AO 2022 – Nadal vince il suo 21esimo titolo Slam

Rafael Nadal vince la finale degli Australian Open di Melbourne e conquista a quasi 36 anni d’età il suo 21esimo titolo dello Slam. Ogni parola ed ogni commento non forniscono l’idea di una tale impresa. Nadal è il campione dei campioni dell’era Open del tennis.

Finale Singolare Maschile Australian Open 2022

Rafael Nadal (6) batte Daniil Medvedev (2) 2-6, 6-7 (5), 6-4, 6-4, 7-5

Durata: 5 ore e 24 minuti

Melbourne - È stata una finale dai toni epici. Da un lato Rafael Nadal, alla vigilia del match uno dei componenti il fantastico trio dei 20 titoli Slam (cadauno) vinti in carriera, 60 in tutto, insieme a Federer e Djokovic, con l’occasione (non facile tuttavia) di conquistare il 21esimo trofeo, di stabilire un nuovo record, e diventare così l’unico giocatore al mondo a condurre questa specialissima classifica nelle conquiste dei Major. L’aspetto incredibile è essere riuscito in un’impresa straordinaria: vincere a quasi 36 anni il 21esimo Major dopo aver recuperato due set di svantaggio contro un avversario tosto e motivato come si è rivelato essere il suo avversario.

Dall’altra parte della rete il russo Daniil Medvedev, il dinoccolato tennista alto 198 centimetri per 83 chili di peso, alla ricerca d’un nuovo successo Slam, dopo quello ottenuto per la prima volta allo US Open del 2021, risultato che rispedì al mittente il sogno di Novak Djokovic di ottenere il Grand Slam.

Il divario in termini di titoli tra Medvedev e Nadal è enorme: 1 contro 20 (adesso è 1 contro 21) ma contro Djokovic (era 0 contro 20) non rappresentò alla fine una difficoltà insormontabile. Altro elemento importante poteva essere la differenza d’età con Nadal, 25 contro quasi 36. Se l’esperienza dello spagnolo dovuta all’anagrafe è senza dubbio un valore aggiunto per lui, la gioventù di Medvedev significava maggior freschezza atletica. In ballo, in caso di vittoria del russo, c’era anche la classifica mondiale che avrebbe occupato con la prima posizione al posto di Djokovic. Alla fine queste ipotesi sono rimaste sulla carta, ha vinto il cuore dello spagnolo, capace di scrivere un nuovo capitolo indelebile di storia del Tennis Open.

Primo set – In avvio c’è equilibrio fino al due pari. Lunghi scambi e alternanza di punti. Poi il russo nel quinto gioco ottiene un break a zero. La marcia di Medvedev è continuata con un nuovo break, sempre a zero, che gli regala il 5-2. Il parziale si chiude per 6-3 dopo 42’ dall’inizio del match. Il ritmo che Daniil impone da fondo nei colpi di rimbalzo pare superiore a quello dello spagnolo e non si intravedono (per ora) cedimenti nel suo progetto.

Secondo set – Rafa tiene il primo turno di battuta con vigore. Aumenta l’intensità dei colpi e varia le traiettorie, utilizzando anche il rovescio tagliato per togliere ritmo. Nel terzo game il punto del 15-40 dura ben 40 scambi, concluso e vinto dallo spagnolo con un rovescio ad una mano tirato con le spalle alla rete la cui traiettoria genera uno stretto cross. Un capolavoro. Nadal ottiene il break e passa a condurre il parziale 3 a 1 e poi 4-1. Il match si fa sempre più duro. Medvedev accorcia lo svantaggio per il 2-4, respinge come un muro i fendenti di Rafael e fa il contro break del 3-4, con l’opportunità del servizio per pareggiare il conto.

Ma il maiorchino è il Re delle situazioni difficili che sa trasformare in occasioni favorevoli. Si procura una palla break che sfrutta con un drop shot e lascia di stucco l’avversario. Sul 5-3 Nadal al servizio va sotto per 0-30 con due errori di cui uno, smash in rete, grave. Medvedev preme e sale 15-40 ma Rafa con due discese a rete, pareggia. Un rovescio che tocca un millimetro di linea regala un’altra palla break al russo, tuttavia Nadal la annulla con una smorzata perfetta.

