Skeleton: ori mondiali per Tretjyakov e Rudman!

Il russo batte Dukurs, la britannica domina la scena..
Italia senza acuti e lontanissima dalla zona podio!

I Mondiali di skeleton 2013

L’Italia non è riuscita a conquistare risultati soddisfacenti nei Mondiali di skeleton che si sono svolti a St. Moritz da giovedì 31 gennaio a sabato 2 febbraio. Il tracciato svizzero si è rivelato avaro per i nostri colori e ha fatto registrare i successi di Alexander Tretjyakov e di Shelley Rudman. Il russo ha vinto il titolo maschile precedendo a sorpresa il favorito Martin Dukurs, la britannica ha invece rispettato i pronostici dominando la scena e conquistando l’oro femminile.

Tretjyakov vince l’oro nello skeleton maschile

La prova maschile ha regalato agli appassionati 4 manche ricche di pathos e di emozioni. Tutti si aspettavano il successo di Martin Dukurs che invece si è visto battere a sorpresa da Alexander Tretjyakov. Il russo (nato a Krasnoyarsk il 19 aprile 1985) ha ottenuto il primo titolo iridato in carriera (fu bronzo a Lake Placid nel 2009 ed argento a Koenigssee nel 2011) disputando 4 run di altissimo spessore. Tretjyakov (vincitore tra l’altro della Coppa del Mondo nel 2008-2009 ed argento olimpico a Vancouver 2010) ha chiuso la sua performance con il tempo di 4’32”35 ed ha preceduto di appena 3 centesimi Martin Dukurs. Il formidabile lettone (nato a Riga il 31 marzo 1984) si è dovuto quindi accontentare della medaglia d’argento e ha fallito il tris consecutivo dopo gli ori firmati a Koenigssee nel 2011 e a Lake Placid nel 2012. Martin si era presentato ai nastri di partenza della gara iridata con i gradi del favorito e con credenziali da imbattibile. Il più forte tra i fratelli Dukurs ha infatti vinto 7 prove su 8 in Coppa del Mondo (unica sconfitta subita a Whistler dal tedesco Rommel) e ha messo in bacheca la 4° sfera di cristallo di fila con una gara d’anticipo. Sul circuito svizzero di St. Moritz ha invece dovuto battagliare con un Tretjyakov favoloso ed è stato costretto a scendere dal trono. Dukurs (che in carriera si è pure aggiudicato l’argento olimpico di Vancouver 2010) ha tentato la straordinaria rimonta nell’ultima manche (1’07”80), ma è riuscito a recuperare solo 43 dei 46 centesimi di ritardo accumulati nelle run precedenti. Impresa compiuta invece per lo spumeggiante Tretjyakov che ha dominato le prime 3 discese firmando in ognuna il miglior riscontro cronometrico: 1’07”85, 1’07”92, 1’08”35. Distanti anni luce tutti gli altri. Il russo Sergei Chudinov ha conquistato il bronzo (2”27 dal connazionale) difendendosi nell’ultima manche dal ritorno del canadese Eric Neilson (giunto 4° a 2”66). 5° posizione pari merito per il tedesco Rommel e per lo statunitense Daly (entrambi a 2”84), 7° per il canadese Montgomery (a 3”12), 8° per il lettone Tomass Dukurs (a 3”30), fratello di Martin. I due azzurri in gara sono stati eliminati prima della run decisiva. Giovanni Mulassano ha chiuso la sua gara al 29° posto, Marco Zoccolan si è dovuto accontentare della 32° posizione. Assente Maurizio Oioli che era stato il miglior italiano in stagione (9° e 11° nelle prove di Coppa del Mondo disputate a Lake Placid e Whistler).

Rudman regina nello skeleton femminile

Decisamente meno appassionante (e sicuramente meno sorprendente) l’esito della gara femminile che ha fatto registrare il dominio di Shelley Rudman. La britannica (nata il 23 marzo 1981 a Pewley e residente a Sheffield) ha vinto l’oro in 4’38”60 ed ha preceduto di 0”57 la statunitense Noelle Pikus-Pace. Bronzo per la canadese Sarah Reid che ha chiuso con un distacco di 1”41. A ridosso del podio Elizabeth Yarnold (Gb) e Mellisa Hollingsworth (Can) che sono giunte rispettivamente a 013” e 0”35 dal bronzo. Più dietro tutte le altre. 6° a 1”89 Michelle Steele (Aus), 7° a 1”96 Katie Uhlaender (Usa) e 8° a 3”39 Marion Thees (Ger). La grande delusione è stata la tedesca Anja Huber che non è riuscita ad andare oltre la 17° posizione. Solo 25° l’unica italiana che ha preso parte alla gara mondiale, Giulia Carpin (eliminata dopo 3 discese). Shelley Rudman ha aggiunto un importante successo al suo palmares (in cui figurano tra l’altro la Coppa del Mondo 2011-2012 e l’argento olimpico conquistato a Torino 2006) e ha regalato alla Gran Bretagna il primo oro iridato al femminile nello skeleton. Shelley ha fatto registrare il miglior tempo nella prima e nella seconda manche (1’09”54 e 1’09”49), ha gestito senza affanni il vantaggio nelle run successive (1’09”63 nella terza e 1’09”94 nella quarta) ed è salita sul gradino più alto del podio. Pikus-Pace è stata invece la più veloce nelle ultime due discese (1’09”45 e 1’09”69), ma non è riuscita a conquistare l’oro. Sarebbe stato il secondo in carriera dopo quello conquistato proprio nel tracciato svizzero di St. Moritz nel 2007.

Il resoconto per nazioni del Mondiale di skeleton

Russia prima nel medagliere grazie ai formidabili risultati conquistati in ambito maschile (oro di Tretjyakov, bronzo di Chudinov). 2° posizione in graduatoria per la Gran Bretagna che grazie alla Rudman ha ottenuto il primo titolo mondiale femminile della sua storia. Sono state 5 le nazioni capaci di salire almeno una volta sul podio. Tra queste non figura ovviamente l’Italia. Per i nostri colori il “miglior” risultato è stato il 25° posto conquistato tra le donne da Giulia Carpin. Lo skeleton resta tabù per gli atleti azzurri ed in prospettiva non sembrano esserci grossi margini di miglioramento.

L’ultima tappa di Coppa del Mondo di skeleton

Conclusa la competizione iridata l’attenzione torna a concentrarsi sulla Coppa del Mondo. L’ultimo appuntamento della stagione si svolgerà a Sochi (sul circuito che nel 2014 ospiterà la prova olimpica) il 14 ed il 15 febbraio. In campo maschile Martin Dukurs andrà a caccia dell’8° successo stagionale e cercherà quindi di festeggiare nel migliore dei modi la 4° sfera di cristallo consecutiva (il lettone comanda la classifica con 1785 punti e ha 223 lunghezze di vantaggio sul fratello Tomass). Tra le donne la tedesca Marion Thees (1° in graduatoria con 1486 punti) proverà invece a difendersi dall’assalto della connazionale Anja Huber (distante appena 12 lunghezze), della canadese Sarah Reid (attualmente 3° e staccata di 73 punti) e della britannica Elizabeth Yarnold (4° con 92 lunghezze di ritardo).