Grande successo per il Premio Fair Play 2015! Tra i premiati Batistuta e Daehlie
Tra i premiati della 19° edizione del Premio Fair Play Menarini che si è svolto ieri a Castiglion Fiorentino anche Batistuta, Daehlie, Maze, Papi e Lebedeva..
La magia del Premio Fair Play 2015
La lealtà nella pratica sportiva, l’onestà, la solidarietà. Ecco cosa è andato in scena ieri sera a Castiglion Fiorentino (in provincia di Arezzo), nel bellissimo scenario di piazza del Municipio, in occasione del XIX Premio Internazionale Fair Play Menarini. I grandi campioni dello sport arrivati da tutto il mondo hanno brillato tra le stelle di una notte da incorniciare grazie alle loro storie, al loro altruismo, alla loro capacità di onorare l’avversario. Di fronte alle telecamere di Rai Sport, che trasmetterà la cerimonia stasera alle 21 (canale 57 del digitale terrestre), hanno sfilato i veri valori che, a livello mondiale, caratterizzano lo sport inteso nella sua più bella accezione. A presentarli sono stati i giornalisti Rai Franco Lauro, Elisabetta Caporale, Antonello Orlando.
I patrocini sportivi e istituzionali che caratterizzano il Premio Internazionale Fair Play Menarini rendono ancora più prestigioso l’evento, così come i testimonial, veri simboli dello sport pulito: nomi come Luca Galimberti, Igor Cassina, Christof Innerhofer, Eleonora Lo Bianco, Andrea Lucchetta, Damiano Tommasi, Francesca Porcellato, Valerio Aspromonte e May El-Khalil.
Tutti i premiati del Premio Fair Play 2015
La serata di premiazione si è aperta con il Premio Speciale Fair Play Fiamme Gialle “Studio e sport” che è stato consegnato a Marco La Capra, studente della quarta Liceo Scientifico “Redi” di Arezzo. Lo studente pratica taekwondo con ottimi risultati ed è stato infatti bronzo agli Open 2015 e alle Gare Nazionali 2015.
Il premio relativo alla categoria “Sport e Solidarietà” è stata assegnato ad un grande calciatore, Eric Abidal. L’ex Barcellona non è potuto essere presente, ma ha comunque salutato il pubblico di Castiglion Fiorentino attraverso un messaggio video.
Il premio “Personaggio mito” è andato a Inge De Bruijn. Il fenomeno olandese Inki (così come è stata soprannominata nel corso della sua carriera) ha scoperto il nuoto dopo aver praticato altre discipline e nel 2000, in meno di tre settimane, mise a segno sette primati mondiali. Negli anni ha continuato a collezionare primati e vittorie.
Per la categoria “Sport e Ambiente” è salito sul palco Alessio Chiodi, primo italiano campione del mondo su una moto italiana.
Il premio “Una vita per lo sport” è stato consegnato a Giancarlo Antognoni, bandiera della Fiorentina e campione del mondo (pur senza scendere in campo nella finale di Madrid), nel 1982 con la nazionale italiana guidata da Bearzot. Un grandissimo calciatore, un esempio di correttezza e fair play.
Il premio “Narrare le emozioni” è stato assegnato ad un maestro del giornalista, Italo Cucci, che a causa di un problema fisico non è potuto essere presente. Al suo posto, a ritirare il riconoscimento, è salito sul palco Alberto Polverosi.
Giusy Versace è stata la vincitrice nella categoria “Un modello per i giovani”. Giusy è stata la prima atleta donna italiana della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori segnando nel 2012 un nuovo record europeo, correndo i 100 metri in 15’’50. A questo successo ne sono seguiti molti altri, l’ultimo dei quali quest’anno, con un nuovo record sui 200 metri, che fanno di Giusy Versace un simbolo dello sport e della rinascita. La sua storia ha emozionato tutti i presenti, la sua grinta rappresenta un esempio da seguire.
Il premio “Personaggio mito” non poteva che andare a una leggenda dello sport, Bjorn Daehlie. Nella sua ineguagliabile carriera 8 ori olimpici, 9 titoli iridati e 6 Coppe di cristallo. Non a caso il norvegese è l’atleta più vittorioso nella storia dello sci di fondo ed è unanimemente considerato il più forte di ogni epoca per quello che concerne questa durissima disciplina. Unico “neo” in una carriera straordinaria la sconfitta patita contro l’Italia nella 4×10 km alle Olimpiadi di Lillehammer 1994. Nelle Olimpiadi Invernali di casa fu battuto allo sprint da un monumentale Silvio Fauner.
