Il bis di “Le Roi” Pogacar e i numeri del Tour 2021

Pogačar ha bissato il trionfo del 2020 e si è laureato ancora “Le Roi” (il Re), dominando la scena. Nel focus l’analisi del 108° Tour de France, i vincitori delle tappe, le classifiche e le statistiche

Il Tour 2021 è di “Le Roi” Pogačar 

Il Tour de France 2021 si è concluso nel consueto e sempre meraviglioso scenario di Parigi con la volata vincente di Wout Van Aert e con il successo finale dello sloveno Tadej Pogačar che ha primeggiato in classifica precedendo il danese Jonas Vingegaard e l’ecuadoriano Richard Carapaz. Epilogo spettacolare per un’edizione della Grande Boucle che ha regalato tante bellissime storie e che ha messo in evidenza ancora una volta lo straripante talento di Pogačar. È stato infatti il fuoriclasse sloveno classe 1998 a dominare la scena nell’edizione 108 del Tour e ad impressionare il mondo del ciclismo per le sue doti tecniche, per la sua eleganza in bici, per la sua capacità di incidere sia in salita che a cronometro e per la sua mentalità da leader coraggioso ed eccezionalmente lucido nel gestire i vari momenti.

Il ritiro di Roglic gli ha certamente agevolato il compito, ma il sorprendente Vingegaard e il sempre solido Carapaz sono comunque stati rivali all’altezza. L’impressione però è che contro un Tadej al top della forma nessuno sia davvero in grado di competere nelle corse di tre settimane. Il Tour 2021 è stato il Tour di “Le Roi” Pogačar, ma è stato anche il Tour di Mark Cavendish (super per i 4 successi, per il record eguagliato di “sua Maestà” Merckx con 34 affermazioni parziali e per la maglia verde), di un monumentale Wout Van Aert (favoloso nel vincere a cronometro, in volata sui Campi Elisi e in un tappone alpino come accaduto a Malaucène), del coraggioso Matej Mohorič (2 acuti con fuga da lontano) e nella prima parte di Mathieu van der Poel (sublime a inizio avventura con 6 giorni in maglia gialla). Insomma è stato proprio un bel Tour, con tante storie e tanti primati realizzati dai protagonisti.

Classifica generale: il bis di “Le Roi” Pogačar

classifica finale Tour de France 2021

Tadej Pogačar ha conquistato il simbolo del primato al termine della tappa numero 8 e da quel momento in avanti ha gestito con personalità e autorevolezza la maglia gialla portandola fino a Parigi. Vingegaard e Carapaz hanno completato il podio, ma nulla hanno potuto di fronte a tanta superiorità, dato confermato dal gap che li ha separati dal campione sloveno. Era dal 2014 che il vincitore del Tour non infliggeva più di 5 minuti al 2° classificato (allora il “nostro” Vincenzo Nibali si impose con 7’37″ sul francese Jean-Christophe Péraud). Pogačar ha vinto anche 3 tappe e ha bissato il trionfo dello scorso anno diventando il 9° corridore capace nel dopoguerra di aggiudicarsi almeno 2 edizioni di fila della Grande Boucle. Prima di lui ci erano riusciti i francesi Bobet (3 dal 1953 al 1955), Anquetil (4 dal 1961 al 1964), Hinault (biennio 1978-1979 e poi 1981-1982) e Fignon (1983-1984), il belga Merckx (4 dal 1969 al 1972), lo statunitense Lemond (1989-1990), lo spagnolo Indurain (5 dal 1991 al 1995) e il britannico Froome (3 dal 2015 al 2017). Tadej è il 21° di sempre a iscrivere per almeno 2 volte il suo nome nell’albo d’oro del Tour (in testa con 5 successi Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain) e ha portato a 2 i successi della Slovenia (Francia in vetta alla classifica per nazioni con 20 vittorie).

Pogačar ha ribadito l’impresa del 2020 vincendo oltre alla maglia gialla, quella a pois di miglior scalatore e quella bianca di miglior giovane. Prima di lui nessuno aveva centrato questa super tripletta, lui lo ha fatto per 2 volte di fila. Doveroso ricordare che la maglia bianca esiste dal 1975. L’accoppiata maglia gialla – maglia bianca era già riuscita al francese Fignon (1983), al tedesco Ullrich (1997), allo spagnolo Contador (2007), al lussemburghese Andy Schleck (2010) e al colombiano Bernal (2019), mentre l’accoppiata maglia gialla – maglia a pois era stata centrata dagli azzurri Bartali (nel 1938 e nel 1948) e Coppi (nel 1949 e nel 1952), dal francese Sylvère Maes (nel 1939), dallo spagnolo Behamontes (nel 1959), dal belga Merckx (nel 1969 e nel 1970) e dal britannico Froome (nel 2015). Insomma un Pogačar extra-lusso che vista la giovane età sembra avere tutte le carte in regola per stabilire in futuro nuovi primati.

