SPECIALE TOUR DE FRANCE: primo capitolo

Speciale Tour de France 2012
L’edizione 2012 ai raggi x

 

Speciale Tour de France

Ecco il primo dei due approfondimenti sul Tour de France 2012. In questo capitolo fari puntati sulle singole tappe, nel prossimo attenzione rivolta alla classifica generale. Oggi un’analisi più particolareggiata a livello di curiosità statistiche, domani il commento finale sulla qualità globale del 99° Tour de France.
Qui sotto la tabella che riassume quanto si è verificato tappa dopo tappa, poi l’approfondimento discorsivo e l’analisi dei dati (con riferimenti storici e ai risultati conquistati dalle varie nazioni).

Bradley Wiggins firma la 99° edizione del Tour de France e diventa il primo britannico della storia a vincere la Grande Boucle. Il capitano del Team Sky corona la sua favolosa performance cogliendo 2 successi parziali (entrambi a cronometro) e sale sul gradino più alto del podio di Parigi dopo 14 giorni vissuti in maglia gialla. Wiggins compie l’impresa della vita e aggiunge al suo già importante palmares la gemma più preziosa. Nella sua carriera spiccano infatti tante medaglie conquistate su pista: 6 alle Olimpiadi (3 ori, 1 argento e 2 bronzi) e 10 ai Mondiali (6 ori, 3 argenti ed 1 bronzo). Il trentaduenne britannico (è nato il 28 aprile 1980) domina le gare contro il tempo (in questa specialità vanta anche 1 argento mondiale) e difende il primato in salita. Bella dimostrazione di forza, agevolata però dal fatto di avere come compagno di squadra il rivale più tosto, Chris Froome. Il Team Sky monopolizza la scena per numero di vittorie (6 nel complesso) e per capacità di gestire la situazione. Froome impressiona in salita e coglie un bellissimo successo di tappa (a La Planche des Belles Filles). Nelle ultime frazioni di montagna il numero due del Team Sky è parso in grado di staccare Wiggins, ma ordini di squadra perlomeno discutibili gli hanno di fatto impedito di mostrare tutto il suo valore.

L’azzurro Vincenzo Nibali si è piazzato al 3° posto della classifica e ha riportato l’Italia sul podio a 7 anni di distanza dall’ultima volta: era infatti il Tour del 2005 (l’ultimo targato Armstrong) quando Ivan Basso chiuse in 2° posizione. L’Italia esulta per la crescita di Nibali (capace di salire sul podio in tutte le principali corse a tappe dopo i 2 piazzamenti ottenuti al Giro d’Italia e il successo conquistato alla Vuelta di Spagna 2010), ma resta a secco di vittorie parziali per il secondo anno consecutivo.

Questa la graduatoria per nazioni tenendo conto delle 21 frazioni individuali disputate nell’edizione 2012 del Tour: 7 sigilli per la Gran Bretagna, 5 per la Francia, 3 per la Slovacchia e per la Germania, 2 per la Spagna e 1 per la Svizzera. L’ultimo successo azzurro resta quello conquistato da Alessandro Petacchi sul traguardo di Reims al Tour di 2 anni fa (il 7 luglio 2010).. Il dato è inquietante, l’astinenza sembra ancora più lunga se si considera che da quel giorno si sono disputate 57 tappe individuali (più una cronometro a squadre).. 17 sono state vinte dalla Gran Bretagna, poi a quota 11 successi troviamo la Francia, a 5 la Germania e la Spagna, a 4 la Norvegia, a 3 il Lussemburgo e la Slovacchia, a 2 il Belgio, la Svizzera ed il Portogallo, a il 1 Kazakistan, gli Stati Uniti e l’Australia. 13 nazioni hanno conquistato almeno 1 tappa dal 7 luglio 2010 al 22 luglio 2012, l’Italia niente. Nel 99° del Tour de France spiccano le 3 affermazioni personali di Peter Sagan, Andre Greipel e Mark Cavendish, ma meritano risalto anche le doppiette di Bradley Wiggins e Thomas Voeckler.

La maglia gialla ha conosciuto 2 soli padroni, Fabian Cancellara e Bradley Wiggins. Lo svizzero è balzato in testa alla classifica dopo il prologo di apertura e ha indossato il simbolo del primato per 7 giorni consecutivi, il britannico si è vestito di giallo sul traguardo di La Planche des Belles Filles e da quel momento è diventato padrone assoluto del Tour (14 giorni da leader e l’apoteosi di Parigi).

Questi i dominatori delle altre classifiche: Thomas Voeckler si è laureato miglior scalatore ed ha conquistato la maglia a pois, Peter Sagan ha primeggiato nella graduatoria a punti e ha messo in bacheca la maglia verde, Tejay Van Garderen è stato il più bravo tra i giovani e ha conquistato la maglia bianca. L’Italia è rimasta al di fuori dei giochi. Nessun azzurro è riuscito nell’impresa di primeggiare, almeno per un giorno, in una delle suddette graduatorie. L’ultimo corridore di casa nostra capace di conquistare una maglia fu Petacchi (vinse la classifica a punti nel 2010). Nibali come unica nota positiva di un Tour che per i nostri colori è stato davvero deludente. Brinda la Gran Bretagna, l’Italia perde posizioni e scivola mestamente nella Serie B del ciclismo..