Domani Williams e Safarova di fronte nella finale femminile del Roland Garros

Ecco come Serena Williams e Lucie Safarova sono giunte alla finale dello slam parigino. L’articolo di Paolo Rossi..

Williams e Safarova si giocheranno il titolo femminile

Domani sarà il grande giorno della finale del singolare femminile. Vediamo come siamo arrivati all’ultimo turno che assegna il titolo Slam del Roland Garros di Parigi. La prima tennista a centrare la finale è stata la statunitense Serena Williams. Vittima non proprio designata la sbalorditiva Timea Bacsinszky, di nazionalità svizzera, che ha costretto l’americana ad una prova di fatica durata due set, prima di cedere le armi nella frazione decisiva. Eloquente il punteggio di semifinale: 4-6, 6-3, 6-0. Serena Williams partiva da favorita sia per quanto riguardava la classifica che per i testa a testa precedenti che la vedevano in vantaggio.

 

Serena Williams Roland Garros, foto Patrick Boren

 

Tuttavia la giocatrice elvetica dopo due settimane di tennis giocato al limite aveva avviato il confronto in modo intelligente approfittando degli errori dell’avversaria. La Bacsinszky ha ottenuto il break nel quinto game del primo set. Poi sul 5-4 la Williams ha avuto un moto d’orgoglio ed ha annullato due set point ma con un dritto sbagliato ha donato la prima partita per 6-4.

In equilibrio anche il secondo set fino al 3-2 per la Bacsinszky. Ma Serena Williams si è ricordata di essere “Serena Williams” è con una reazione da campionessa autentica ha prima pareggiato il conto andando sul 3 pari, poi ha breccato l’avversaria portandosi 5-3 e servizio a favore. Con botte di prima palla vicino ai 200 chilometri orari ha sigillato il set per 6-3. Il parziale decisivo ha visto Timea Bacsinszky mollare la presa per manifesta superiorità fisica dell’americana. Il 6-0 conclusivo è la fotografia della resa definitiva. Serena Williams vola in finale a Parigi. Niente di nuovo al Bois de Boulogne.

 

Safarova Roland Garros 2015, foto Patrick Boren

 

Seconda semifinale: Safarova batte Ivanovic 7-5, 7-5

“Non mi rendo ancora conto di quello che è successo. Faccio fatica a crederlo, mi sembra di essere in Paradiso”. Sono queste le prime parole felici proferite da Lucie Safarova 28 anni, n.13 del mondo dopo aver ottenuto l’accesso alla prima sua finale in una prova del Grande Slam.

“Ho iniziato male la partita – racconta Lucie – Non colpivo bene la palla e mi mancava il ritmo. Mi sentivo troppo leggera sulle gambe. Tuttavia lentamente ho ritrovato il mio gioco ed il giusto ritmo, e questo mi ha permesso di recuperare il break che avevo subito. Dopo aver recuperato e vinto il primo set avevo molta fiducia e sono salita di livello. Nel secondo set sul 5/4 mi sono messa a pensare, mi sono resa conto che potevo andare in finale in un torneo dello Slam ed ho perso la concentrazione. Il mio servizio improvvisamente non funzionava più. Ma poi dopo aver subito il break ho ricominciato a pensare solo al mio gioco ed ho potuto chiudere la partita in mio favore”.

Safarova non è nuova del circuito Major e già nel 2014 aveva il turno di semifinale a Wimbledon. Ha buona attitudine tecnica per adattarsi a tutte le superfici di gioco.

“Mi piace giocare su tutte le superfici – risponde sicura - Questo perché in Repubblica Ceca si gioca sia su terra battuta che al coperto in inverno sul veloce. Quindi ci si abitua a tutti i tipi di terreno, ed è per questo che sono completa e polivalente”.

La tennista di nazionalità ceca giocherà la sua prima finale Slam di singolare ed ha pure conquistato la finale del doppio femminile: “Si – risponde – ho anche da giocare la finale del doppio, e voglio godermi per intero questo meraviglioso momento. Giocherò rilassata ed è meraviglioso essere in finale sia nel doppio che nel singolare. Voglio assaporare ogni attimo di queste due finali con tutte le emozioni intorno. Non voglio però avere troppa pressione. Ho una giornata di riposo e parlerò’ con il mio allenatore. Serena – conclude - è la n.1 del mondo ed è una giocatrice fenomenale. Ma sabato voglio essere io a sollevare il trofeo”. Williams permettendo. La Venere Nera nelle prove Slam è raro che regali i trofei alle avversarie.

 

Articolo di Paolo Rossi, foto di Patrick Boren