Eccezionale è stato anche il Tour de France di Jonas Vingegaard che ha sorpreso tutti meritandosi il 2° posto finale. Il ciclista venticinquenne ha riportato la Danimarca sul podio del Tour che mancava dal 1996 (suo anno di nascita e del successo di Bjarne Riis che era già stato 3° tra l’altro 12 mesi prima, nell’edizione caratterizzata dalla cinquina di Indurain). Bene anche Richard Carapaz che dopo aver vinto il Giro d’Italia nel 2019 ed esser salito sul podio alla Vuelta di Spagna nel 2020 (2° dietro Primož Roglič) ha ottenuto un buon 3° posto e ha così regalato al suo Ecuador il 1° podio di sempre alla Grande Boucle.

La top ten è stata completata da Ben O’Connor, Wilco Kelderman, Enric Mas, Alexey Lutsenko, Guillaume Martin, Pello Bilbao e Rigberto Uran, mentre il miglior italiano in classifica è stato Mattia Cattaneo che ha chiuso 12° con un ritardo di 24’58″. L’ultimo azzurro ad entrare nella “top ten” resta Fabio Aru che nel 2017 giunse 5°, mentre per ritrovare un azzurro capace di salire sul podio bisogna tornare al 2014, anno nel quale Nibali conquistò il successo finale. Dal 2010 in poi i piazzamenti italiani nella “top ten” restano appena 7, di cui 3 centrati proprio dal campione siciliano (3° nel 2012, 1° nel 2014 e 4° nel 2015).

I vincitori di tappa e i leader delle classifiche

Ecco la tabella con i vincitori delle 21 tappe e i corridori che si sono susseguiti al comando delle varie classifiche, contraddistinte dalle relative maglie (gialla per la graduatoria generale, a pois per i gran premi della montagna, verde per la classifica a punti, bianca per il miglior giovane).

Tour de France 2021 - tappe e maglie

Cavendish e stato il corridore più vincente e grazie ai 4 successi di tappa (a Fourgères, Châteauroux, Valence e Carcassonne) ha raggiunto Merckx al comando della classifica assoluta con 34 affermazioni parziali sulle strade del Tour. Record straordinario per il formidabile velocista trentaseienne britannico che a Parigi però non è riuscito a fare 35 e a diventare il migliore di sempre. Cavendish ha vinto anche la maglia verde tornando a primeggiare nella classifica a punti del Tour a 10 anni di distanza dal trionfo del 2011 (primato di longevità).

3 le gemme di “Le Roi” Pogačar (dominatore assoluto sui Pirenei in vetta al Col du Portet e a Luz Ardiden dopo aver dettato legge nella crono individuale di Laval) e del formidabile Van Aert (nel tappone alpino di Malaucène, nella crono di Saint-Émilion e nella spettacolare volata di Parigi), 2 del bravo Mohorič (a Le Creusot e Libourne). 6 i successi di tappa centrati in totale da Van Aert (prima dei 3 del 2021 aveva trionfato nel 2019 ad Albi e nel 2020 sia a Privas che a Lavaur) e da Pogačar (tris anche nel 2020 con le imprese firmate a Laruns, sul Col du Grand Colombier e nella crono-scalata di La Planche des Belles Filles).

Nella graduatoria per nazioni 5 successi di Slovenia e Belgio, 4 della Gran Bretagna, 2 dell’Olanda e 1 a testa di Francia, Australia, Germania, Stati Uniti e Austria. Nessuna affermazione per l’Italia, che pure ci ha provato soprattutto con Cattaneo e Colbrelli. Le ultime vittorie azzurre restano quelle ottenute nel 2019 da Elia Viviani (il 9 luglio a Nancy), da Matteo Trentin (il 24 luglio a Gap) e da Vincenzo Nibali (il 27 luglio a Valthorens in una frazione che fu accorciata causa maltempo). Sono così diventate 43 le tappe consecutive senza gioie per i nostri colori (1 nel 2019, 21 nel 2020 e 21 nel 2021). Un digiuno davvero troppo lungo..

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