Emozioni rosa: Stoccata di Uran, dominio Nibali!

Nibali sempre più rosa, Uran re nell’Altopiano di Montasio..
Emozioni incredibili nella tappa friulana del 96° Giro d’Italia!

 

Emozioni in rosa: Grande Uran, Nibali padrone!

La corsa rosa è ripartita dopo il primo giorno di riposo ed ha vissuto un’altra splendida tappa. Il colombiano Rigoberto Uran ha dettato legge nella frazione che si è svolta in terra friulana e ha domato le ardue pendenze dell’Altopiano di Montasio, Vincenzo Nibali ha conservato la maglia rosa ed ha guadagnato ulteriore terreno su quasi tutti gli avversari diretti. Una tappa bellissima, caratterizzata da un finale inedito e molto difficile. Il Giro d’Italia sta entrando nel vivo e la classifica si sta facendo sempre più chiara. Uran ha regalato un sorriso al Team Sky e si è confermato scalatore di assoluto spessore. E’ scattato in uno dei punti più duri della salita e ha saputo resistere al ritorno degli altri big. Ha meritato il successo e andando avanti di questo passo rischia di togliere i gradi di capitano a Bradley Wiggins.. Il Team Sky ha festeggiato l’impresa del colombiano ed ha masticato amaro per l’ennesima giornata storta del fuoriclasse britannico. Il dominatore dello scorso Tour de France ha messo al lavoro la squadra, ma nel tratto più duro del muro finale ha perso terreno. Il suo ritardo in classifica che si sta facendo sempre più ampio. Frazione complicata anche per Henao e Sanchez, autentico calvario per Hesjedal. Il canadese ha perso più di 20’ ed ha definitivamente alzato bandiera bianca. Salgono invece le quotazioni di Evans che a questo punto diventa il rivale più pericoloso di Vincenzo Nibali in chiave successo finale. L’australiano sta andando forte, il siciliano sta impressionando la platea. Per l’ottima forma, per la personalità, per la facilità di pedalata. Nibali è l’uomo forte del Giro d’Italia e sta correndo da padrone. La strada verso Brescia è ancora lunga e piena di insidie, ma Vincenzo sembra avere una marcia in più degli altri. Il Giro d’Italia 2013 si sta confermando bellissimo sotto il profilo agonistico e paesaggistico. La scalata dell’Altipiano del Montasio ha regalato uno spettacolo incredibile e resterà cartolina indelebile nella storia di questa edizione della corsa rosa.

 

Emozioni in rosa: L’acuto di Uran

Rigoberto Uran ha vinto la 10° frazione del 96° Giro d’Italia. Il colombiano del Team Sky ha coperto i 167 km della Cordenons – Altopiano del Montasio in 4h37’42” (media di 36,082 km/h) e ha tagliato il traguardo con 20” sul connazionale Carlos Alberto Betancur (AG2r). A 31” il quintetto composto da Vincenzo Nibali (Ita), Mauro Santambrogio (Ita), Cadel Evans (Aus), Rafael Majka (Pol) e Domenico Pozzovivo (Ita), a 47” Robert Kiserlovski (Cro), a 1’06” Benat Intxausti (Spa), a 1’08” Bradley Wiggins (Gb), a 1’10” Przemyslaw Niemec (Pol), Michele Scarponi (Ita) e Yuri Trofimov (Rus), a 1’16” Robert Gesink (Ola) e a 2’11” Franco Pellizotti (Ita). Sergio Henao (Col) ha perso 3’14”, Samuel Sanchez (Spa) è arrivato a 4’22”, Ryder Hesjedal (Can) e Pieter Weening (Ola) hanno concluso la tappa con un ritardo di 20’53”. Nel complesso 193 i ciclisti che hanno tagliato il traguardo di Altopiano di Montasio.

