Arriva dal biathlon la settima medaglia olimpica azzurra

La staffetta mista italiana ha conquistato il bronzo olimpico nel biathlon. Giornata da record per Bjoerndalen e per la Norvegia

 

Sochi 2014: Dal biathlon la 7° medaglia italiana 

Nella 12° giornata dei Giochi Olimpici Invernali l’Italia ha incrementato il suo bottino di medaglie. Merito di Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer che si sono aggiudicati il bronzo nella staffetta mista di biathlon. E’ il 7° podio della spedizione azzurra a Sochi 2014 (2 argenti e 5 bronzi). E’ una grande impresa che si aggiunge alle 3 medaglie dello short track (2 individuali di Arianna Fontana nei 500 e nei 1500 e quella della staffetta femminile), alle 2 dello sci alpino (doppio Innerhofer nella supercombinata e nella discesa) e a quella arrivata nello slittino (Zoeggeler nel singolo uomini). La prova mista di biathlon ha fatto registrare il successo della Norvegia ed ha decretato l’ennesimo record del fenomenale Bjoerndalen. In mattinata si erano disputate le due staffette sprint di sci di fondo. In campo maschile acuto della Finlandia e tra le donne sigillo della Norvegia.

 

Italia sul podio nella staffetta mista di biathlon

La 7° medaglia azzurra alle Olimpiadi Invernali è giunta dal biathlon. L’Italia si è infatti piazzata al 3° posto nella staffetta mista (2 frazioni da 6 km per le donne e 2 da 7,5 km per gli uomini) alle spalle della Norvegia e della Repubblica Ceca, ma davanti a superpotenze della disciplina quali Germania, Russia e Francia. La 1° prova mista nella storia olimpica del biathlon è stata vinta dalla Norvegia. Tora Berger e Tiril Eckhoff hanno indirizzato la gara nei giusti binari, Ole Einar Bjoerndalen e Emil Hegle Svendsen hanno completato l’opera chiudendo in 1 ora, 9 minuti e 17 secondi (nessun giro supplementare e 2 soli errori al poligono commessi da Eckhoff). Sul secondo gradino del podio è salita la Repubblica Ceca che ha tagliato la linea del traguardo con un distacco di 32”6. Veronika Vitkova e Gabriela Soukalova hanno tenuto il passo delle colleghe scandinave, Jaroslav Soukup e Ondrej Moravec hanno perso terreno, ma sono comunque rimasti saldamente in 2° piazza.

A vincere la medaglia di bronzo è stata l’Italia che ha concluso la straordinaria prova con un ritardo di 58”2.. Dorothea Wierer è rimasta a contatto con la vetta della corsa (1 errore in piedi), Karin Oberhofer ha perso dal tandem di testa ma ha guadagnato sulle altre (1 bersaglio fallito in piedi), Dominik Windisch (1 errore a terra e 3 in piedi) e soprattutto Lukas Hofer (perfetto dalla piazzola) hanno difeso il margine coronando una ottima performance di squadra. I nostri sono stati solidi al poligono (solo Dominik ha rischiato senza però incappare nel giro di penalità) e si sono ben comportati anche sugli sci stretti. Dopo una serie di confortanti risultati nei format individuali è quindi arrivato un podio che ripaga la sontuosa crescita di tutto il movimento. L’Italia si è tolta una grande soddisfazione e ha preceduto squadre sulla carta ben più quotate.

4° a 1’41”3 la Germania (Sachenbacher e Dahlmeier tra le donne, Bohm e Schempp tra gli uomini), 5° a 1’47”4 la Russia (Zaitseva, Vilukhina, Garanichev e Shipulin), 6° a 1’47”7 la Slovacchia (Gerekova, Kuzmina, Hurajt e Kazar), 7° a 2’47”3 la Francia (Dorin, Bescond, Beatrix e Fourcade).

 

 

I numeri dei moschettieri azzurri del biathlon

Dorothea Wierer (nata a Brunico il 3 aprile 1990 e originaria di Rasun Anterselva), Karin Oberhofer (nata a Bressanone il 3 novembre 1985 e originaria di Velturno), Dominik Windisch (nato a Brunico il 6 novembre 1989 e originario di Rasun Anterselva), Lukas Hofer (nato a Brunico il 30 settembre 1989 e originario di San Lorenzo di Sebato). Ecco i nomi dei quattro moschettieri che hanno permesso all’Italia del biathlon di salire per la 4° volta sul podio olimpico (1 argento e 3 bronzi) e di ritornare a medaglia dopo 16 anni (quando Pier Alberto Carrara fu argento nell’individuale a Nagano 1998). L’Italia ha così raggiunto quota 113 podi nella storia dei Giochi Invernali: 37 ori, 34 argenti e 42 bronzi.

