Sul Vajont festeggia Navardauskas!

Sul Vajont il Giro d’Italia ha ricordato la tragedia del 1963!
Successo parziale di Navardauskas, Nibali sempre in rosa..

Il Giro d’Italia ricorda il disastro del Vajont

L’11° tappa del 96° Giro d’Italia (Tarvisio – Vajont) è stata decisa da una fuga partita da lontano ed ha fatto registrare l’ennesima vittoria di un corridore straniero. I big hanno vissuto una giornata tranquilla dopo aver dato spettacolo ieri pomeriggio nella favolosa salita dell’Altipiano di Montasio ed hanno lasciato spazio ai 20 corridori andati all’attacco dopo 70 km. Il migliore tra questi è stato Ramunas Navardauskas. Il passista lituano della Garmin ha staccato i compagni di avventura e ha conquistato il meritato successo. Ha scelto il momento giusto in cui portare la stoccata decisiva, ha tirato a tutta negli ultimi chilometri e ha firmato una frazione importantissima anche sotto l’aspetto emotivo. Il Giro è infatti arrivato nel Vajont, valle tristemente famosa per il crollo della diga avvenuto il 9 ottobre del 1963.. Il disastro provocò la morte di quasi 2000 persone e è purtroppo entrato nella storia italiana. La corsa rosa ha onorato la memoria delle vittime ed ha illuminato con un raggio di sole una zona che rimarrà per sempre nel cuore di tutti. Ha vinto Navardauskas, ha vinto il Giro d’Italia e ha vinto il ciclismo! Una giornata emozionante, una frazione andata oltre l’aspetto puramente agonistico. Magia della corsa rosa e di uno sport che trasmette da sempre incredibili emozioni. Tornando alla gara giusto sottolineare le belle prove degli azzurri Oss, Di Luca, Pirazzi e Puccio (protagonisti della fuga), dello spagnolo Intxausti (due posizioni guadagnate con l’attacco finale) e del canadese Hesjedal (giunto al traguardo nonostante le difficoltà). Vincenzo Nibali si è confermato in maglia rosa ed ha corso con la solita autorità.

 

Sul Vajont vince Navardauskas!

Ramunas Navardauskas ha vinto l’11° frazione del 96° Giro d’Italia. Il lituano della Garmin ha coperto i 182 km della Tarvisio – Vajont in 4h23’14” (media di 41,51 km/h) ed ha tagliato la linea del traguardo con 1’08” su Daniel Oss (italiano in forza alla Bmc). A 2’59” Stefano Pirazzi (Ita), a 3’07” Salvatore Puccio (Ita), Paul Martens (Ger), Danilo Di Luca (Ita) ed Egoi Martinez (Spa), a 3’10” Serge Pauwels (Bel), a 3’11” Evgeni Petrov (Rus), a 3’25” Jackson Rodriguez (Ven), a 3’27” Juan Jose Cobo (Spa), a 3’30” Vladimir Gusev (Rus), a 3’36” Jens Keukeleire (Bel) e Frederik Veuchelen (Bel), a 3’57” Guillaume Bonnafond (Fra), a 4’12” Leonardo Duque (Col), a 4’20” Patrick Gretsch (Ger), Johan Le Bon (Fra) e Cayetano Sarmiento (Col), a 5’23” Benat Intxausti (Spa) e a 5’41” il gruppo dei big (26 unità). 192 i corridori che hanno tagliato il traguardo. Tra questi Hesjedal che ha chiuso la tappa con un ritardo di 13’35”.

 

La classifica dopo la tappa del Vajont

Vincenzo Nibali si è confermato in maglia rosa. Il siciliano dell’Astana guida la classifica con 41” su Cadel Evans (Aus), 2’04” su Rigoberto Uran (Col), 2’05” su Bradley Wiggins (Gb). A 2’12” Robert Gesink (Ola), a 2’13” Michele Scarponi (Ita), a 2’55” Mauro Santambrogio (Ita), a 3’35” Przemyslaw Niemec (Pol), a 4’05” Benat Intxausti (Spa) e a 4’17” Domenico Pozzovivo (Ita). Più indietro Betancur (5’26”), Kiserlovski (5’57”), Pellizotti (6’55”) e Sanchez (7’46”).

 

La storia della tappa del Vajont

Al km 71 vanno in fuga Navardauskas, Bonnafond, Rodriguez, Pirazzi, Martens, Oss, Sarmiento, Duque, Le Bon, Gusev, Cobo, Pauwels, Keukeleire, Popovych, Puccio, Gretsch, Petrov, Veuchelen, Martinez, Di Luca. Il gruppo lascia fare e i 20 attaccanti raggiungono un vantaggio di quasi 6’. Nella discesa successiva rispetto alla salita di Sella Ciampigotto allunga Gretsch. Il tedesco guadagna più di 1’, ma a 17,5 km dalla fine viene raggiunto da Navardauskas ed Oss. Gretsch si stacca a 11,5 km dal traguardo, mentre il lituano e l’azzurro insistono e cominciano l’ascesa che porta verso il Vajont (7,5 km con una pendenza media del 5%) con oltre 2’ di margine sugli altri reduci delle fuga iniziale. A poco più di 5 km dall’arrivo Navardauskas stacca Oss e si invola verso la vittoria. Intanto Hesjedal perde anche oggi le ruote del gruppo dei migliori. Il canadese è in alla deriva, il suo compagno di squadra va invece a tagliare in solitario la linea del traguardo. Incroci a distanza che regalano emozioni opposte in casa Garmin. Navardauskas esulta, Oss si piazza al 2° posto, mentre nel finale Intxausti guadagna una ventina di secondi sul gruppo maglia rosa.

 

La tappa del Vajont incorona Navardauskas

Ramunas Navardauskas è un ciclista lituano di 25 anni (è nato a Silale il 30 gennaio 1988). Professionista dal 2011, nella massima categoria sempre in forza alla Garmin. Nel Giro d’Italia 2012 indossò la maglia rosa dopo la cronosquadre di Verona e vestì il simbolo del primato per due giorni. In questa stagione ha effettuato il definitivo salto di qualità. Il 25 aprile aveva infatti vinto la 3° tappa del Giro di Romandia (Prilly – Granges di 176,8 km) battendo in volata Enrico Gasparotto e oggi ha conquistato la gioia più grande della sua carriera trionfando nella tappa numero 11 del Giro d’Italia. L’ultimo successo nella corsa rosa di un lituano era datato 31 maggio 2009 e era stato conquistato da Ignatas Konovalovas (dominatore della crono di Roma). Quello di Navardauskas è l’8° acuto straniero nelle 10 tappe individuali del 96° Giro d’Italia.

 

Spazio alle ruote veloci

Domani (giovedì 16 maggio) si disputerà la 12° tappa del 96° Giro d’Italia e torneranno in scena i velocisti. Partenza da Longarone alle ore 14:05 ed arrivo a Treviso dopo 134 km di gara. Frazione facile nonostante i due Gran Premi della Montagna e volata di gruppo come prevedibile epilogo. Cavendish sarà il grande favorito.

 

Foto concessa Ufficio Stampa RCS Sport