Grandi Classiche di primavera: Il resoconto!

Le Grandi Classiche 2013 hanno evidenziato la crisi del ciclismo italiano!
Azzurri senza podi in 7 corse ed al peggior risultato degli ultimi 50 anni..

 

Grandi Classiche 2013: Il bilancio!

La stagione delle Grandi Classiche di primavera si è chiusa domenica scorsa con la 99° Liegi-Bastogne-Liegi e con il successo conquistato dall’irlandese Daniel Martin. Prima di puntare l’attenzione sul 96° Giro d’Italia (che inizierà il prossimo 4 maggio) è doveroso compiere un passo indietro e tornare su quello che è accaduto nelle gare più importanti di inizio 2013. Le Grandi Classiche disputate finora hanno fatto registrare risultati di assoluto spessore. Milano-Sanremo, Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi hanno regalato forti emozioni e hanno tenuto con il fiato sospeso i molti appassionati.. Riviviamo quanto accaduto attraverso i risultati e i dati statistici più rilevanti.

 

Grandi Classiche 2013: I risultati..

Il tedesco Gerald Ciolek ha vinto la 104° Milano-Sanremo regolando in uno sprint ristretto lo slovacco Peter Sagan e lo svizzero Fabian Cancellara. Gustoso aperitivo in Italia prima del trasferimento in Nord Europa per le classiche che si sono disputate in Belgio, Francia ed Olanda. Sagan ha conquistato la 75° Gand-Wevelgem anticipando lo sloveno Borut Bozic ed il belga Greg Van Avermaet, prima di cedere lo scettro allo strepitoso Fabian Cancellara. Il campione svizzero ha firmato la 97° edizione del Giro delle Fiandre battendo Sagan e il belga Jurgen Roelandts e si è ripetuto 7 giorni dopo aggiudicandosi la Parigi-Roubaix. Cancellara ha timbrato la 111° edizione della “Regina delle Classiche” precedendo il belga Sep Vanmarcke e l’olandese Niki Terpstra. Dai muri e dal pavé si è passati alle cotes olandesi e alle Ardenne.. Differente il palcoscenico e diversi i protagonisti. Il ceco Roman Kreuziger ha dominato la 48° edizione dell’Amstel Gold Race mettendo in fila l’iberico Alejandro Valverde e l’australiano Simon Gerrans, lo spagnolo Dani Moreno ha dettato legge nella 77° Freccia Vallone regolando i colombiani Sergio Henao e Carlos Alberto Betancur, l’irlandese Daniel Martin si è imposto nella 99° Liegi-Bastogne-Liegi fulminando gli spagnoli Joaquin Rodriguez e Valverde.

 

Grandi Classiche 2013: Il resoconto per nazioni

A livello individuale Fabian Cancellara è stato il migliore in assoluto (2 successi e 3 podi totali), ma la nostra analisi trasforma quanto ottenuto dai singoli ciclisti e mette in risalto il rendimento dei movimenti nazionali. In questo senso i risultati delle 7 Grandi Classiche disputate durante la primavera hanno dato vita a una classifica per nazioni sicuramente inattesa.

La Svizzera ha ottenuto il maggior numero di successi (28,57% delle gare disputate), la Spagna è stata invece la più presente sul podio (19,05% del totale). 6 nazioni hanno collezionato vittorie, 11 sono salite almeno una volta sul podio. La geografia del ciclismo mondiale è cambiata e la classifica lo conferma. Svizzera e Spagna sono da sempre delle potenze, la Germania ha vissuto alti e bassi ma non è una novità assoluta, l’Irlanda non può certo definirsi una nazione leader anche se in passato ha potuto contare su campioni del calibro di Kelly e Roche, Repubblica Ceca e Slovacchia sono da considerare invece delle autentiche new entry.. Strano osservare che Olanda e soprattutto Belgio non hanno ottenuto vittorie, sorprendente constatare che Francia e Italia non sono riuscite nemmeno a salire sul podio.

 

Grandi Classiche 2013: Italia mai così male!

La Francia è in crisi da diversi anni, l’Italia ha invece vissuto la peggior primavera ciclistica della sua storia recente.. La nazione transalpina non vince una corsa in linea di spessore internazionale dal 2006 (anno in cui Frederic Guesdon si aggiudicò la Parigi-Tours) e non è protagonista nelle classiche di primavera dal 1997 (stagione in cui Jalabert conquistò la Liegi-Bastogne-Liegi, Gaumont trionfò alla Gand-Wevelgem e lo stesso Guesdon si impose nella Parigi-Roubaix). Un lungo ed inesorabile declino che non fa quasi più notizia.

Diverso il discorso che riguarda l’Italia. Il nostro movimento è stato grande protagonista fino a pochi anni fa e con i vari Cipollini, Tafi, Bartoli, Rebellin e Bettini ha vinto praticamente tutto.. Cunego e Ballan ci hanno tenuto a galla fino al 2008, poi la situazione è letteralmente cambiata.. I nostri hanno ottenuto ottimi risultati nei Grandi Giri (con Ivan Basso, Michele Scarponi e Vincenzo Nibali), ma nelle corse in linea la crisi si è fatta piuttosto evidente. Nel 2012 Enrico Gasparotto e Marco Marcato hanno vinto Amstel Gold Race e Parigi-Tours, ma nelle 7 Grandi Classiche disputate ad inizio 2013 nessun italiano è riuscito a salire sul podio (5° posto di Paolini alla Milano-Sanremo e di Scarponi alla Liegi-Bastogne-Liegi come migliori piazzamenti). E’ un risultato storico perché mai verificatosi negli ultimi 50 anni. Per ritrovare l’Italia giù dal podio in tutte le Grandi Classiche di primavera bisogna risalire addirittura al 1962. Un’altra epoca, un ciclismo di ben altro spessore. Per capirlo basti pensare che in quell’anno l’Amstel Gold Race non esisteva ancora.

Solo 5 volte il nostro movimento è rimasto senza podi nelle Grandi Classiche di primavera: nel 1912 (anno in cui si correvano soltanto Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi), nel 1957, nel 1959, nel 1960 e nel 1962 appunto. Il saldo si fa ancora più negativo considerando che l’Italia non vince una Classica Monumento (Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia) dal 18 ottobre 2008, giorno in cui Damiano Cunego si aggiudicò il Giro di Lombardia. Da quel momento l’Italia non ha più ottenuto successi.. Quasi 5 anni di digiuno, 24 Classiche Monumento senza affermazioni. Un’enormità visto che stiamo parlando di un paese che ha scritto (assieme a Belgio e Francia) la storia del ciclismo. Fallire l’appuntamento con il podio anche al Giro di Lombardia vorrebbe dire eguagliare il peggior risultato di sempre.. Solamente nel 1959 l’Italia è rimasta infatti a secco di podi in tutte le Grandi Classiche disputate in stagione.

Per risollevare le sorti del ciclismo azzurro non resta che affidarsi agli specialisti delle corse a tappe. Il 4 maggio scatterà il 96° Giro d’Italia e speriamo che la musica possa cambiare.. Non sarà facile, ma dopo un inizio così c’è perlomeno una certezza.. Peggio non si può fare!