Bufera doping sull’atletica!

La positività al doping degli sprinter Gay, Powell e Simpson scuote l’atletica ed insinua pesanti dubbi..

 

Doping: Atletica sotto shock!

La piaga del doping è tornata ad abbattersi sull’atletica e ha colpito stelle di prima grandezza. Un mese fa era toccato a Veronica Campbell, ora è il turno di altri 4 velocisti: lo statunitense Tyson Gay, i giamaicani Asafa Powell, Nesta Carter e Sherone Simpson. Chi segue abitualmente l’atletica conosce il valore di questi campionissimi, chi non è appassionato li ha perlomeno sentiti nominare. Gay, Powell, Carter, Simpson e Campbell hanno vinto complessivamente 14 medaglie olimpiche (8 ori, 4 argenti, 2 bronzi) ed hanno conquistato 21 podi mondiali (7 ori, 12 argenti, 2 bronzi). E’ come se nel calcio fossero stati coinvolti giocatori capaci di vincere il pallone d’oro o la Champions League tanto per intenderci..

 

 

Doping: Asafa Powell

Asafa Powell è da dieci anni una delle icone dello sprint mondiale ed è considerato uno dei centometristi più forti di ogni epoca. E’ nato a Saint Catherine il 23 novembre del 1982, ha conquistato le luci della ribalta nel 2004, ha stabilito il suo primo record mondiale nel 2005 ed ha portato la Giamaica ai massimi livelli. Powell ha vinto 1 titolo olimpico (a Pechino 2008 nella 4×100) ed ha conquistato 4 medaglie iridate (oro in staffetta a Berlino 2009, argento in staffetta a Osaka 2007 e bronzo nei 100 metri sia ad Osaka che e Berlino). Nei grandi appuntamenti si è fatto spesso schiacciare dalla pressione e proprio per questo non è riuscito a rendere più cospicuo il suo bottino. I suoi tempi sono però autentiche pietre miliari. Nei 100 metri il 4° uomo più veloce di sempre (dietro Bolt, Blake e Gay), vanta la 7° prestazione all-time (9”72 realizzato a Losanna il 2 settembre 2008), ha realizzato 2 primati del mondo (9”77 a Atene nel 2005, 9”74 a Rieti nel 2007), ha corso 81 volte sotto 10”, 38 volte sotto 9”90 e 18 volte sotto 9”85. Nemmeno il divino Bolt può ancora vantare un così elevato numero di prestazioni importanti.

 

Doping: Tyson Gay

Tyson Gay è nato a Lexington il 9 agosto 1982, è specialista dei 100 e dei 200 metri, è sulla cresta dell’onda dal 2005 ed è, tempi alla mano, il più forte sprinter statunitense di ogni epoca.. Ha vinto 1 argento olimpico (con la 4×100 a Londra 2012) ed è salito 4 volte sul podio mondiale (oro nei 100, nel 200 e con la 4×100 ad Osaka 2007, argento nei 100 metri a Berlino 2009). Atleta spesso frenato da infortuni muscolari, ma capace di tirare fuori il meglio nelle occasioni importanti. Nei 100 metri è il 2° uomo più veloce di tutti i tempi (meglio ha fatto solo Bolt), vanta la 3° prestazione all-time (con il 9”69 realizzato il 20 settembre 2009 a Shangai), ha corso 14 volte sotto il muro dei 9”85 (21 volte sotto 9”90) e detiene il miglior tempo del 2013 (9”75 firmato lo scorso 21 giugno a Des Moines). Nei 200 metri è il 5° uomo più veloce di ogni epoca (meglio hanno fatto soltanto Bolt, Johnson, Blake, Dix), vanta la 12° performance all-time (il 19”58 realizzato il 30 maggio 2009 a New York) ed ha corso 10 volte sotto 19”80 (compreso il 19”74 firmato a Des Moines lo scorso 23 giugno).

 

 

Doping: Sherone Simpson e Nesta Carter

Meno altisonanti, ma comunque di valore i nomi degli altri due giamaicani coinvolti. Nesta Carter è nato l’11 ottobre a Manchester (da non confondere con la città britannica) e si è messo in luce soprattutto con la 4×100 (ori olimpici a Pechino 2008 e a Londra 2012, argento ai Mondiali di Osaka 2007 e oro nella rassegna iridata di Berlino 2009). A livello individuale non ha ottenuto medaglie, ma ha comunque realizzato tempi di prestigio. Nei 100 metri è il 5° uomo più veloce della storia (meglio hanno fatto solo Bolt, Blake, Powell e Gay), detiene la 25° prestazione all-time (9”78 firmato a Rieti il 29 giugno 2010), ha corso 5 volte sotto 9”90 e in questa stagione ha stampato un eccellente 9”87 (4° tempo del 2013). E’ con Bolt, Frater e Blake il primatista del mondo della 4×100 (36”84 siglato nella finale olimpica di Londra).

