Il successo di Contador ed una Vuelta di Spagna di grande livello

Alberto Contador ha vinto la Vuelta di Spagna 2014 al termine di 3 settimane spettacolari. Italia in grande spolvero..

Contador torna grande e vince la Vuelta 

Il “Pistolero” è tornato a sparare e ha colpito il centro del bersaglio. Con la consueta classe, con quella grinta che lo ha sempre caratterizzato, con la voglia di chi voleva rialzarsi dopo la caduta ed il conseguente ritiro al recente Tour de France. Alberto Contador ha lasciato il segno ed ha vinto la 69° Vuelta di Spagna al termine di tre settimane emozionanti, spettacolari e di straordinario spessore tecnico. Il campione iberico ha messo in riga il britannico Chris Froome, i connazionali Alejandro Valverde e Joaquin Rodriguez e il giovane azzurro Fabio Aru. In pratica tutti i grandi nomi delle corse a tappe ad eccezione dell’italiano Nibali (a riposo dopo il successo al Tour de France) ed il colombiano Quintana (ritirato dopo una brutta caduta ed impossibilitato quindi a ripetere il trionfo ottenuto al Giro d’Italia). Una vittoria netta e meritata per quello che è a tutti gli effetti il corridore più forte dell’ultimo decennio.

Contador ha dimostrato la sua superiorità in quasi tutte le salite affrontate ed ha ribadito di essere il numero uno. Non trionfava in un grande giro da due anni, ma anche nei periodi meno esaltanti ha sempre corso con la mentalità del più forte. Nella sua Spagna ha ritrovato le sensazioni dei giorni migliori ed è tornato re. Ha conquistato il primato nella cronometro individuale di Borja (10° frazione) e da quel momento in poi è stato mattatore unico della scena. Froome, Valverde, Rodriguez ed Aru hanno dato l’anima per ribaltare le gerarchie e lo hanno attaccato a più riprese, ma non sono riusciti a mettere in discussione la sua leadership.

Contador ha risposto da padrone e si è pure tolto la soddisfazione di conquistare 2 splendide affermazioni parziali (a La Farrapona e a Puerto de Ancares). Rispondendo agli assalti e poi piazzando la stoccata vincente. Danzando con classe sui pedali e sprigionando una potenza letale. Perché Contador è senza ombra di dubbio il più spettacolare tra i grimpeur, è campione dotato di coraggio e di qualità ed è soprattutto uno dei pochi capaci ancora di emozionare i tanti appassionati di tutto il mondo (apprezzato trasversalmente a prescindere dalla nazionalità). Nessuno pensava di vederlo così pimpante dopo il grave infortunio patito al Tour de France, ma i fuoriclasse sono fatti così ed hanno nel dna la capacità di stupire.

 

Alberto Contador

 

Il sigillo di Contador a chiudere una Vuelta da urlo

La Vuelta di Spagna 2014 è stata bellissima. Più spettacolare e più appassionante del Giro d’Italia e del Tour de France. Merito di un percorso tosto e sempre accattivante, merito dei tanti campioni presenti al via, merito della mentalità arrembante di tutti i protagonisti. Senza nulla togliere ovviamente alla Corsa Rosa e alla Grande Boucle, ma con la consapevolezza che negli ultimi anni le battaglie sportive più emozionanti si sono verificate proprio in terra iberica. Ogni salita è stata affrontata come se fosse il Mortirolo, ogni giorno è stato vissuto a sontuose andature e con la voglia di fare la differenza. Mai una frazione banale, mai un momento di noia.

Il format ha funzionato, i corridori hanno fatto il resto. Grazie quindi a Froome, Valverde, Rodriguez e Aru, grazie soprattutto al magistrale Contador che ha così arricchito con questa perla il suo già ineguagliabile palmares. Il fuoriclasse iberico della Tinkoff Saxo (nato a Madrid il 6 dicembre 1982) ha collezionato la 59° affermazione in carriera (9 in stagione compresi i trionfi a alla Tirreno-Adriatico e al Giro dei Paesi Baschi) ed ha primeggiato per la 6° volta in un grande giro: il Tour de France nel 2007 e nel 2009, il Giro d’Italia nel 2008, la Vuelta di Spagna nel 2008, nel 2012 e nel 2014.

