Italia sfortunata nello snowboard

March e Boccacini ai piedi del podio negli slalom paralleli di snowboard vinti da Wild e Dujmovits. Nel fondo donne gioia Bjoergen e tris Norvegia

 

Sochi 2014: Italia ai piedi del podio nello snowboard 

La penultima giornata dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014 si è aperta con le gare di snowboard e sci di fondo. Nei giganti paralleli l’Italia ha sfiorato il podio in due circostanze, ma in entrambi i casi si è dovuta accontentare di “medaglie di legno”. Aaron March e Corinna Boccacini si sono infatti piazzati al 4° posto tra gli uomini e tra le donne ed hanno fallito per un soffio il grande risultato. A vincere le due prove sono stati il russo Wild e l’austriaca Dujmovits. In mattinata si è svolta anche la 30 km di sci di fondo. La gara più lunga del panorama femminile ha fatto registrare il trionfo della Norvegia e della Bjoergen.

 

 

Snowboard di legno al maschile

Italia protagonista sfortunata nello slalom parallelo di snowboard. Il successo è andato al russo Vic Wild che in finale ha battuto lo sloveno Zan Kosir, mentre il bronzo è stato ad appannaggio dell’austriaco Benjamin Karl che si è imposto sull’azzurro Aaron March. Peccato davvero per il nostro miglior rappresentante che nel corso della giornata aveva dimostrato di essere nella condizione ideale. March ha chiuso in 11° posizione il turno preliminare, si è imposto agli ottavi contro lo svizzero Schoch e ai quarti contro l’austriaco Mathies, ma in semifinale ha alzato bandiera bianca con Kosir e nella gara valevole per il bronzo non è riuscito a tenere il ritmo di Karl. Tra i grandi protagonisti della competizione maschile di snowboard anche Roland Fischnaller. L’azzurro si è piazzato al 9° posto in qualifica, ha sconfitto lo svizzero Fluetsch ne, ma nei quarti si è dovuto arrendere di fronte allo scatenato Wild ed è giunto 8°. Sogno infranto quindi per i due atleti di punta del nostro movimento che nel complesso sono stati comunque molto bravi. Sotto le aspettative invece Christoph Mick e Meinhard Erlacher che sono usciti nel turno iniziale (20° e 25° tempo).

 

 

I numeri dello snowboard maschile

Wild ha fatto registrare il miglior riscontro cronometrico in qualifica e ha poi battuto in rapida serie Lambert (Can), Fischnaller, Karl e Kosir. Il ventisettenne di passaporto russo ma di nascita statunitense ha concesso il bis dopo il successo conquistato in gigante ed è diventato il 4° atleta nella storia dello snowboard a centrare 2 ori. Finora ci erano riusciti solo lo svizzero Schoch (gigante nel 2002 e nel 2006) e gli statunitensi Wescott (cross nel 2006 e nel 2010) e White (half pipe nel 2006 e nel 2010). 2° podio per Kosir (era stato 3° in gigante qualche giorno fa) e per Karl (2° in gigante a Vancouver 2010).

 

 

Snowboard di legno anche al femminile

Lo stesso copione per l’Italia si è ripetuto anche nello snowboard donne con Corinna Boccacini che si è classificata al 4° posto nello slalom parallelo. A vincere è stata l’austriaca Julia Dujmovits che in finale ha sconfitto la tedesca Anke Karstens. Bronzo per l’altra teutonica Amelie Kober che nella gara valevole per il 3° posto ha regolato proprio la Boccacini. L’azzurra ha firmato l’8° tempo in qualifica, ha battuto le austriache Riegler e Kreiner, ma poi ha perso con Dujmovits e Kober. Azzurra competitiva quindi al di là delle previsioni, ma stoppata ad un passo dal sogno. Subito fuori invece Nadia Ochner (22° in batteria).

 

I numeri dello snowboard femminile

La ventiseienne Dujmovits ha centrato la 1° medaglia olimpica, Kober è tornata sul podio 8 anni dopo il bronzo vinto in gigante a Torino 2006, Karstens ha conquistato la 1° gioia a cinque cerchi. L’Italia ha concluso l’avventura nello snowboard con 5 piazzamenti nella top ten: i 3 odierni in slalom più i 2 firmati nel cross da Moioli e Matteotti. Con quelli di March e Boccacini i quarti posti dell’Italia in questa Olimpiade sono diventati 7.

 

 

Bjoergen e Norvegia da sogno nel fondo

Il programma olimpico femminile dello sci di fondo si è chiuso con la 30 km a tecnica libera con partenza in linea. Il podio è stato monopolizzato dalle atlete norvegesi. L’oro è andato a Marit Bjoergen che nel finale ha anticipato di 2”6 Therese Johaug, mentre Kristin Stoermen Steira si è classificata al 3° posto con un distacco di 23”6. 4° a 1’21”7 Kerttu Niskanen (Fin), 5° a 1’21”9 Eva Vrabcova (Cec), 6° a 1’22”3 Aurore Jean (Fra), 7° a 1’24”3 Emma Wiken (Sve). Gara nel complesso positiva per le italiane. 13° a 1’36”8 Elisa Brocard, 16° a 1’53”3 Debora Agreiter, 25° a 3’39”5 Marina Piller e 44° a 9’17”0 Ilaria Debertolis. Male le svedesi Haag (11°) e Kalla (34°) e la polacca Kowalczyk (ritirata). Le tre norvegesi hanno alzato il ritmo poco dopo il 10° km di gara ed hanno preso un margine notevole rispetto al resto della comitiva. Steira si è staccata prima del finale, Johaug ha perso lo sprint con Bjoergen. La nazione regina del fondo ha riscattato il ko subito in staffetta ed hanno ristabilito le gerarchie al termine di una Olimpiadi fatta di tante luci (4 titoli su 6 gare) e di una sola ma grande macchia (il mancato podio in staffetta).

 

 

Bjoergen nella leggenda

Marit Bjoergen ha coronato la sua splendida avventura a Sochi conquistando il 3° oro (dopo quelli nello skiathlon e nella staffetta sprint) ed è diventata la donna più vincente nella storia delle Olimpiadi Invernali. Ha infatti conquistato il 6° oro raggiungendo le sovietiche Ljubov Yegorova e Lidya Skoblikova ed è salita per la 10° volta sul podio (con 3 argenti e 1 bronzo) eguagliando il bottino di Raisa Smetatina (Rus) e di Stefania Belmondo (Ita). Nel complesso quindi nessuna ha vinto tanto quanto la campionessa di Rognes (ma nata a Trondheim il 21 marzo 1980). Marit è andata a medaglia nelle ultime 4 edizioni dei Giochi e nel suo palmares vanta anche 19 podi iridati (12 ori, 4 argenti, 3 bronzi), 3 sfere di cristallo e 64 vittorie parziali in Coppa del Mondo. E’ la più forte di sempre e questi primati non fanno altro che ribadirlo. 2° podio di Sochi (dopo il bronzo nella 10 km) e 3° in carriera (considerando la vittoria in staffetta di Vancouver) per Johaug. 1° gioia invece per Steira. La Norvegia ha realizzato la 1° tripletta della sua storia olimpica nel fondo femminile (la 4° considerando anche il settore maschile).