Coppa Davis: le ultime 3 edizioni della finale

Serbia, Spagna e Repubblica Ceca hanno vinto
la Coppa Davis nel 2010, nel 2011 e nel 2012..

 

Le emozioni della Coppa Davis raccontate dall’amico e collega Paolo Rossi.

 

Tris di Coppa Davis.

Scorriamo nei ricordi le ultime tre edizioni della finale di Coppa Davis, compresa quella giocata qualche giorno fa a Praga. Ognuna ha lasciato segni particolari che i tornei individuali a volte lesinano. Manifestazioni intense prodotte dall’animo umano, non solo verdetti di campo che vanno ad assegnare l’insalatiera d’argento più famosa al mondo.

Coppa Davis 2010. Gioia Serbia!

A Belgrado tra Serbia e Francia, finale 2010, la giornata decisiva vide partire i padroni di casa sotto nel punteggio per 2 a 1. Ci pensò un caricatissimo Novak Djokovic a pareggiare il conto e a far scendere in gioco Viktor Troicki motivato a mille. Novak alla fine del proprio incontro prese il microfono e esortò l’orgoglio serbo del pubblico da vero animatore del palcoscenico: “I francesi sulle tribune sono in tanti – disse Djokovic – ma si fanno sentire con il tifo quasi più di noi, di voi, che siete arrivati qui in molti ma molti di più. Facciamoci sentire!”. Quelle parole scatenarono entusiasmo negli spettatori di parte serba e fornirono a Viktor l’energia necessaria a battere sia la tensione causata dal dover essere il giocatore decisivo chiamato al posto di Tipsarevic, che l’esperto avversario Michael Llodra, il quale uscì dalla Beograd Arena sconfitto e in lacrime.

Coppa Davis 2011. Acuto Spagna!

L’anno scorso nella finale di Siviglia tra Spagna e Argentina sono stati coinvolti i paesi la cui origine comune latina contribuisce a generare enorme passione sportiva. Anche qui fu necessaria la terza giornata per decretare la squadra vincente. La Spagna era già in vantaggio per 2 a 1 e toccava a Rafa Nadal chiudere la pratica contro un Juan Martin Del Potro, che invece tentava di riequilibrare le sorti. Ma come al solito Nadal stava macinando l’avversario. Nel momento in cui l’epilogo sembrava prossimo, gli argentini assiepati sugli enormi spalti dello Stadio Olimpico de “La Cartuja” cominciarono a cantare un tipico canto della loro nazione, dove le parole invocano il “corazon” a sostenere della fatica. Svettava ad incitare Del Potro alla rimonta sulle transenne dell’anello più alto dello stadio addirittura il tennista connazionale Martin Vassallo Arguello. Come un tifoso qualunque aveva assunto il ruolo di direttore d’un coro popolare le cui note suscitavano brividi ovunque. È stato uno dei momenti più intensi. Anche qui il giocatore in campo in difficoltà energia pura da quel calore umano. Del Potro si sentì meno solo in una fatica che pareva titanica, ed innescò la rimonta, anche se poi non sortì l’effetto voluto. Vinse Rafael Nadal e la Spagna conquistò la sua quinta Coppa Davis. E Del Potro pianse, sopra la spalla del campione che lo aveva appena sconfitto.

 

Coppa Davis 2012. Trionfo della Repubblica Ceca..

L’occasione di giocare la finale in casa ha dato modo alla Repubblica Ceca di restituire popolarità a quei giocatori che nel 1980 sconfissero l’Italia di Panatta, Barazzutti, Bertolucci ed Ocleppo proprio a Praga. Un giovanissimo Ivan Lendl, Tomas Smid, Pavel Slozil ed il veterano Ian Kodes conquistarono il diritto di inscrivere per la prima volta il nome Cecoslovacchia sul basamento del trofeo. I quattro alfieri del recente passato sono stati coinvolti in questa finale ed hanno avuto i giusti tributi dal pubblico praghese fin dalla vigilia dell’evento, diventando parte attiva ed integrante d’una nuova vittoria desiderata dai Cechi ad ogni costo e poi ottenuta.

 

La presenza costante di questa vecchia formazione in tribuna per tutti i tre giorni della finale ha contribuito senza dubbio a centrare lo scopo. La gloria è stata poi condivisa. Lo testimonia la foto d’insieme fatta durante le premiazioni tra vecchi vincitori e nuovi. Tutti intorno alla stessa Coppa Davis sollevata 32 anni addietro dalle stesse mani.

 

Testo e immagini a cura di Paolo Rossi