Numero di Battaglin, difesa faticosa di Uran

Enrico Battaglin ha firmato la 14° tappa del Giro d’Italia 2014, Uran ha conservato la maglia rosa nonostante gli attacchi.

Battaglin vince ad Oropa, Uran si conferma in rosa

La prima tappa di alta montagna del 97° Giro d’Italia non ha tradito le attese della vigilia ed ha regalato agli appassionati una splendida giornata di ciclismo. Per la coinvolgente battaglia che ha animato il duello tra i big della classifica, per la corposa fuga che ha deciso il successo, per l’azione promossa da Rolland e Hesjedal, per l’attacco sferrato da Pozzovivo e soprattutto per la vittoria firmata da Enrico Battaglin. Il ciclista azzurro è stato abile nello sfruttare l’occasione ed è diventato il protagonista assoluto della 14° frazione del 97° Giro d’Italia.

Il vicentino è entrato nel drappello dei 21 attaccanti, ha perso le ruote dei migliori nella parte più difficile della salita verso Oropa, ma nel tratto finale è riuscito a riprendere chi si era avvantaggiato ed ha bruciato Cataldo nell’emozionante sprint decisivo. Coraggioso nell’andare all’attacco, caparbio nel non alzare bandiera bianca nel momento più duro, intelligente nel gestire al meglio lo sforzo, elegante nell’aggiudicarsi la volata. Testa, gambe e qualità per un successo di assoluto spessore. Battaglin ha mostrato doti da campione ed ha regalato alla Bardiani Csf la seconda vittoria di fila.

Spettacolare la bagarre per il successo di tappa e coinvolgente la lotta tra i big della generale. Rolland e Hesjedal ci hanno provato da lontano, Pozzovivo ha messo alla corda gli avversari fino dalle prime rampe della salita di Oropa (laddove l’indimenticabile Marco Pantani nel 1999 mese a segno una delle sue imprese più belle). Non ha guadagnato quanto avrebbe meritato, ma ha staccato il leader Uran e si è confermato scalatore eccezionale. Nel tratto finale ha perso qualcosa rispetto al finalmente pimpante Quintana e si è visto recuperare dal sempre più brillante Aru, ma ha lanciato un segnale chiaro ai rivali.

Evans è parso in calo rispetto all’inizio della corsa rosa, Uran ha difeso la maglia rosa nonostante i problemi palesati nella scalata conclusiva, Majka e Kelderman si sono confermati in ottima condizione. Tra i sconfitti di giornata Kiserlovski, Ulissi, Basso e Rabottini che hanno perso ulteriore terreno dalle posizioni di grido della graduatoria.

E’ un Giro d’Italia aperto a qualsiasi soluzione. Uran ed Evans hanno ancora un discreto vantaggio rispetto agli altri, ma Pozzovivo, Quintana e Aru sono parsi più a loro agio nella scalata conclusiva.. Mancano i grandi campioni del ciclismo mondiale e questo apre il campo a molti corridori. Equilibrio non è sinonimo di bellezza, ma la mancanza di un effettivo padrone rende ancora più incerto il proseguo del Giro. Le salite sono appena cominciate e nelle prossime tappe ci sarà da divertirsi.

 

Enrico Battaglin

 

La vittoria di Battaglin

Enrico Battaglin si è aggiudicato la 14° frazione del 97° Giro d’Italia. Il ciclista azzurro della Bardiani Csf ha coperto i 164 km della Agliè – Oropa in 4h34’41” (alla media di 35,823 km/h) battendo in uno sprint ristretto Dario Cataldo (Ita). A 7” Jarlinson Pantano (Col), a 17” Jan Polanc (Slo), a 22” Nicholas Roche (Irl), a 26” Albert Timmer (Ola), a 28” Emanuele Sella (Ita), a 33” Mattia Cattaneo (Ita), a 39” Tim Wellens (Bel), a 54” Ivan Santaromita (Ita).

Questi i distacchi dei big: a 2’22” Ryder Hesjedal (Can), a 2’26” Pierre Rolland (Fra), a 2’39” Nairo Quintana (Col), a 2’43” Fabio Aru (Ita) e Domenico Pozzovivo (Ita), a 2’47” Wilco Kelderman (Ola) e Rafal Majka (Pol), a 2’59” Wouter Poels (Ola) e Cadel Evans (Aus), a 3’04” Rigoberto Uran (Col),a 3’36” Robert Kiserlovski (Cro), a 4’01” Diego Ulissi (Ita), a 4’02” Ivan Basso (Ita), a 5’25” Matteo Rabottini (Ita) e a 5’37” Steve Morabito (Svi). 170° ed ultimo al traguardo l’olandese Bol (32’04”).