Sherone Simpson è nata a Manchester il 12 agosto 1984 e vanta un palmares di assoluto spessore. Ha vinto 3 medaglie olimpiche (oro nella 4×100 ad Atene 2004, argento nei 100 a Pechino 2008 e nella 4×100 a Londra 2012) e 2 argenti mondiali (4×100 ad Helsinki 2005 e a Daegu 2011). Nei 100 metri ha un personale di 10”82 (17° donna nella classifica all-time), nei 200 si è invece fermata a 22”00..

 

Doping: Catastrofe o speranza

L’anti-doping ha colpito 5 campioni osannati ed ha travolto il mondo dell’atletica. E’ stato definito il giorno più buio della storia dello sprint, sono stati utilizzati termini come tsunami, terremoto, bufera, catastrofe, disastro. Impossibile negare.. Le positività di tali fenomeni rappresentano un bruttissimo colpo per l’atletica e per tutto lo sport. Come si fa ancora a fidarsi? I favolosi risultati degli ultimi anni sono stati conseguiti per capacità fisiche o sono solo frutto del doping? Il confine tra umanamente possibile ed irreale è di difficile comprensione in tutte le discipline. Il dubbio si fa sempre più grande, la credibilità dello sport è ai minimi storici.. Tante volte ci siamo emozionati per delle imprese che poi sono state cancellate, troppe volte abbiamo osannato campioni che poi sono stati trovati positivi.

Il doping ci sta togliendo la possibilità di sognare, ci sta impedendo di avere la certezza dei risultati acquisiti, sta distruggendo l’illusione che si possa primeggiare solo con talento, abnegazione, allenamento, sacrificio. Da Ben Johnson a Tyson Gay e Asafa Powell passando per Montgomery, Chambers e Gatlin. Sono passati 25 anni, ma siamo ancora al punto di partenza e questa è la cosa più difficile da accettare.. Il doping è due passi avanti rispetto all’antidoping. Ogni volta che un grande campione risulta positivo ci interroghiamo sulla veridicità di certe prestazioni ed invochiamo l’alba di una nuova era. Che la positività di Powell, Gay e compagni sia da leggere come fattore positivo? E’ una speranza o forse l’ennesima illusione. Una cosa sola è certa.. Se non cambierà la mentalità tra poco ci troveremo con altri nomi ed altre imprese da cancellare. E allora tutto rischierà davvero di finire..

 

 

Doping: Aggrappati a Bolt

Ci resta solo Usain Bolt! Lo hanno detto in molti, lo speriamo vivamente. L’uomo più veloce di tutti i tempi è giamaicano come 4 dei 5 nomi di prima grandezza che sono risultati positivi.. Ma fa parte di un altro team, ha un altro tecnico (Glen Mills e non Stephen Francis), ha una struttura fisica diversa dagli altri (longilineo e meno muscoloso), corre di agilità e di falcata più che di potenza ed è soprattutto rimasto fuori dallo scandalo. Dopo quanto accaduto è logico porsi delle domande e dubitare di tutti. Allo stesso tempo però cresce in noi il desiderio di credere che non tutto sia da buttare.. Ecco allora che entra in gioco Bolt.. Perché è il personaggio più popolare dello sport, perché è la leggenda della velocità, perché è l’uomo dai record impossibili, perché è il simbolo di un modo di fare coinvolgente e giocoso, perché è semplicemente il “più grande di tutti i tempi”.

E’ possibile sperare che Bolt sia pulito e che i rivali da lui sistematicamente sconfitti siano dopati? Potrebbe sembrare una contraddizione, ma quando si è feriti si può anche essere confusi e particolarmente ingenui. E’ comunque l’unica possibilità per sperare che lo sport perda ogni residuo di credibilità. Per questo vogliamo fidarci di Bolt, per questo speriamo che almeno lui non ci tradisca. Sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso, sarebbe la fine di tutto.. Usain ha vinto tutto, ora ha sulle sue spalle il peso dello sport ed è di fronte alla prova più grande!