La Germania guida il medagliere

I successi di Frenzel nella combinata e di Wendl-Arlt nello slittino hanno permesso alla Germania di portarsi in vetta al medagliere

 

Sochi 2014: Il medagliere cambia padrone

6 i titoli assegnati nella 5° giornata dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014. Dopo aver approfondito in separata sede quanto avvenuto nello sci alpino femminile è il momento di analizzare quanto si è verificato nelle altre 5 competizioni in programma. Le affermazioni ottenuto da Frenzel nella combinata nordica e dalla coppia Wendl-Arlt nello slittino hanno permesso alla Germania di conquistare la leadership nel medagliere. I russi hanno festeggiato il titolo nel pattinaggio figura, l’Olanda si è confermata regina nella velocità, gli Stati Uniti hanno dettato legge nello snowboard. Per l’Italia una grande prova di squadra nella combinata nordica (4° Pittin, 7° Runggaldier), ma anche le deludenti prestazioni nello slittino e nel pattinaggio.

 

Dittatura Frenzel nella combinata nordica

Se la Germania si è portata in testa al medagliere il merito è anche di Eric Frenzel che ha firmato la prova di apertura del programma olimpico di combinata nordica. Il campione tedesco si è aggiudicato la gundersen da normal hill primeggiando nel salto da trampolino piccolo e confermando la sua leadership nei 10 km sugli sci. Frenzel ha tagliato il traguardo in 23’50”2 ed ha preceduto di 4”2 il giapponese Akito Watabe. Bronzo per il norvegese Magnus Krog (a 8”1) che ha bruciato in volata l’italiano Alessandro Pittin (a 9”3). 5° a 12”7 Magnus Hovdal Moan (Nor), 6° a 17”3 Johannes Rydzek (Ger), 7° a 19”7 l’altro azzurro Lukas Runggaldier e 8° a 29”4 Fabian Riessle (Ger). La stratosferica prova d’insieme dell’Italia è stata completata dal 14° posto di Armin Bauer (a 1’06”5) e dal 30° di Samuel Costa (a 2’23”). Da segnalare l’8° e la 9° piazza degli altri tedeschi Riessle ed Edelmann ed il 35° del francese Lamy Chappuis.

 

Analisi e numeri della combinata

Frenzel si è aggiudicato il segmento di salto grazie con 131, 5 punti (balzo da 103 metri esatti). Il tedesco ha regolato Akito Watabe (130 punti e 6” di distacco) e il russo Klimov (124,7 metri e 27”). Più staccati gli altri protagonisti. A 31” Lamy Chappuis, a 41” Rydzek, a 48” Moan, a 1’00” Riessle, a 1’03” Krog e Runggaldier (97 metri e 115,7 punti), a 1’12” Pittin (94,5 metri e 113,4 punti), a 1”37 Bauer (92,5 metri e 107,3 punti) e a 1’42” Costa (91 metri e 106,1 punti). Nel fondo Frenzel è stato subito raggiunto da Watabe e i due hanno tenuto a bada il ritorno del gruppo. Il tedesco ha giustiziato il giapponese nel finale ed ha conquistato il titolo. Più coinvolgente la lotta per il bronzo. Dietro alla coppia di testa si è infatti formato un gruppo comprendente anche Pittin e Runggaldier. Alessandro ha operato l’allungo decisivo con Krog, ma nel rettilineo conclusivo non è riuscito a tenere il passo del norvegese. Il podio è sfuggito, ma quella di Pittin rimane una stratosferica prestazione. Perché nel fondo ha rimontato 21 posizioni, perché ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori e perché ha lottato come un leone per bissare il bronzo di Vancouver. L’Italia ha ritrovato il suo uomo di punta (che tra l’altro è un classe 1990) ed ha festeggiato le splendide performance di Runggaldier (bravo nel salto e capace di restare con i big sugli sci) e Bauer (in difficoltà dal trampolino, ma competitivo nel fondo). Come squadra l’Italia è stata inferiore solo alla Germania (4 atleti tra i migliori 9) ed alla Norvegia (4 tra i migliori 13 considerando il 9° posto di Klemetsen e il 13° di Kokslien).

Frenzel ha conquistato il 1° oro olimpico in carriera ed è salito per la 2° volta sul podio a cinque cerchi (dopo il bronzo nella prova a squadre di Vancouver 2010). Il venticinquenne tedesco (nato a Annaberg-Buchholz il 21 novembre 1988) ha così arricchito un palmares in cui spiccano anche 7 medaglie iridate (2 ori, 3 argenti e 2 bronzi), 1 sfera di cristallo (quasi 2) e 16 vittorie individuali in Coppa del Mondo. Il classe 1988 Watabe ed il classe 1987 Krog sono saliti sul podio a cinque cerchi per la 1° volta in carriera.

 

 

Germania sempre padrona nello slittino

L’Italia ha piazzato 2 equipaggi tra i migliori dieci anche nello slittino maschile, ma in questo caso è difficile parlare di risultato positivo. Perché la concorrenza nel doppio è meno spietata rispetto alla combinata nordica e perché dai nostri rappresentanti ci aspettavamo una prestazione migliore. Il podio non era facile da conquistare, ma gli azzurri sono rimasti troppo lontani dalle posizioni che contano. A vincere sono stati come da pronostico Tobias Wendl e Tobias Arlt. I tedeschi (1’38”933) hanno preceduto di 0”522 gli austriaci Andreas e Wolfgang Linger e di 0”857 i lettoni Andris e Juris Sics. 4° a 0”907 i canadesi Walker-Snith, 5° a 0”453 i russi Denisyev-Antonov, mentre gli azzurri si sono dovuti accontentare del 6° e del 7° posto. Christian Oberstolz e Patrick Gruber hanno accusato un gap di 1”086, Ludwig Rieder e Patrick Rastner sono arrivati a 1”106. Molto deludente il risultato dei primi, meno negativo quello dell’equipaggio meno esperto. Tra i favoriti della vigilia male i tedeschi Eggert-Benecken (8° a 1”285) e gli austriaci Penz-Fischler (grave errore nella seconda run).

