Terpstra vince la Parigi-Roubaix 2014

L’olandese Niki Terpstra ha firmato la 112° Regina delle Classiche grazie allo scatto operato a 6 km dalla fine. Sul podio anche Degenkolb e Cancellara

 

Parigi – Roubaix 2014: Impresa di Terpstra 

Ritorna a parlare olandese la “Regina delle Classiche”. Merito di Niki Terpstra che ha vinto la 112° edizione della Parigi-Roubaix grazie a uno stratosferico allungo operato nel finale. Il portacolori della Omega Pharma Quick Step ha sfruttato il perfetto lavoro svolto dalla sua squadra ed ha scelto l’attimo giusto per sferrare lo scatto decisivo. Con intelligenza, con scaltrezza, con potenza e nonostante lo sforzo di una gara che come da tradizione è stata massacrante e ricca di emozioni.

Terpstra ha conquistato il trionfo più importante della sua carriera ed ha griffato la Parigi-Roubaix più incerta degli ultimi anni. Nonostante il forte vento, nonostante la polvere, nonostante le difficoltà dovute allo sconnesso pavé la selezione è stata infatti meno evidente rispetto alle recenti edizioni. Gli 11 big designati alla vigilia sono arrivati a giocarsi il successo dopo il Carrefour de l’Arbre ed in questo tratto considerato intermedio Terpstra ha sferrato l’attacco vincente.

L’olandese ha fatto la differenza lasciando sul posto gli avversari e mettendo a frutto la stratosferica prova dei compagni Stybar e Boonen. Nulla da fare per Cancellara, Vanmarcke e per i comunque eccellenti Sagan e Degenkolb che hanno dovuto alzare bandiera bianca di fronte al perentorio allungo di Terpstra. Applausi per tutti i protagonisti che hanno reso bellissima la 112° edizione della “Regina delle Classiche”. Assenti ingiustificati invece i corridori italiani. I nostri non si sono mai fatti vedere ed hanno reso addirittura meno di quello che si poteva ipotizzare (e già non era molto)..

 

Niki Terpstra

 

Parigi – Roubaix 2014: Il successo di Terpstra

Niki Terpstra ha vinto la 112° edizione della Parigi – Roubaix coprendo i 257 km (partenza da Compiègne ed arrivo posto nello storico velodromo di Roubaix) in 6h09’01”. L’olandese della Omega Pharma Quick Step ha centrato il successo alla media di 41,7 km/h. Terpstra ha tagliato il traguardo con 20″ di vantaggio rispetto al gruppo regolato da John Degenkolb (Ger) su Fabian Cancellara (Svi), Sep Vanmarcke (Bel), Zdenek Stybar (Cec), Peter Sagan (Svk), Geraint Thomas (Gb), Sebastian Langeveld (Ola), Bradley Wiggins (Gb) e Tom Boonen (Bel).

A 26″ Bert De Backer (Bel), a 47″ il gruppetto (7 unità) comprendente tra gli altri Arnaud Demare (Fra), Stijn Vandenbergh (Bel) e Greg Van Avermaet (Bel). A 1’05″ i norvegesi Hushovd (19°) e Boasson Hagen (21°), addirittura a 6’44″ Filippo Pozzato, miglior italiano con il suo 50° posto. Debacle assoluta per i nostri colori. 144 in totale i corridori che hanno terminato la Parigi-Roubaix 2014.

 

Parigi – Roubaix 2014: La storia della gara

La 112° edizione della Parigi-Roubaix scatta poco dopo le 10:25 e si accende grazie alla fuga di Boucher, Dehaes, Kolar, Jarrier, Koretzky, De Troyer, Schillinger e Murphy. Gli 8 battistrada conquistano un vantaggio massimo di 7’30” e affrontano la Foresta di Arenberg (2400 metri di terribile pavé con inizio a poco meno di 100 km dal traguardo) con 4’30” di vantaggio sul gruppo. La selezione è naturale ed in testa al plotone restano solo i migliori. Tra i battistrada resistono soltanto De Troyer, Schillinger, Jarrier e Murphy.

Nel settore di Beuvry-la-Forêt – Orchies (1,400 metri a 66 km dalla conclusione) scatta Boonen. Con lui Thomas, De Backer, Tjallingii, Gaudin, Martinez e poi Hushovd. Il drappello con il belga raggiunge e lascia sul posto i fuggitivi della prima ora. Dietro si muove anche Sagan (assieme al belga Wynants). Nel settore di Cysoing – Bourghelles lo slovacco si riporta sul gruppo di testa, nel tratto di asfalto successivo allunga e se ne va tutto solo. Cancellara e Vanmarcke riprendono Boonen e nel contempo riducono il gap rispetto al bravissimo Peter.