L’alternanza continua ed il game diventa quello più lungo giocato finora. Dopo 11 minuti Nadal ha il set point ma torna in parità infilando in rete un rovescio. Medvedev approfitta del momento, fa il break, recupera 4-5 e poi sistema il conto sul 5 pari con veemenza. Il parziale giunge al Tie Break, dove Nadal passa a condurre per 5 punti a 3. Tuttavia il russo non cede, rimonta e vince il set, ipotecando la vittoria finale. Ma l’ipoteca dimentica che oltre la rete c’è Rafael Nadal.

Terzo set – Nel primo gioco Medvedev tiene la battuta ed evidenzia determinazione certa. Nadal tira forte ma il russo arriva su ogni palla e trova i vincenti quando è necessario trovarli. Nel sesto game Rafael è al servizio e deve annullare uno 0-40 pericoloso prima di vincere il gioco del 3 pari. Lo spagnolo è lodevole nei tentativi di ribaltare l’esito del match ma il suo avversario è granitico nell’atteggiamento con cui affronta ogni 15, ritrovando sempre la piena concentrazione anche dopo aver commesso qualche (raro) errore gratuito. La frazione prosegue senza break fino al 4 a 4 ma nel nono gioco il russo perde il servizio e si innervosisce col pubblico che tifa sempre più Nadal. Lo spagnolo va a servire per il set, disegna il campo, infila 4 vincenti di fila e chiude il parziale 6-4. Il match non è ancora finito.

Quarto set – La sfida diventa una partita a scacchi. Nei primi 4 giochi si registrano un break per parte. Medvedev non molla ma Nadal è incisivo e con il rovescio lungolinea produce qualche crepa nella strategia del russo. Il quinto game (durato ben 16 punti) diventa di proprietà dello spagnolo che mette a segno un altro break. Al cambio campo Medvedev innervosito chiede più volte all’arbitro di tenere a bada il pubblico, sempre più rumoroso a parer suo.

Il vantaggio del maiorchino poi si porta 4-2. Il russo dopo aver tenuto la battuta nel settimo game ha la chance del 4 pari ma due errori gratuiti lanciano Nadal avanti per 5 giochi a 3, con Daniil che mostra qualche calo di energia, evidenziato dal rischio che corre nel nono gioco quando è costretto a recuperare un set point. Nadal serve per arrivare al quinto set, opportunità che realizza all’istante vincendo a zero il game e chiudendo la frazione per 6-4. Siamo al set decisivo.

Quinto set – Medvedev vince il primo game, nel tripudio della Rod Laver Arena che tifa Nadal pressoché in maniera unanime. I due tennisti mantengono il set in equilibrio conservando i loro turni di battuta fino al 2 pari. È poi Nadal a salire in cattedra. Strappa il servizio al russo e passa a condurre per 3-2. Daniil sembra frastornato nella testa e stanco dal punto di vista fisico.

Il sesto gioco si trasforma in lotta durissima da ambo le parti, con 18 punti giocati e tre palle break annullate. Il russo getta tutto l’orgoglio possibile dentro ogni scambio ma è lo spagnolo ad allungare prima 4-2 e poi sul 5-3, a soli 4 punti dal titolo. Daniil accorcia il divario per il 4-5 e Nadal va a servire per chiudere il confronto.

Il 15-0 arriva rapido, così come il 30-0 grazie ad una volee di diritto. Medvedev però non ci sta, riquadra il tutto, complice anche un doppio fallo del maiorchino e guadagna il 5 pari. Tuttavia cede subito dopo la battuta del 6-5, spedendo Nadal per la seconda volta alla battuta per tentare di sigillare il match. In pochi attimi si giunge 40-0, con tre match point a favore dello spagnolo. La Rod Laver Arena è una bolgia.

La battaglia si chiude con una discesa a rete ed una volee di rovescio che Medvedev può solo steccare. Rafael Nadal alza le mani in trionfo: è lui il campione dei campioni.

Paolo Rossi. Photo credit: ausopen

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