Argentina in semifinale di Coppa Davis dopo il successo con l’Italia
Delbonis firma il punto decisivo contro l’Italia e permette all’Argentina di staccare il pass per la semifinale di Coppa Davis. L’articolo a cura di Paolo Rossi.
Argentina in semifinale grazie a Delbonis
Nulla da fare per l’Italia del tennis. Gli azzurri non sono infatti riusciti a rimontare lo svantaggio maturato nelle prime due giornate dei quarti di finale e sono stati eliminati dall’Argentina. L’eroe di Pesaro alla fine è stato Federico Delbonis. Il sudamericano ha battuto anche Fabio Fognini (con il punteggio di 6-4, 7-5, 3-6, 7-5) ed ha permesso all’Argentina di conquistare il biglietto per le semifinali nel tabellone mondiale di Coppa Davis by BNP Paribas.
Fabio Fognini non è riuscito nell’impresa di rimontare i primi due set persi in avvio di match. Nonostante abbia poi accorciato le distanze vincendo la terza frazione, aver guidato il quarto set fino al 5-4 a favore e con ben 4 set point per vincere il parziale e arrivare al quinto set, ha ceduto al dodicesimo gioco. Sul 5 pari Fognini non ha tenuto il servizio. Sul game seguente con Delbonis al servizio ha annullato due match point, uno dei quali in maniera strepitosa grazie ad un passante di controbalzo tirato di rovescio ad una mano, ma poi ha ceduto le armi dopo un ultimo spettacolare punto conquistato da Delbonis con un lob al volo. L’Argentina vola così a giocarsi la semifinale di Coppa Davis 2016. L’Italia invece rimanda i propri sogni di gloria alla prossima edizione del campionato per rappresentative nazionali più antico del mondo.
L’Argentina si è presentata in conferenza stampa a vittoria acquisita al gran completo. Giocatori, sparring partner, fisioterapisti e quant’altro. Sorrisi a 32 denti e grande soddisfazione del team giunto a Pesaro per aver ottenuto il passaggio alle semifinali nel tabellone mondiale. Il progetto è riuscire a conquistare l’insalatiera d’argento. Trionfo mai riuscito all’Argentina nonostante la quantità di ottimi giocatori prodotti negli ultimi 30 anni.
Articolo e foto di Paolo Rossi
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