 

La classifica generale

Rigoberto Uran ha difeso la maglia rosa. Il colombiano della Omega Pharma Quick Step guida la classifica con 32” su Evans, 1’35” su Majka, 2’11” su Pozzovivo, 2’33” su Kelderman, 3’04” su Quintana, 3’16” su Aru, 4’01” su Poels, 5’07” su Rolland, 5’13” su Kiserlovski, 6’07” su Basso, 6’13” su Hesjedal, 6’53” su Morabito e 7’21” su Ulissi. Ultimo posto per Bol (170° a 2h57’00”).

 

Rigoberto Uran

 

La cronaca della tappa vinta da Battaglin

Pochi chilometri dopo la partenza attaccano Agnoli, Domont, Frapporti, Sella, Battaglin, Keizer, Quinziato, Longo Borghini, Pantano, Cattaneo, Polanc, Wellens, Vermote, Santaromita, Timmer, Quemeneur, Cataldo, Boasson Hagen, Roche, Hondo e Monsalve. I 21 battistrada superano la salita di La Serra e guadagnano un vantaggio superiore ai 10’. Sulle rampe della Alpe Novies (9,8 km di salita con 5 km all’11% e punte al 16%) il vantaggio del drappello di testa si assottiglia, sulla salita di Belmonte (18,3 km con 6 km all’8% e con pendenza massima del 13%) dal plotone dei big escono prima Rolland (pilotato da Thurau) e poi Hesjedal.

Nel tratto conclusivo della scalata attacca Roche. L’irlandese scollina (a 41,6 km dall’arrivo) con pochi secondi sugli ex compagni, 4’25” sul drappello con Hesjedal e Rolland e 5’30” sul plotone dei big. Nel tratto seguente il plotoncino di testa si ricompone. Successivamente si avvantaggiano Timmer e Quinziato, poi l’olandese resta solo nelle prime rampe della salita verso Oropa (11,7 km totali con gli ultimi 6000 metri costantemente all’8% e con punte al 13%) a causa del problema meccanico capitato all’azzurro.

Il gruppo prende a velocità elevata l’ascesa conclusiva sotto l’impulso della AG2r. Pozzovivo sfrutta il lavoro della sua squadra e scatta. Su di lui Quintana, mentre Uran e gli altri grossi nomi perdono terreno. Timmer viene intanto raggiunto e poi superato prima da Cataldo, Pantano e Polanc e poi anche da Battaglin. Cataldo lancia la volata, ma nel finale viene scavalcato da Battaglin. Alla spicciolata gli altri componenti della fuga iniziale, poi Hesjedal e Rolland, mentre Pozzovivo viene preceduto nel finale da Quintana ed Aru. A pochi secondi Evans e Uran.

 

Il protagonista: Enrico Battaglin

Enrico Battaglin ha festeggiato il 2° successo in carriera sulle strade del Giro d’Italia e lo ha fatto a poco più di un anno di distanza dalla vittoria centrata il 7 maggio 2013 nella Policastro Bussentino – Serra San Bruno. Il ventiquattrenne veneto (nato a Marostica il 17 novembre 1989) ha corso da stagista nel 2011 con la Colnago e nelle prime gare tra i pro è subito andato a bersaglio (si aggiudicò la Coppa Sabatini).

Battaglin milita da sempre nella squadra diretta dai Reverberi (ora chiama Bardiani Csf) ed ha firmato il 4° acuto italiano di questa edizione della corsa rosa (dopo la doppietta firmata da Ulissi a Viggiano e Montecopiolo e dopo il bel successo conquistato ieri dal compagno Canola).

 

Altro arrivo in salita nel ricordo di Pantani

Domani si disputerà la 15° frazione della corsa rosa 2014. Partenza da Valdengo (provincia di Biella) alle ore 11:25 ed arrivo a Plan di Montecampione (provincia di Brescia) dopo 225 km. Tappa pianeggiante 205,7 km con un finale tutto in salita. L’ascesa conclusiva (laddove Pantani batté Tonkov nella mitica tappa che decise di fatto il Giro d’Italia 1998) misura 19,3 km e presenta una pendenza media costantemente superiore all’8% (l’unico tratto di respiro sarà tra il km 11 e il km 14 quando i due tronconi di salita saranno separati da 3000 metri circa di falsopiano). Altra giornata determinante in chiave successo finale con gli scalatori chiamati a sfruttare la chance. La salita è tosta e se ci sarà battaglia fin dalle prime rampe ne vedremo delle belle.