Sorprese olimpiche in sci alpino, fondo e skeleton!

La Svezia ha vinto l’oro nella staffetta femminile di fondo, Tretiakov ha brindato nello skeleton, Fenninger ha rotto il ghiaccio nello sci alpino!

 

Sochi 2014: I risultati di sci alpino, fondo e skeleton!

Giornata ricca di sorprese alle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014. La più incredibile nello sci di fondo con il crollo della Norvegia nella staffetta femminile e con l’inatteso acuto della Svezia. Pronostico ribaltato anche nello skeleton maschile con il favorito Dukurs battuto dal russo Tretiakov, mentre nello sci alpino femminile a vincere il super g è stata l’austriaca Fenninger. Bilancio nel complesso deludente per l’Italia che non è mai stata in lizza per le medaglie in queste tre discipline.. Per fortuna che nel frattempo Arianna Fontana ci aveva regalato una splendida medaglia di bronzo nello short track.

 

 

Sci alpino: Fenninger domina il super g

L’Austria è tornata a fare la voce grossa nello sci alpino ed ha conquistato il 2° oro olimpico (dopo quello di Mayer nella discesa maschile). Merito di Anna Fenninger che si è aggiudicata il super g femminile (1’25”52) regolando di 0”55 la tedesca Maria Riesch e di 0”66 la connazionale Nicole Hosp. 4° a 0”73 Lara Gut (Svi), 5° a 0”76 Tina Maze (Slo), 6° a 1”27 Fraenzi Aufdenblatten (Svi), 7° a 1”37 Fabienne Suter (Svi), 8° a 1”52 Julia Mancuso (Usa), 9° a 1”56 Viktoria Rebensburg (Ger). A completare la top ten l’azzurra Nadia Fanchini che ha accusato un distacco di 1”68. In casa Italia da segnalare anche la 12° piazza di Verena Stuffer (a 2”) e le uscite di scena di Francesca Marsaglia e Daniela Merighetti. Solo 31 atlete delle 49 partite hanno finito la prova. Out per infortunio Weirather (Lie), fuori dai giochi Marchand Arvier (Fra), Kling (Sve), Gisin (Svi) e Goergl (Aut). Per le italiane quindi una prova senza infamia e senza lode. Il piazzamento di Nadia Fanchini è da considerare leggermente sotto le attese, anche se lottare per una medaglia era oggettivamente complicato.

 

I numeri delle protagoniste dello sci alpino

Anna Fenninger è salita per la 1° volta sul podio olimpico ed ha subito centrato il massimo risultato. Le bella ventiquattrenne austriaca (nata a Salisburgo il 18 giugno 1989) ha disputato una prestazione perfetta sia sotto il profilo tecnico (in una tracciatura molto difficile) che nella scorrevolezza. Ha saputo cambiare marcia nella parte conclusiva e ha così regalato al suo paese il 3° acuto consecutivo a cinque cerchi nel super g femminile (nel 2006 vinse la Dorfmeister, nel 2010 la Fischbacher). Per l’Austria si tratta del 33° oro nello sci alpino ai Giochi Invernali (il 13° femminile).

La ventinovenne Riesch ha conquistato la 2° medaglia di questa edizione (era stata oro nella supercombinata disputata lunedì) ed è salita per la 4° volta sul podio olimpico (nel 2010 si aggiudicò l’oro nella prova multipla ed in slalom). Con l’argento odierno ha raggiunto l’azzurra Compagnoni al 3° posto della classifica all-time a cinque cerchi inerente lo sci alpino femminile (in testa la croata Kostelic con 4 ori e 2 argenti). La trentenne Hosp ha bissato il podio firmato in supercombinata e ha conquistato la 3° medaglia ai Giochi Invernali (2 argenti e 1 bronzo).

