TOUR IN RAMPA DI LANCIO: ATTESA PER LE TAPPE PIRENAICHE

Dopo il giorno di riposo due frazioni
decisive per il successo finale

 

Pierrick Fedrigo ha coronato la classica fuga da lontano ed ha conquistato il successo sul traguardo di Pau battendo in uno sprint a due lo statunitense Vandevelde. Il ciclista francese ha collezionato la 4° vittoria in carriera al Tour de France (aveva già esultato nel 2006 a Gap, nel 2009 a Tarbes e nel 2010 sempre a Pau). Fedrigo è andato in avanscoperta assieme a Vandevelde, Voeckler, Sorensen, Devenyns e Dumoulin ed ha sferrato l’attacco decisivo a 6,6 km dall’arrivo. Vandevelde è stato l’unico a tenere le ruote, ma si è dovuto inchinare di fronte alla maggior velocità del francese. Fedrigo si è confermato fenomenale nel battezzare la fuga e nel lasciare il segno sulle strade di casa, il gruppo dei big ha invece concesso spazio ai coraggiosi di giornata ed ha vissuto una tappa piuttosto tranquilla. Bradley Wiggins ha controllato senza patemi confermandosi in testa alla classifica, gli italiani hanno purtroppo perso l’ennesima occasione e sono rimasti nuovamente a bocca asciutta (nessun successo in queste 15 tappe ed ultimo acuto che risale al 7 luglio 2010).

Domani (martedì 17 luglio) la carovana osserverà l’ultimo giorno di riposo, poi finalmente arriveranno le tappe della verità ed il Tour esprimerà i suoi verdetti. I Pirenei saranno decisivi in chiave successo finale e sicuramente regaleranno due giornate molto spettacolari. Mercoledì è in programma la tappa che porta da Pau a Bagnères de Luchon (197 km con le scalate del Col d’Aubisque, Col du Tourmalet, Col d’Aspin e Col de Peyresourde prima della lunga picchiata verso il traguardo), giovedì il plotone affronterà invece la Bagnères de Luchon – Peyragudes (143,5 km con Col de Menté, Port de Balès, Col de Peyresourde e la salita finale verso Peyragudes). Saranno le ultime opportunità per attaccare Bradley Wiggins. Se il britannico della Sky dovesse confermarsi in giallo anche dopo le due frazioni pirenaiche il discorso relativo al successo finale sarebbe da considerare chiuso a doppia mandata. Sabato prossimo (nel penultimo giorno di corsa) gli atleti dovranno infatti affrontare 53,5 km a cronometro (da Bonneval a Chartres) e nelle prove contro il tempo la maglia gialla ha già dimostrato di avere un passo decisamente superiore a tutti gli avversari.

Wiggins guida la classifica con 2’05” di vantaggio sul compagno di squadra Chris Froome. In 3° posizione si trova l’italiano Vincenzo Nibali (a 2’23”), mentre al 4° e 5° posto ci sono l’australiano Cadel Evans (3’19”) e il belga Jurgen Van den Broeck (4’48”). Gli altri sono ormai fuori dalla lotta per il successo finale e si daranno battaglia soltanto per le posizioni di rincalzo. I due tapponi pirenaici metteranno in chiaro definitivamente le gerarchie e diranno se Wiggins coronerà con il successo più importante della carriera il suo fantastico 2012.

I due principali antagonisti del britannico (considerando che Froome avrà l’ordine tassativo di non attaccare) saranno Nibali ed Evans. L’azzurro ed il dominatore dell’ultimo Tour de France dovranno tentare il tutto per tutto e sperare che Wiggins non sia quello ammirato nella prima parte della Grande Boucle (e in generale nel 2012). Logico ipotizzare che Evans e Nibali proveranno ad inserire nella classica fuga da lontano almeno un compagno di squadra per avere un punto d’appoggio nel momento cruciale, altrettanto facile supporre che la Sky cercherà di controllare la situazione per evitare che questo si verifichi. La frazione di mercoledì presenta diversi punti in cui i due principali avversari di Wiggins potrebbero inventarsi qualcosa. Potrebbero dare un primo assalto sul Col d’Aspin o allungare nella discesa seguente, ma anche muoversi nel primo tratto del Col du Peyresourde per poi spingere a tutta fino allo scollinamento. L’azzurro della Liquigas e l’australiano della Bmc sono discesisti formidabili e nella picchiata finale potrebbero fare la differenza. Anche Van den Broeck dovrà attaccare in ogni modo, mentre Froome ha nel contropiede l’unica arma a disposizione. Il numero due della Sky agirà a protezione di Wiggins e correrà prevalentemente in difesa. Se la maglia gialla rimarrà con i migliori tutto si svolgerà secondo logica, se invece Wiggins dovesse perdere contatto la situazione si farebbe molto più ingarbugliata.

Cosa farà Froome in questo caso?

Resterà vicino al suo capitano aiutandolo a limitare i danni o essendo 2° in classifica (con 18” di vantaggio su Nibali e 1’14” su Evans) marcherà i rivali diretti per permettere al Team Sky di mantenere il primato? La domanda è legittima, la risposta non è affatto scontata. In casa Sky avranno già stabilito la strategia da adottare con la speranza che Wiggins non accusi cedimenti. Se la maglia gialla dovesse andare in difficoltà la formazione britannica si troverebbe di fronte a una scelta dolorosa e rischierebbe moltissimo. Se Froome aspettasse Wiggins il Team Sky potrebbe perdere in un colpo solo i due capitani, se Froome restasse a ruota di chi attacca la compagine britannica conserverebbe il primato virtuale, ma si troverebbe a dover poi gestire una situazione interna molto complicata (con il rischio di non portare comunque a casa il successo finale). Wiggins sta correndo da padrone del Tour e pare in grande condizione, ma nel ciclismo le sorprese sono da mettere nel conto. Fra poco tempo le ipotesi lasceranno spazio alla strada ed il quadro sarà sicuramente più chiaro. Due le cose certe: Nibali, Evans e Van den Broeck dovranno attaccare, Wiggins sarà chiamato ad una strenua difesa. Il britannico rimane favorito perché è in gran forma, perché ha una squadra fortissima (ammesso che sia anche compatta nel momento della verità) e perché può contare sulla crono di sabato, ma per salire sul gradino più alto del podio dovrà ancora sudare un bel po’. Difendendosi dai nemici (sportivamente si intende), ma anche guardandosi dagli amici..