Arredondo detta legge, Quintana resta in rosa

Dominio colombiano al Giro d’Italia 2014. Arredondo vince la 18° tappa, Quintana si conferma leader.

Arredondo super in salita, Quintana si difende

Colombia grande protagonista nella 18° tappa del Giro d’Italia 2014. Grazie al successo parziale conquistato da Julian Arredondo sul traguardo di Rifugio Panarotta (tra l’altro davanti al connazionale Fabio Duarte) ed alla confermata leadership in classifica di Nairo Quintana. Doveroso partire dall’acuto di Arredondo.. Il forte corridore della Trek è entrato nella fuga che ha deciso la frazione e ha messo in riga i compagni di avventura nella difficile ascesa conclusiva. Confermando le sue doti in salita, consolidando il primato nella graduatoria relativa ai Gran Premi della Montagna.

Arredondo ha saputo leggere bene la situazione ed ha fatto la differenza quando la strada presentava le pendenze più insidiose. Ha guadagnato margine sugli altri attaccanti ed ha festeggiato il meritato trionfo. Con una pedalata leggera ma potente, con l’incedere tipico degli scalatori puri. Arredondo è stato uno dei grandi protagonisti di questo Giro d’Italia ed oggi è stato ricompensato con il premio più bello a cui potesse ambire. Nulla da fare invece per Basso, Pellizotti e Cataldo che non sono riusciti a capitalizzare il tentativo dalla distanza.

Parallelamente alla lotta per il successo di tappa si è assistito al duello tra i favoriti della classifica. I big hanno atteso gli ultimi chilometri dell’ascesa finale per mettersi in mostra ed i distacchi non sono stati abissali. Il migliore tra i grandi è stato Fabio Aru che ha guadagnato qualcosa rispetto ai rivali. Altra prova di qualità quindi per il talento azzurro che ha dimostrato di essere ormai a tutti gli effetti uno dei più forti corridori del gruppo. Anche Quintana si è confermato in ottima condizione ed ha difeso con relativa tranquillità la maglia rosa. Uran, Pozzovivo e Majka hanno tenuto il passo pur senza impressionare, Rolland è stato ancora una volta il più brillante. Hesjedal, Kelderman e Kiserlovski hanno limitato i danni nonostante una giornata poco felice, Evans è andato in crisi ed ha perso più di 1’30” da Quintana.

 

Julian Arredondo

 

Lo squillo di Arredondo

Julian Arredondo ha vinto la 18° frazione del 97° Giro d’Italia. Il colombiano della Trek ha coperto i 171 km della Belluno – Rifugio Panarotta in 4h49’51” (media di 35,397 km/h) ed ha preceduto di 17” Fabio Duarte (Col). A 37” Philipp Deignan (Irl), a 1’20” Franco Pellizotti (Ita), a 1’24” Edoardo Zardini (Ita), a 1’38” Thomas De Gendt (Bel), a 1’43” Ivan Basso (Ita), a 1’59” Dario Cataldo (Ita), a 2’43” Fabio Aru (Ita), a 2’46” Nairo Quintana (Col) e Rigoberto Uran (Col), a 2’49” Domenico Pozzovivo (Ita), Pierre Rolland (Fra) e Rafal Majka (Pol). Tra i favoriti a 3’02” Ryder Hesjedal (Can), a 3’17” Wilco Kelderman (Ola) e Robert Kiserlovski (Cro) e a 4’24” Cadel Evans (Aus). Ultimo posto per l’olandese Hoogerland (157° a 31’58”).

 

La classifica generale

Nairo Quintana ha difeso la maglia rosa. Il colombiano della Movistar comanda la graduatoria con 1’41” su Uran, 3’29” su Rolland, 3’31” su Aru e Majka, 3’52” su Pozzovivo, 4’32” su Hesjedal, 4’37” su Kelderman, 4’59” su Evans e 8’33” su Kiserlovski. Ultimo posto per l’olandese Bol (157° a 4h37’05”).

 

Nairo Quintana

 

La cronaca della tappa vinta da Arredondo

La fuga di giornata nasce sulle rampe del San Pellegrino (18,45 km con e punte al 15%) e vede protagonisti Sella, Pellizotti, Deignan, Cataldo, Duarte, Keizer, Rovny, Rabottini, Basso, Wellens, De Gendt, Arredondo, Losada e Zardini. I 14 uomini al comando raggiungono un vantaggio massimo superiore agli 8’ e cominciano il Passo del Redebus (4,6 km al 9,5% con punte al 15%) con 7’ di margine. In questa salita il gruppo rimonta ulteriore terreno e scollina (48,5 km dal traguardo) con un gap di 6’30”.

Con questo divario si arriva ai piedi dell’ascesa di Rifugio Panarotta (16,3 km con la prima parte al 5,2% e l’ultima all’8,4%). Sulle prime rampe della scalata conclusiva De Gendt stacca i compagni di avventura. A 6 km dalla fine il belga viene raggiunto da Arredondo, Duarte, Deignan e Pellizotti. L’azzurro della Androni se ne va in contropiede, ma viene poi superato di slancio da Arredondo e Duarte.

Dietro intanto attacca Rolland e nessuno riesce a tenere la sua ruota. Arredondo resta da solo al comando, Evans perde invece le ruote degli altri favoriti. Stessa sorte anche per Hesjedal, Kiserlovski e Kelderman. Forcing di Uran che torna su Rolland con Quintana, Aru, Majka e Pozzovivo. Arredondo va a centrare il meritato successo parziale, Aru guadagna qualche secondo sui rivali.

 

Il protagonista: Julian Arredondo

Julian David Arredondo Moreno ha conquistato il 1° successo sulle strade del Giro d’Italia ed ha consolidato la maglia azzurra quale miglior scalatore. Il forte colombiano (nato a Ciudad Bolivar il 30 luglio 1988) è passato professionista nel 2012 con la casacca della Nippo e dall’inizio di questa stagione difende i colori della Trek.

A Rifugio Panarotta ha centrato la 3° affermazione del 2014 (dopo le 2 frazioni al Tour de San Luis), la più prestigiosa tra le 8 vittorie ottenute in carriera. Arredondo ha tra l’altro regalato alla Colombia il 3° sigillo di questa edizione del Giro d’Italia (dopo quelli di Uran nella cronometro di Barolo e di Quintana a Val Martello).

 

Rigoberto Uran

 

L’ultima prova contro il tempo

Domani si disputerà la 19° tappa del Giro d’Italia 2014, la cronoscalata Bassano del Grappa – Cima Grappa di 26,8 km. Frazione fondamentale nell’economia della 97° edizione della corsa rosa. I primi 7,5 km saranno pianeggianti, poi la strada salirà in modo progressivo per oltre 19 km. I 12 km iniziali dell’ascesa presentano una pendenza media del 7,4%, mentre la parte conclusiva è costantemente intorno al 9%. Il tratto più tosto ha una punta massima del 14% ed è situato a poco più di 4000 metri dall’arrivo.