Wawrinka stende Djokovic e si aggiudica il Roland Garros maschile

Finale bellissima a Parigi con il successo di Wawrinka sul serbo Djokovic. L’elvetico esulta, il numero 1 al mondo deve rinviare l’appuntamento con il successo. L’articolo di Paolo Rossi..

Wawrinka batte Djokovic in quattro set per 4-6, 6-4, 6-3, 6-4 

Alla fine ha vinto lo svizzero Stan Wawrinka. Un risultato che può apparire a sorpresa ma che va a coronare la carriera d’un giocatore capace di migliorare ogni aspetto tecnico ed atletico del suo gioco di stagione in stagione. Alla vigilia del Roland Garros era Novak Djokovic l’uomo da battere, l’unico nella condizione di poter centrare il Grand Slam stagionale, il super titolo che spetta al tennista che vince tutte e quattro le prove Major, visto e considerato che in Australia era stato lui a conquistare il trofeo. Avrebbe poi messo a segno anche il Career Grand Slam, essendo Parigi l’unica tappa Slam che ancora manca al suo palmares da numero 1 del mondo. Questo aspetto ha fatto concentrare la gran parte dei media su questa possibilità. Djokovic in caso di vittoria a Parigi avrebbe potuto ambire a questo immenso risultato. Ma sono decenni che un evento del genere non accade in campo maschile e tra il dire ed il fare c’era di mezzo sulla terra rossa di Porte d’Auteuil lo svizzero Stan Wawrinka, il quale già campione di Melbourne 2014 ha guadagnato il suo secondo titolo Slam rompendo le uova nel paniere al collega. Gli esperti di fantatennis dovranno attendere ancora almeno fino al 2016 qualcuno in grado di scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di tutti e quattro i tornei più prestigiosi del pianeta.

 

Il rovescio di Wawrinka, foto di Patrick Boren

 

Wawrinka qualche anno addietro si era fatto tatuare sul braccio sinistro una citazione tratta dalla novella «Worstward Ho» scritta da Samuel Beckett nel 1983: «Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better». Tradotta in italiano significa: “Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio”. Stanislas spiegò a suo tempo perché aveva scelto un tatoo così originale e significativo nel messaggio che trasmette: “E’ la mia visione della vita e del tennis – disse – Nel tennis, se non sei Roger o Rafa o Andy o Nole non vinci tanti tornei, perdi sempre. Ma hai bisogno di prendere gli aspetti positivi delle sconfitte, e tornare al lavoro e continuare a giocare. Perché se una sconfitta ti ammazza, è difficile giocare a tennis. E’ semplice”.

Chi si ricorda le incredibili partite disputate da Djokovic e Wawrinka agli Australian Open e agli Us Open nel 2013? Match entrambi conclusi al quinto set dopo lotta durissima e serrata ed entrambi vinti dal serbo. Battute d’arresto che avrebbero steso un toro. Ma sono stati questi momenti dolorosi per ogni atleta di livello a diventare autentiche molle motivazionali per Wawrinka. Col suo staff ha fatto tesoro delle sconfitte e lavorando sui punti di forza è giunto a limitare al minimo quelli deboli.

 

Wawrinka vince il Roland Garros 2015, foto di Patrick Boren

 

È indubbio. Wawrinka ha compiuto nelle ultime tre stagioni un percorso di consapevolezza che lo ha fatto maturare come atleta e come persona. Questa vittoria al Roland Garros è l’espressione del tutto. Il Campo Centrale Philippe Chatrier ha rivolto durante la premiazione una lunghissima ovazione al finalista sconfitto Novak Djokovic. Il serbo stenta a trattenere le lacrime conscio dell’occasione andata in fumo, ma poi ritrova se stesso e con grande sportività rende gli onori a Wawrinka dicendo “Tu es un grand champion” e poi rimanda pubblicamente al prossimo anno la possibilità di vincere e sollevare al cioelo la Coppa dei Moschettieri, l’unico trofeo del Grande Slam che ancora manca nella sua bacheca. Stanislas Wawrinka è emozionato come non mai dopo la fine dell’incontro, incredulo del fenomenale risultato raggiunto: “sto ancora tremando” dice, cercando un aiuto complice nell’applauso del pubblico.

Dopo il suo ingresso in finale venerdì scorso Wawrinka aveva pronunciato queste parole: “Quando ero ragazzino e guardavo il tennis in televisione il mio sogno era di giocare al Roland Garros, non immaginavo di poter arrivare un giorno in finale”. Invece, non solo è giunto in finale ma ha saputo vincere con merito la Coppa dei Moschettieri.

 

Articolo di Paolo Rossi, foto di Patrick Boren