Sagan comincia il Carrefour de l’Arbre (2100 metri con inizio a 17 km dal traguardo) con pochi metri su Cancellara, Stybar, Degenkolb e Vanmarcke. Il ricongiungimento avviene nella fase conclusiva del segmento più tosto della Parigi-Roubaix. Al loro inseguimento Boonen, Terpstra, Wiggins, Thomas, Langeveld e Den Backer. I due gruppi si uniscono a -9 dall’arrivo. Terpstra gioca in contropiede e se ne va a poco più di 6 km dalla fine. E’ lo scatto giusto. Nessuno ha infatti la forza per ricucire il gap ed il bravissimo olandese entra da trionfatore nel velodromo di Roubaix. Per Terpstra la storica sede d’arrivo diventa teatro dei sogni, mentre la Roubaix si trasforma da Inferno in Paradiso.

 

 

Parigi – Roubaix 2014: Il commento

Come detto nella parte introduttiva la 112° edizione della Parigi-Roubaix è stata bella e palpitante fino alla fine. Terpstra ha vissuto una giornata da sogno e si è trasformato da gregario di lusso in corridore capace di conquistare la classica più prestigiosa del calendario ciclistico. Ha capitalizzato l’ottima performance della Omega Pharma Quick Step (squadra superlativa in questo tipo di competizioni). I big si sono marcati, lui ha scelto l’attimo per mettere a segno lo scatto vincente. Mostrando gambe, testa, cuore ed il giusto opportunismo (nella sua accezione migliore sia chiaro).

Terpstra merita il massimo dei voti e come lui anche i suoi scudieri (almeno per oggi) Boonen e Stybar. Il belga è stato grande protagonista pur non essendo probabilmente al top della forma. Ha acceso la corsa a più di 60 km dal traguardo, ha lottato come un leone, ha sbuffato come un toro nel tentativo di spronare i suoi compagni di avventura, ha tenuto duro nel momento in cui Sagan, Cancellara e Vanmarcke sembravano aver indirizzato la competizione e nel finale ha saputo lavorare da stopper per Terpstra. Meno spumeggiante ma altrettanto prezioso Stybar che ha contribuito in modo determinante al successo di squadra.

Tutti i big hanno fatto in pieno la loro parte ed hanno regalato spettacolo. Sagan ci ha provato a ripetizione ed ha lottato con gli avversari diretti anche in una gara così lunga e difficile, Cancellara non è stato straripante come in altre circostanze ma è stato comunque il più bravo nei tratti di pavé, Vanmarcke si è confermato uno dei migliori interpreti delle corse del nord, Degenkolb è andato oltre ogni aspettativa tenendo il passo di corridori sulla carta più forti ed ha festeggiato la sua grande prestazione con un bellissimo podio. Bene anche Thomas e Wiggins, sfortunati Van Avermaet ed il norvegese Kristoff (costretto al ritiro). Male purtroppo gli italiani.

 

Fabian Cancellara

 

Parigi – Roubaix 2014: I numeri

Niki Terpstra ha firmato il 1° successo di sempre in una classica monumento e lo ha fatto al termine di una prestazione magistrale. Il quasi trentenne olandese (nato a Beverwijk il 18 maggio 1984) ha ottenuto la 4° affermazione stagionale. In precedenza si era infatti aggiudicato 1 tappa e la classifica finale del Tour of Qatar e la classica Attraverso le Fiandre. Terpstra è passato professionista nel 2007 con la maglia della Milram e nel 2011 è approdato alla Quick Step. Nel suo palmares 10 successi individuali, 2 titoli iridati a squadre (a Valkenburg 2012 e Toscana 2013). Da sempre considerato grande interprete delle corse del nord, finalmente capace di assaporare quel trionfo che da solo vale una carriera. Giusto ricordare che Terpstra si era piazzato al 3° posto nella Parigi-Roubaix 2013 (dietro a Cancellara e Vanmarcke).

Niki ha regalato all’Olanda il 6° successo di sempre (16° piazzamento sul podio) ed ha riportato la sua nazione al successo 13 anni dopo l’acuto di Servais Knaven (1° nel 2001 davanti al belga Museeuw e al lettone Vainsteins). Gli altri sigilli targati orange nel 1964 con Post, nel 1967 con Janssen, nel 1981 con Raas e nel 1982 con Kuiper.

Degenkolb ha riportato la Germania sul podio a 7 anni di distanza dall’ultima volta (3° posto di Wesemann nel 2007), Cancellara ha mancato il successo, ma ha centrato il 6° piazzamento tra i migliori tre della sua carriera (3 vittorie, 2 secondi e 1 terzo posto),

L’Italia è rimasta ferma a 13 affermazioni (l’ultima di Tafi nel 1999) e 37 podi (l’ultimo di Ballan, 3° nel 2012). Le classifiche monumento senza vittorie azzurre salgono a 28. L’ultimo squillo di un nostro rappresentante è datato 18 ottobre 2008, giorno in cui Cunego si aggiudicò il Giro di Lombardia. In testa alla classifica per nazioni sempre il Belgio con 55 trionfi e 153 podi.