Albertino è passato professionista nel lontano 2003 ed in 12 anni di carriera ha compiuto straordinarie imprese. Gli manca a dire il vero il successo in una grande classica o in un Mondiale, ma nei grandi giri è il numero uno del nuovo millennio. Anche se nel suo passato rimane la macchia della squalifica x doping (vicenda che tra l’altro lascia ancora dubbi).

 

Non solo Contador. E’ stata anche la Vuelta degli italiani

La gara a tappe iberica ha regalato grandi soddisfazioni anche al movimento azzurro. I corridori italiani sono stati protagonisti assoluti, sia nelle singole frazioni che nella graduatoria generale. Alessandro De Marchi si è confermato autentico specialista delle fughe da lontano e ha primeggiato sul traguardo di Alcaudete, Adriano Malori ha dimostrato ancora una volta la sua forza nelle prove contro il tempo ed ha scritto il suo nome nella crono conclusiva di Santiago de Compostela.

Il migliore tra gli azzurri è stato però senza alcun dubbio Fabio Aru. Il giovane sardo della Astana (nato a San Gavino Monreale il 3 luglio 1990) ha dettato legge nelle frazioni terminate al Santuario de San Miguel de Aralar e a Meis. Una splendida doppietta che lo ha portato fino al 5° posto della classifica generale (a 4’48” da Contador) e che lo ha consacrato tra i big del ciclismo mondiale. Il podio conquistato al recente Giro d’Italia (3°) lo ha portato alla ribalta, ma il piazzamento ottenuto in questa Vuelta vale indubbiamente di più. Perché ottenuto al cospetto dei più forti atleti del panorama internazionale, perché conquistato con i gradi di capitano e perché arrivato a coronamento di tre settimane sontuose.

Il sardo non ha quasi mai perso le ruote dei migliori ed ha combattuto gomito a gomito con Contador, Froome, Valverde e Rodriguez. Se era un esame di maturità Fabio lo ha superato a pieni voti ed ha dimostrato di poter diventare una stella di prima grandezza del firmamento ciclistico mondiale. Lui e Nibali rappresentano il presente ed il futuro del nostro movimento. Da segnalare anche il 9° posto di un brillantissimo Damiano Caruso.

 

I numeri della Vuelta 2014

Sul podio con Alberto Contador sono saliti Chris Froome (a 1’10”) ed Alejandro Valverde (a 1’50”). La top ten è stata completata da Joaquin Rodriguez (Spa), Fabio Aru (Ita), Samuel Sanchez (Spa), Daniel Martin (Irl), Warren Barguil (Fra), Damiano Caruso (Ita) e Daniel Navarro (Ita). L’ultimo tra i 159 atleti che hanno portato a termine la gara iberica è stato l’azzurro Guardini.

Contador ha vestito la maglia bianca (combinata), Sanchez quella a pois (montagna) e il tedesco Degenkolb quella verde (a punti). La Germania ha conquistato 5 acuti parziali su 20 frazioni individuali (4 Degenkolb, 1 Tony Martin). Da segnalare le 4 affermazioni della Spagna (2 Contador, 1 Valverde, 1 Navarro) e dell’Italia (2 Aru, 1 De Marchi, 1 Malori), i 2 dell’Australia (1 Matthews, 1 Hansen) e della Francia (2 Bouhanni) e le vittorie di Colombia (Anacona), Canada (Hesjedal) e Polonia (Niemec).

L’iberica Movistar aveva invece firmato la cronometro a squadre di apertura. Contador ha vestito la maglia di leader per 12 giorni (prima 4 giorni Valverde, 1 l’altro spagnolo Castroviejo, 3 Matthews e 1 Quintana) ed ha firmato il 33° successo su 69 edizioni della nazionale padrona di casa.

 

Foto di Ludovic Péron