Gerrans si aggiudica la Liegi-Bastogne-Liegi

L’australiano Simon Gerrans ha vinto la 100° Liegi-Bastogne-Liegi davanti a Valverde, Kwiatkowski e Caruso

 

Liegi-Bastogne-Liegi 2014: Australia in festa con Gerrans

Simon Gerrans si è aggiudicato la 100° edizione della Liegi-Bastogne-Liegi ed ha regalato alla sua Australia il 1° trionfo di sempre nella Classica Monumento più antica del ciclismo mondiale. Il portacolori della Orica GreenEdge ha conquistato il successo al termine di una corsa emozionante e combattuta fino alla conclusione. Le côte più attese (Redoute, Roche-aux-Faucons, Saint-Nicolas) non hanno fatto la differenza e la Liegi-Bastogne-Liegi 2014 si è così decisa in un finale convulso e indecifrabile. Pozzovivo e Caruso sono stati in avanscoperta fino a 300 metri dal traguardo ed hanno sognato a lungo il colpo a sorpresa, ma quando i grossi calibri hanno sparato le rispettive cartucce sono stati costretti ad arrendersi.

Il più bravo tra i favoriti è stato Gerrans. L’australiano ha dimostrato lucidità nello scegliere il momento giusto per sferrare l’attacco e gambe nel tenere a bada avversari quali Valverde e Kwiatkowski. Il capitano della Orica GreenEdge ha fatto la voce grossa ed ha compiuto una straordinaria impresa.

 

Simon Gerrans

 

Liegi-Bastogne-Liegi 2014: Il successo di Gerrans

Simon Gerrans ha vinto la 100° Liegi-Bastogne-Liegi coprendo i 263 km (partenza da Liegi e arrivo ad Ans) in 6h37’43”, alla media di 39,68 km/h. L’australiano della Orica GreenEdge ha battuto in uno sprint ristretto Alejandro Valverde (Spa), Michal Kwiatkowski (Pol) e Giampaolo Caruso (Ita). A 3” Domenico Pozzovivo (Ita), Tom Jelte Slagter (Ola), Roman Kreuziger (Cec) e Philippe Gilbert (Bel), a 5” Dani Moreno (Spa), a 6” Romain Bardet (Fra), a 8” Jelle Vanendert (Bel), a 10” Enrico Gasparotto (Ita), Damiano Cunego (Ita), Cyril Gautier (Fra), a 12” il gruppetto (8 unità) regolato da Bauke Mollema (Ola).

30° a 51” Vincenzo Nibali (Ita), 39° a 1’37” Daniel Martin (Irl), 66° a 3’33” Diego Ulissi (Ita), ritirato Joaquin Rodriguez (Spa), non partiti Chris Froome (Gb) e Carlos Betancur (Col). Ultimo tra i 136 corridori che hanno completato la gara Thomas Damuseau che ha tagliato il traguardo a 13’47”.

 

Liegi-Bastogne-Liegi 2014: La storia della gara

12 km dopo il via vanno in fuga Lang, Koch, Venter, Bono, Jacobs e Minnard. I 6 attaccanti raggiungono un vantaggio massimo superiore ai 15’, ma nella seconda parte di gara subiscono la progressiva quanto costante rimonta del gruppo. Minnard è il primo a perdere terreno, mentre gli altri procedono di comune accordo fino alla Redoute (2 km di salita all’8.9%) ed imboccano la salita simbolo (meno di 50 km alla fine) con poco più di 1’30” di margine.

Bono scatta e scollina da solo al comando, poi viene raggiunto da Venter e successivamente stacca ancora il compagno di avventura. L’azzurro viene raggiunto sulle prime rampe della Roche-aux-Faucons (1.5 km di salita al 9.3% con scollinamento a 19,5 km dal traguardo). Nel punto più duro attaccano Arredondo e Pozzovivo. I due battistrada guadagnano terreno anche perché dietro non riescono ad organizzare l’inseguimento, ma vengono riassorbiti a 11 km dalla conclusione.

Inizia la Côte de Saint-Nicolas (1.2 km di salita all’8.6% con scollinamento a 5500 metri dalla fine). Ci prova Denifl che viene però superato da Caruso e Pozzovivo. I due italiani guadagnano secondi e iniziano la Côte di Ans con pochi metri. Dani Martin allunga da dietro, Caruso stacca Pozzovivo e viene raggiunto dall’irlandese che poi cade a terra proprio nella curva che immette nel rettilineo d’arrivo. L’azzurro tenta di resistere, ma viene superato da Gerrans, Valverde e Kwiatkowski. I tre si giocano il successo allo sprint e a sorridere è il forte australiano. Il suo spunto non lascia scampo allo spagnolo e al polacco.

 

Liegi-Bastogne-Liegi 2014: Il commento

Simon Gerrans è stato degnissimo vincitore della 100° edizione della Doyenne. Il ciclista australiano è stato bravissimo nel risparmiare energie e nel mettere in riga gli avversari sulla côte de Ans. Con una bella progressione portata nel momento ideale, con la capacità di rilanciare l’azione nel rettilineo finale. Gerrans ha confermato di essere corridore di grande spessore e ha tappato la bocca a chi troppe volte lo ha sottovalutato. Ha vinto da campione ed ha regalato una fantastica giornata al ciclismo australiano.

Valverde è riuscito a salire sul podio, ma non è parso straripante come nella recente Freccia Vallone. Ha aspettato la côte de Ans per giocare le sue carte ed è stato giustiziato da Gerrans. Altra ottima prova di Kwiatkowski, atleta ormai di primo livello del panorama ciclistico mondiale. Kreuziger ci ha provato con convinzione e non ha niente da rimproverarsi, Gilbert ha invece deluso le attese soprattutto rispetto all’Amstel Gold Race. Più per la condotta di gara che per il piazzamento. Non aveva gambe super e sulla côte di Ans lo si è visto. Italia senza squilli, ma comunque protagonista. A far brillare i nostri colori sono stati i ciclisti meno attesi. Grande Bono, straordinari Pozzovivo e Caruso. Resta il rammarico, ma la prestazione c’è stata.

 

Alejandro Valverde ok

 

Liegi-Bastogne-Liegi 2014: I numeri

Simon Gerrans ha regalato all’Australia il 1° successo nella centenaria storia della Liegi-Bastogne-Liegi (2° podio assoluto dopo il 3° posto conquistato da Phil Anderson nel 1989). E’ il 2° acuto di un corridore extra-europeo (considerando il Kazakistan parte del vecchio continente) dopo quello collezionato 11 anni fa dallo statunitense Tyler Hamilton (2003).

Gerrans è tornato a primeggiare in una Classica Monumento a 2 anni di distanza dall’acuto firmato nella Milano-Sanremo 2012 e ha ottenuto la 4° affermazione in stagione. Nato a Melbourne il 16 maggio 1980 è passato professionista nel 2005 e con il passare delle stagioni è diventato uno dei migliori specialisti delle corse di un giorno. Con il successo dell’Australia diventano 14 le nazioni capaci di centrare vittorie alla Liegi-Bastogne-Liegi (in testa il Belgio con 59 acuti).

Kwiatkowski ha regalato alla Polonia il 1° podio di sempre (16 i paesi che hanno ottenuto piazzamenti tra i migliori tre). Il Belgio è rimasto a secco per il 3° anno di fila, l’Italia ha portato a 29 le Classiche Monumento senza gioie.