Nella categoria “Carriera nel Fair Play” il premio è andato a Davide Cassani, ciclista tra i più apprezzati per la capacità di dedicarsi alla squadra, poi opinionista televisivo di assoluto livello e ora Commissario Tecnico della nazionale italiana. Un simbolo del nostro ciclismo.
Per la categoria “Lo sport oltre lo sport” la Giuria Internazionale ha scelto Tina Maze. La sciatrice alpina, competitiva in tutte le specialità ma soprattutto nello slalom gigante, ha conquistato 4 ori e 5 secondi posti ai Mondiali, 2 titoli olimpici a Sochi 2014 (più 2 argenti a Vancouver 2010) ed ha fatto registrare il record di punti in una singola stagione di Coppa del Mondo. Per la bella Tina un anno di stop dalle gare per portare a termine l’università.
Sul palco è quindi salito uno degli ospiti più attesi, cioè Gabriel Omar Batistuta che è stato accolto da una vera standing ovation. L’argentino ha vinto il premio “Una vita per lo sport” ed è stato letteralmente travolto dall’affetto dei tifosi. Della Fiorentina (con cui vanta il record di gol e di cui è stato capitano e simbolo) e di tutti gli sportivi italiani.
Nella categoria “Sport e vita” a vincere il premio è stata Tatjana Lebedeva, atleta russa che ha dominato a lungo la scena nel salto triplo e nel salto in lungo. Ha inanellato una serie infinita di medaglie e successi a livello di Mondiali, Europei e Olimpiadi.
Va anche ad Andrea Macrì il premio relativo alla categoria “Lo sport oltre lo sport”. Oggi Andrea cammina con una stampella dopo il crollo del soffitto nella sua scuola. Era il 2008 e un suo compagno di classe perse la vita. Da allora, questo atleta, ha ottenuto la sua rivincita sulla vita, praticando hockey d’inverno e schema d’estate.
La categoria “Sustenium Energia e cuore”, istituita dal Title Sponsor Menarini, ha visto come protagonista Samuele Papi, pallavolista tra i più amati che, ad un anno dal suo esordio in Nazionale (nel 1993), vinse l’oro ai Mondiali. “O fenomeno”, come è stato soprannominato dai suoi tifosi, vanta una carriera lunghissima che lo ha portato a giocare ai massimi livelli fino all’età di 42 anni. E ancora forse la storia non si è del tutto conclusa. Tra i grandi protagonisti della “generazione di fenomeni” che portò l’Italia in cima al mondo e fenomeno a sua volta di longevità.
Nella categoria “Personaggio mito” premiata anche alla nuotatrice ucraina Yana Klochkova, che nei misti ha vinto 4 medaglie d’oro ai Giochi Olimpici (doppiette a Sidney 2000 e Atene 2004), 10 titoli mondiali e 19 titoli europei.
Per la categoria “Fair Play” è stato premiato Derek Anthony Redmond. Oltre ad aver detenuto il record britannico nei 400 metri piani e ad aver vinto la medaglia d’oro nella staffetta 4×400 ai Mondiali, Redmond sarà ricordato per l’infortunio che gli è accorso durante i Giochi Olimpici di Barcellona del 1992. Durante la semifinale si strappò il bicipite femorale della gamba destra ma pur di raggiungere la linea del traguardo proseguì prima saltellando sulla gamba sinistra e poi appoggiandosi al padre che lo raggiunse in pista ignorando gli addetti alla sicurezza.
In questa edizione, è stato inserito anche un “Premio alla memoria, quella di Samia Yussuf Omar”. Samia era una giovane atleta somala, correva velocissima, ed ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Il suo Paese, devastato dalla guerra, non poteva offrirle un futuro e così decise di scappare. Quel viaggio è stato la sua fine. Samia è morta annegata il 2 aprile 2010, a pochi chilometri dall’isola di Lampedusa. Il premio è stato consegnato a Stefania Lella, in rappresentanza del Comune di Lampedusa, dalle mani di Maurizio Damilano, ex campione della marcia ed oggi vice presidente vicario di Sport Without Borders Italy.
Foto Batistuta concessa da Ufficio Stampa Premio Fair Play Menarini