultimo tra gli azzurri a entrare da trionfatore nel velodromo di Roubaix. Da quel 1999 ad oggi si sono disputate 14 edizioni e nessuno dei nostri è più riuscito a conquistare successi. In questo lasso di tempo sono arrivati solo 5 podi: Pieri 2° nel 2003, Pozzato 2° nel 2009, Ballan 3° nel 2006, nel 2008 e nel 2012.

20 nel complesso gli atleti che hanno ottenuto più di 1 successo, 9 quelli che si sono imposti in almeno 3 occasioni. Probabile che si assista ad un altro duello tra Boonen e Cancellara. Il belga cercherà di diventare il primo atleta di sempre a conquistare 5 acuti, lo svizzero andrà invece a caccia del poker dopo i trionfi del 2006, del 2010 e del 2013.

 

 

Parigi-Roubaix 2014: Il percorso e i tratti di pavé

Sono 28 in totale i segmenti di pavé inseriti nei 257 km. Partenza da Compiègne (Parigi) alle ore 10:25 ed arrivo nel velodromo di Roubaix al termine di una corsa che si annuncia selettiva e complicata. I chilometri di pavé sono 51,1 (19,88% del totale) e proprio nei tratti composti da questo famoso quanto impervio ciottolato si decideranno le sorti della corsa. La prima fase si correrà su strada asfaltata, poi dopo 97,5 km inizieranno i tratti di pavé. Questo l’ordine con il quale verranno affrontati i 28 settori. Tra parentesi il chilometro di gara e i metri di lunghezza del segmento stesso, fuori parentesi il nome del settore e il livello di difficoltà (+ per i tratti più facili, +++++ per quelli più complicati).
28. Troisvilles (km 97.5 – 2,200 m) +++
27. Viesly (km 104 – 1,800 m) +++
26. Quiévy (km 106.5 – 3,700 m) ++++
25. Saint-Python (km 111 – 1,500 m) ++
24. Solesmes (km 119.5 – 800 m) ++
23. Saulzoir (km 126 – 1,200 m) ++
22. Verchain-Maugré (km 130.5 – 1,600 m) +++
21. Quérénaing – Famars (km 135 – 1,200 m) ++
20. Monchaux-sur-Ecaillon (km 140.5 – 1,600 m) +++
19. Haveluy (km 153 – 2,500 m) ++++
18. Forêt d’Arenberg (km 161.5 – 2,400 m) +++++
17. Wallers – Hélesmes, aka “Pont Gibus” (km 167.5 – 1,600 m)
16. Hornaing (km 174.5 – 3,700 m) ++++
15. Warlaing – Brillon (km 182 – 2,400 m) +++
14. Tilloy – Sars-et-Rosières (km 185 – 2,400 m) ++++
13. Beuvry-la-Forêt – Orchies (km 191.5 – 1,400m) +++
12. Orchies (km 196.5 – 1,700 m) +++
11. Auchy-lez-Orchies – Bersée (km 202.5 – 2,700 m) ++++
10. Mons-en-Pévèle (km 208 – 3,000 m) +++++
9. Mérignies – Avelin (km 214 – 700 m) ++
8. Pont-Thibaut (km 217.5 – 1,400 m) +++
7. Templeuve – Moulin de Vertain (km 223.5 – 500 m) ++
6. Cysoing – Bourghelles (km 230 – 1,300 m) ++++, Bourghelles – Wannehain (km 232.5 – 1,100 m) +++
5. Camphin-en-Pévèle (km 237 – 1,800 m) ++++
4. Le Carrefour de l’Arbre (km 240 – 2,100 m) +++++
3. Gruson (km 242 – 1,100 m) ++
2. Hem (km 249 – 1,400 m) ++
1. Roubaix (km 256 – 300 m) +

 

Tom Boonen ciclismo

 

Parigi-Roubaix 2014: Il borsino dei favoriti

Fabian Cancellara sarà l’atleta da battere. Perché ha le qualità tecniche che si adattano perfettamente a questo tipo di gara, perché ha dimostrato al Giro delle Fiandre di essere in grandissima condizione. L’avversario più pericoloso per lo svizzero dovrebbe essere Tom Boonen. Il belga è uomo da pavé, ma per competere a grandi livelli dovrà aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori.

Tra i possibili protagonisti lo slovacco Sagan, i belgi Vanmarcke e Van Avermaet, Van Summeren e Vandenbergh, gli olandesi Boom e Terpstra, il ceco Stybar, i tedeschi Burghardt e Degenkolb, lo statunitense Phinney, i norvegesi Boasson Hagen e Kristoff ed il britannico Thomas. Per l’Italia le uniche chance sono affidate a Pozzato.