 

 

Sci di fondo: Svezia d’oro, Norvegia a picco

La grande sorpresa di giornata è arrivata dallo sci di fondo. La super-favorita Norvegia non è infatti riuscita a vincere il titolo nella staffetta femminile (4 frazioni da 5 km) ed è clamorosamente finita fuori dal podio. La debacle scandinava rappresenta al momento il risultato meno atteso di queste Olimpiadi. Sembrava una gara senza storia ed invece il quartetto norge si è arenato proprio con le sue rappresentanti più quotate. A vincere è stata la Svezia che ha coperto i 20 km totali in 53’02”7. Straordinaria quindi l’impresa compiuta da Anna Haag, Ida Ingemarsdotter, Emma Wiken e soprattutto da Charlotte Kalla che ha centrato il successo con una volata di altissimo spessore tecnico (oltre che agonistico). Sul podio anche Finlandia (Anne Kylloenen, Aino Kaisa Saarinen, Kerttu Niskanen, Krista Lahteenmaki) e Germania (Stefanie Boehler, Nicole Fessel, Claudia Nystad e Denise Herrmann) che sono state bruciate allo sprint. 4° a 45” la Francia (Jean, Aymonier, Faivre-Pichon, Hugue), 5° a 53”6 la Norvegia (Weng, Johaug, Jacobsen, Bjoergen), 6° a 1’03”6 la Russia (Ivanova, Kuziukova, Zhukova, Tchekaleva), mentre l’Italia (De Martin Topranin, Brocard, Piller, Debertolis) è giunta 8° a 2’17”2.

 

 

Analisi e numeri della staffetta donne

La Norvegia è andata in crisi nella seconda frazione in classico quando Johaug ha perso contatto da Wiken, Boehler e Saarinen. Nella prima parte in tecnica libera Niskanen stacca le avversarie, ma negli ultimi 5 km prima Herrmann e poi Kalla si riportano su Lahteenmaki. Bjoergen entra invece in azione con un ritardo ben più pesante e non riesce ad avvicinare il trio di testa (verrà superata anche da Hugue). Il titolo si assegna nel rettilineo finale e Kalla lo firma grazie ad uno splendido sprint. Straordinaria impresa della Svezia che torna a vincere una staffetta femminile 54 anni dopo il trionfo ottenuto a Squaw Valley 1960. La Norvegia non perdeva una prova a squadre di sci di fondo donne dal novembre 2009.

La ventiseienne Kalla è salita sul podio di Sochi per la 3° volta (dopo gli argenti conquistati nello skiathlon e nella 10 km in classico) ed ha ottenuto la 5° medaglia olimpica (a Vancouver 2010 fu oro nella 15 in tecnica libera e argento nella sprint a squadre). La tedesca Nystad (Kuenzel da nubile) ha conquistato la 6° medaglia olimpica (2 ori, 3 argenti, 1 bronzo) ed è salita sul podio per la 4° Olimpiade consecutiva, Saarinen ha invece ottenuto la 4° gioia a cinque cerchi (1 argento, 3 bronzi) ed è stata protagonista per la 3° edizione di fila dei Giochi Invernali. 1° oro per Haag (dopo i 2 argenti del 2010), mentre per le altre è arrivato il 1° podio olimpico in carriera.

 

 

Russia in festa nello skeleton

Il programma olimpico dello skeleton si è chiuso con la competizione maschile e con il successo conquistato da Alexander Tretiakov. Il russo (già iridato nel 2013) ha completato le 4 manche in 3’44”29 ed ha preceduto di 91 centesimi il lettone Martin Dukurs. Sul terzo gradino del podio è invece salito lo statunitense Matthew Antoine che ha pagato un ritardo di 2”97. 4° a 3”29 Tomass Dukurs (Let), 5° a 3”30 Sergei Chudinov (Rus), 6° a 3”33 Nikita Tregybov (Rus) e 7° a 3”83 John Fairbairn (Can). Solo 18° l’azzurro Maurizio Oioli (con un gap di 6”39).

Il classe 1985 Tretiakov ha realizzato il miglior tempo in 3 delle 4 run disputate nei 2 giorni di gara (55”95 nella prima, 56”04 nella seconda e 56”02 nella quarta) ed ha contenuto a 2 centesimi il distacco nell’unica discesa firmata da Dukurs (56”26 nella terza). Il russo ha conquistato il 2° podio olimpico (fu 3° a Vancouver 2010) ed ha regalato alla Russia il 1° successo nella storia a cinque cerchi dello skeleton. Martin Dukurs ha dominato l’ultimo quadriennio, ma ha dovuto rinviare l’appuntamento con l’oro più importante. Per lui è comunque arrivata la 2° medaglia olimpica (fu argento anche 4 anni fa a Vancouver). 1° gioia per Antoine.