Wendl-Arlt hanno dominato la prima manche (record del tracciato in 49”373) ed hanno rifilato 0”312 ai due Linger. 3° a 0”420 Penz-Fischler, 4° a 0”484 Walker-Snith, 5° a 0”507 i fratelli Sics, 6° a 0”563 Denisyev-Antonov, 7° a 0”603 Oberstolz-Gruber e 8° a 0”691 Rieder-Rastner (0”901 il distacco di Eggert-Benecken). Wendl-Arlt hanno ribadito la loro forza anche nel secondo atto (49”560). 2° tempo per i Linger (a 0”210), 3° per i Sics (a 0”350), 4° per Eggert-Benecken (a 0”384), 5° per Rieder-Rastner (a 0”415), 6° per Walker-Snith (a 0”423), 7° per Denisyev-Antonov (a 0”453) e 8° per Oberstolz-Gruber (a 0”483).

Tobias Wendl (nato ad Aquisgrana il 16 giugno 1987) e Tobias Arlt (nato a Berchtesgaden il 2 giugno 1987) hanno conquistato il 1° oro olimpico. Nel loro palmares figurano anche 3 medaglie iridate (2 ori e 1 argento), 3 sfere di cristallo e 23 acuti in Coppa del Mondo escludendo le gare a squadre (6 stagionali). I fratelli Linger sono saliti sul podio per la 3° Olimpiade consecutiva (dopo gli ori vinti a Torino 2006 e a Vancouver 2010), mentre i Sics hanno bissato il bronzo di 4 anni fa. La Germania ha conquistato il 3° oro nelle 3 gare di slittino di Sochi 2014 e in questa disciplina ha costruito il suo primato nel medagliere.

 

Pattinaggio velocità sempre più “orange”

L’Olanda è tornata a dettare legge nel pattinaggio velocità dopo il mezzo passo falso nei 500 femminile e si è guadagnata il 4° trionfo nelle 5 prove disputate (4 ori, 2 argenti e 4 bronzi). Il titolo dei 1000 metri uomini è andato a Stefan Groothuis che ha completato la gara in 1’08”39. L’atleta “orange” ha battuto di 4 centesimi il canadese Denny Morrison e di 35 il connazionale Michel Mulder. 4° e 5° piazza per i tedeschi Nico Ihle (a 0”47) e Samuel Schwarz (a 0”50), 6° per l’altro olandese Koen Verweij (a 0”70), 7° per il kazako Denis Kuzin (a 0”71), 8° per il deludente statunitensi Shani Davis (a 0”73). Brutta prestazione dell’azzurro Mirko Nenzi che si è fermato al 25° posto (a 1”93).

Il trentaduenne Groothuis (nato a Brummen il 23 novembre 1981) ha centrato la 1° medaglia a cinque cerchi, Morrison è salito per la 3° volta sul podio olimpico (1° individuale dopo l’argento del 2006 e il titolo del 2010 in staffetta), Mulder si è confermato super dopo l’oro dei 500 metri.

 

Stati Uniti super nello snowboard

La gara femminile di half pipe è stata vinta Kaitlyn Farrington (91,75 nella seconda run). La statunitense si è imposta sul filo di lana rispetto all’australiana Torah Bright (91,50) e alle connazionali Kelly Clark (9075) ed Hannah Teter (90,50). 5° la giapponese Rana Okada (85,50), 6° la cinese Xuetong Cai (84,25). In questa gara non erano presenti atlete italiane. La ventiquattrenne Farrington ha conquistato il 1° titolo nei Giochi. Clark è diventata la prima donna a salire per 3 volte sul podio nella storia dello snowboard olimpico (oro di Salt Lake City 2002, bronzo di Vancouver 2010), Bright si è confermata grande a 4 anni di distanza dall’oro di Vancouver.

 

Festa russa nel pattinaggio figura

Doppietta russa nella finale dell’esercizio a coppie. L’oro è andato a Tatiana Volosozhar e Maxim Trankov (236,86), mentre l’argento è stato ad appannaggio di Ksenia Stolbova e Fedor Klimov (218,68). 3° posto per i tedeschi Aliona Savchenko e Robin Szolkowy (215,78) che sono stati penalizzati da una serie di incertezze commesse nel libero della giornata conclusiva. Ai piedi del podio i cinesi Pang- Tong (209,88) ed i canadesi Towers-Moscovitch (202,10). Lontane dalle posizioni di vertice le coppie italiane. 11° Stefania Berton e Ondrej Hotarek (179,08), 16° Nicole Della Monica e Matteo Guarise (137,86). La ventisettenne Volosozhar ed il trentenne Trankov hanno centrato il 1° titolo olimpico, i tedeschi Savchenko e Szolkowy hanno confermato il bronzo di 4 anni fa.

 

Il medagliere olimpico

Con i titoli di Frenzel e di Wendl-Arlt la Germania si è portata al comando del medagliere generale (6 ori, 1 argento e 1 bronzo). Seguono Canada (4-4-2), Norvegia (4-3-5), Olanda (4-2-4) e Stati Uniti (3-1-5). L’Italia è ferma all’argento di Innerhofer nello sci alpino e al bronzo di Zoeggeler nello slittino, ma ha portato a 16 i piazzamenti complessivi nella top ten (di cui 4 quarti posti).