 

 

Bjoerndalen da record: Nel biathlon e alle Olimpiadi

La più giovane delle gare olimpiche del biathlon ha permesso a Ole Einar Bjoerndalen di scrivere una nuova pagina della sua fantastica storia sportiva. Il campionissimo norvegese (nato il 27 gennaio 1974 a Drammen) ha bissato il titolo vinto nella sprint disputata lo scorso 8 febbraio, ha collezionato l’8° oro a cinque cerchi eguagliando il primato stabilito nello sci di fondo dal suo connazionale Daehlie ed è salito per la 13° volta sul podio olimpico (considerando anche 4 argenti e 1 bronzo) diventando in assoluto l’atleta più titolato nella storia dei Giochi Invernali (+1 su Daehlie). Bjoerndalen è una leggenda e ha stabilito l’ennesimo record con una favolosa prestazione.

Svendsen ha bissato la vittoria conquistata nella gara individuale, ha ottenuto il 4° oro olimpico (quanti i tedeschi Fischer e Gross e il sovietico Tikhonov) ed è salito per 5° volta sul podio a cinque cerchi (compreso 1 argento). 3° medaglia per Berger (2-1-0), 2° per Eckhoff (1-0-1) che hanno quindi migliorato i piazzamenti ottenuti nella sprint e nell‘individuale. Strepitosa Olimpiade per la Repubblica Ceca del biathlon che ha centrato il 5° podio di questa edizione.

 

 

Sci di fondo: Sorridono Finlandia e Norvegia

Italia protagonista in positivo nel biathlon e in negativo nello sci di fondo. Le staffette sprint azzurre hanno infatti fallito la qualificazione per le due finali in programma nelle gare a tecnica classica. Dietmar Noeckler e Federico Pellegrino in campo maschile, Gaia Vuerich ed Ilaria Debertolis in ambito femminile non sono riusciti a superare le semifinali e sono usciti di scena senza centrare l’obiettivo minimo della vigilia (entrare tra le migliore 12).

Per gli uomini l’oro è andato ai sorprendenti finlandesi Sami Jauhojaervi e Iivo Niskanen che hanno chiuso in 23’14”89. Argento per la Russia (Nikita Kriukov – Maxim Vylegzhanin) e bronzo per la Svezia (Teodor Peterson – Emil Joensson), mentre sono rimaste ai piedi del podio Norvegia (Hattestad – Northug) e Svizzera (Dario e Gianluca Cologna). Il classe 1981 Jauhojaervi e il classe 1992 Niskanen hanno riportato la Finlandia all’oro olimpico nel fondo 16 anni dopo l’oro centrato da Myllylae nella 30 km a tecnica classica maschile di Nagano 1998. 2° volta sul podio di Sochi per Vylegzhanin, Joensson e Peterson.

In ambito femminile oro per le norvegesi Marit Bjoergen e Ingvild Flugstad Oestberg che si sono imposte in 16’04”05 regolando nettamente Finlandia (Kerttu Niskanen – Aino Kaisa Saarinen) e Svezia (Stina Nilsson – Ida Ingemarsdotter). 4° la Germania (Boehler – Herrmann) e Polonia (Jaskowiec – Kowalczyk).

Bjoergen ha bissato il successo ottenuto nello skiathlon nel giorno di apertura della rassegna di Sochi 2014, ha centrato il 5° oro a cinque cerchi (tanti quanti la sovietica Lazutina) ed è salita sul podio olimpico per la 9° volta (5 ori, 3 argenti e 1 bronzo). Nel mirino della campionessa originaria di Rognes (ma nata a Trondheim il 21 marzo 1980) ci sono 2 record: i 6 ori di Ljubov Yegorova (Rus) e le 10 medaglie di Raisa Petrovna Smetatina (Rus) e di Stefania Belmondo (Ita). La Bjoergen potrà puntare al trono nella 30 km a tecnica libera con partenza in linea che si disputerà sabato. 2° podio di questa edizione per Oestberg, Ingemarsdotter e Saarinen (2 argenti e 3 bronzi in carriera), 1° gioia a cinque cerchi per Nilsson.