Immenso Federer. Trionfa su Cilic in Australia e sale a 20 slam

Australian Open 2018 – Federer batte Cilic 6-3, 6-7 (5), 6-3, 3-6- 6-1 nella finale degli Australian Open 2018 e conquista il 20° slam. LEGGENDARIO. L’articolo a cura di Paolo Rossi.

Federer sempre più leggenda 

Roger Federer ha fatto 20. È questo il computo dei titoli Slam conquistati dallo svizzero in carriera, soprannominato da tempo The Swiss Maestro. Tanta acqua è passata sotto i ponti da quando nel 2001 vinse il suo primo torneo ATP a Milano, quando ancora era un tennista sconosciuto al popolo degli appassionati della racchetta. Il 2003 fu l’anno della sua consacrazione con la primissima vittoria Slam a Wimbledon. La prima di una lunga serie. Altre parole non servono e sono soltanto retorica. Emozione e lacrime di gioia quando alza il trofeo ingrandiscono il suo trionfo agli Australian Open 2018. Basta un numero: 20 !!!

La finale vinta da Federer. Il primo set

Inizio travolgente di Roger che approfitta degli errori del suo avversario e d’una sua tensione palpabile. Cilic va sotto per 4 giochi a zero in 13 minuti subendo due break e conquista la media di un 15 a game. Federer non gli da spazi, gioca pressoché attaccato alla linea di fondo e anticipando gli impatti guadagna quel tempo utile per comandare gli scambi e farli durare pochissimo. Senza scossoni il primo parziale si chiude col punteggio di 6-3 dopo appena 24 minuti.

La finale vinta da Federer. Il secondo set

Il secondo set parte in modo diverso. Il croato tiene il proprio turno di battuta, va 1 a 0 e si procura due palle break sul servizio di Roger. Ma dall’altra parte della rete c’è un tale che ha vinto 19 tornei Major e la situazione torna in parità. Il terzo gioco diventa quello più lungo durando ben 9 minuti. A fatica lo vince Cilic. La caratteristica è questa: Federer mantiene i suoi turni di battuta in maniera netta. Il croato deve sudare pur variando traiettorie ed effetti. Lo score nel frattempo è arrivato a 4 giochi pari senza nessun break andato a segno. Mamma Linette in tribuna applaude il figlio che puntuale come un orologio svizzero, manco a dirlo, continua ad anticipare togliendo il ritmo a Cilic.

Sul 4 pari Federer grazie ad un poderoso passante di rovescio ottiene una palla break ma il croato riesce a recuperare e a chiudere il gioco in suo favore. Sul 5-4 Federer commette per ben due volte doppio fallo sul servizio e Cilic arriva al set point, che spreca però malamente con un errore non provocato di rovescio. Roger non perdona e pareggia. Il set pare diretto verso il Tie Break. Sarà così. Roger spara due ace consecutivi. Cilic manovra bene. L’equilibrio è mantenuto fino a 2 punti pari, poi Federer va avanti 3-2, il croato regge e va a condurre 5-4 e poi 6-4 grazie ad un vincente di diritto. Il primo set-point viene annullato dallo svizzero ma non il secondo e Cilic pareggia il conto dei set giocando in maniera impeccabile.

La finale vinta da Federer. Il terzo set

Il terzo set inizia come fosse lo specchio del precedente. Il primo turno di battuta spetta a Federer: 1-0, 1-1, 2-1, 2-2. L’ordine dei servizi continua ad essere mantenuto. Cilic è ormai entrato nel match. Federer ha una percentuale di prime palle altissima. Si passa sul 3-2 a favore del rosso crociato e qui l’ago della bilancia si sposta verso Federer che strappa la battuta a Cilic: il 4-2 conduce al conseguente 5-2, poi al 5-3. Federer va a servire per il set. La sua prima palla miete punti, sempre ficcante e variata. Il set è chiuso per 6-3 in 29 minuti.

Federer vince in Australia, Photo Ben Solomon - Tennis Australia.

La finale vinta da Federer. Il quarto set

L’avvio della quarta partita lo fa apparire netto e definito. Cilic perde subito il servizio. Federer continuando a giocare con una lucidità graffiante va avanti 2-0. Sul game successivo il croato serve male, commette due volte doppio fallo ma con un moto d’orgoglio tiene il turno di battuta: 2-1. Lo svizzero continua implacabile a sparare bordate di servizio e senza difficoltà va sul 3-1. Cilic va suo il 3-2 e poi si riprende il break pareggiando il conto: 3 giochi pari. Un lieve calo di attenzione di Federer ha ricondotto Cilic sui binari, forse prodotto dal pensiero latente d’un nuovo titolo Slam a portata di mano. Dalla palla del possibile 3-0, Federer è sotto 4 giochi a 3. Adesso è Cilic a guidare le danze. Marin sta giocando da campione e si prende il secondo break consecutivo per andare a servire per il parziale sul 5-3. Con vigore chiude il set per 6-3 in 37 minuti. Si va al quinto. Federer ha avuto anche un improvviso calo di tensione quando poteva passare sul 3 a 0.

La finale vinta da Federer. Il quinto set

Il quinto parziale comincia con lo svizzero alla battuta.Qualche dubbio si è però insinuato nella mente dell’elvetico e tenere il turno di servizio gli costa fatica, al punto tale che deve mettere a segno un rovescio incrociato da cineteca per chiudere il game in proprio favore: 1-0. Il game successivo va ai vantaggi come quello precedente e lo vince lo svizzero: 2-0. Con caparbietà ottiene il 3-0, sempre ai vantaggi. Il match è diventato una lotta. Al cambio campo quasi irritato Roger dice all’arbitro di ricordargli quando c’è il campo palle: “Siamo al quinto – afferma Roger – non posso ricordarmi io di tutto”. Il motivo del disappunto è che deve cambiare racchetta in tempo per continuare ad utilizzare corde alla giusta tensione quando la palla è fresca e più veloce. Cilic accorcia e fa il 3-1. Federer fa altrettanto e con rapidità chiude il 4-1. Adesso è a soli 8 punti dal titolo Slam numero 20 e lo sa perfettamente. Gioca con enorme acume il game in risposta e mettendo grande pressione al suo avversario conquista il diritto di andare a servire per il match. L’urlo che lancia dopo il 5-1 testimonia la sua certezza. Va 30-0 con due servizi bomba. Poi 40-0. Con una seconda palla velenosa confermata dall’occhio di falco sigilla la partita.

Onore a Cilic, avversario che ha creduto nella rimonta. Ma Federer è più forte di tutti e di tutto: 20 titoli dello Slam conquistati. E nel corso del proseguo di stagione potrebbe centrare ancora Wimbledon, visto e considerato che è stato il tennista che ha saputo, e sa tuttora, programmarsi meglio. La storia del Tennis è lui.

 

Articolo a cura di Paolo Rossi, Photo Ben Solomon/Tennis Australia.