 

Nibali sempre più rosa

Vincenzo Nibali ha guadagnato 12” di abbuono (4 allo sprint intermedio e 8” grazie al 3° posto conclusivo) e si è confermato in maglia rosa. Il siciliano dell’Astana guida la graduatoria con 41” su Evans, 2’04” su Uran e 2’05” su Wiggins. A 2’12” Gesink, a 2’13” Scarponi, a 2’55” Santambrogio, a 3’35” Niemec, a 4’17” Pozzovivo, a 4’21” Majka, a 4’23” Intxausti, a 5’06” Henao. Più indietro Betancur (5’26”), Kiserlovski (5’57”), Pellizotti (6’55”) e Sanchez (7’46”). Ormai fuori dai giochi Hesjedal che ha un distacco in classifica di 23’45”.

 

Emozioni in rosa. Il film della tappa

La corsa è stata caratterizzata dalla fuga promossa da Dekker, Millar, Modolo, Rodriguez, Tjallingii, Viviani, Brutt, Dehaes, Pauwels, Machado, Popovych, Bennati, Ligthart e Gatto. Il gruppo ha lasciato fare in avvio e poi ha alzato il ritmo per condurre l’inseguimento. Nella salita di Cason di Lanza (6,1 al 10% circa con punte massime al 16%) Rodriguez ha staccato gli altri compagni di avventura e nel tratto successo è stato raggiunto da Pauwels. I due battistrada hanno sognato il colpo grosso, ma sono stati riassorbiti nella salita conclusiva di questa tappa, l’Altopiano di Montasio (11 km al 7,5% con la seconda fase di ascesa che presenta pendenze al 20%). Nella salita di Cason di Lanza erano finiti i sogni di gloria di Hesjedal, nell’ascesa finale subiscono un duro colpo quelli di Sanchez e Pellizotti. Il Team Sky ha lavorato forte e a 8 km dalla fine è arrivato l’attacco di Uran. Nibali ha dimostrato la sua voglia di vincere il Giro sprintando al traguardo intermedio ed ha risposto con un gran colpo di pedale all’attacco di Pozzovivo. Nel tratto più duro Wiggins è andato in difficoltà e lo stesso si è verificato per Gesink, Intxausti e Scarponi. Kiserlovski ha perso qualcosa nel finale, Santambrogio, Majka e Evans sono rimasti con Nibali e Pozzovivo, mentre Betancur è riuscito a guadagnare qualcosa. Nessuno ha però avuto la forza di raggiungere Uran. Il colombiano ha spianato il muro e ha vinto con merito la tappa.

 

1° acuto di Uran alla corsa rosa

Rigoberto Uran è un colombiano di 26 anni (è nato a Urrao il 26 gennaio 1987) ed è uno dei più forti scalatori del mondo. Veste dal 2011 la casacca del Team Sky e nello scorso Giro d’Italia vinse la maglia bianca quale miglior giovane (7° in classifica generale). Ha firmato l’ennesimo successo straniero della corsa rosa 2013 (7° su 9 tappe individuali), ha ottenuto la 1° affermazione stagionale ed ha regalato una bella gioia alla sua nazione. L’ultimo sigillo di un ciclista colombiano al Giro d’Italia era datato 11 maggio 2012 ed era stato firmato da Miguel Angel Rubiano Chavez (nella tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio).

Uran dominatore di giornata, Nibali maglia rosa in grande condizione e sempre più favorito per il successo finale. Evans in costante crescita, Santambrogio, Betancur e Pozzovivo presenti, Kiserlovski bravissimo nel tenere le ruote fino a pochi metri dall’arrivo. Ci si aspettava qualcosa di più da Scarponi e soprattutto da Wiggins. Il britannico ha sofferto nel tratto più duro, ma ha comunque limitato i danni e ha dimostrato grande carattere. Non ha alzato comunque bandiera bianca e non può essere considerato fuori dai giochi. Non è al massimo della condizione, ma è un campione e non va sottovalutato. Il colpo da ko lo ha invece incassato Hesjedal, parente lontano del ciclista che aveva vinto il Giro d’Italia 2012. Il canadese si era staccato già nella Sansepolcro – Firenze, ma perdere più di 20’ è qualcosa che va oltre. Ha vissuto una giornataccia, si è definitivamente arreso.