Mondiali indoor di Sopot: Stati Uniti show

Ai Mondiali di atletica indoor di Sopot gli Stati Uniti hanno fatto la parte dei leoni. I risultati della giornata conclusiva e il medagliere

 

Mondiali Sopot: Stati Uniti leader, Itala flop 

Nella giornata di domenica la Ergo Arena di Sopot ha assegnato gli ultimi titoli dei Mondiali di atletica indoor. La rassegna che si è disputata in terra polacca ha regalato prestazioni di altissimo spessore. Le ultime prove iridate hanno esaltato la forza di Fraser e Barshim. L’unico record del mondo è stato realizzato dalla 4×400 maschile statunitense, mentre l’Italia ha chiuso la rassegna con un solo piazzamento di prestigio (il 6° posto di Fassinotti nell’alto uomini). Bilancio negativo per il nostro movimento, medagliere dominato dagli Stati Uniti.

 

Mutaz Essa Barshim

 

Mondiali Sopot: Gli ori maschili

La gara più bella sotto il profilo tecnico è stata la finale del salto in alto. Protagonisti assoluti Mutaz Essa Barshim e Ivan Ukhov. Entrambi hanno superato i 2.38 metri, ma il duello ha premiato il rappresentante del Qatar che ha superato la quota al primo tentativo (il russo ci è riuscito “soltanto” al terzo). Favolosa sfida. Bronzo per l’ucraino Andriy Protsenko (2.36), mentre sono rimasti ai piedi del podio lo statunitense Kynard (2.34), l’altro russo Tsyplanov (2.32) e l’azzurro Marco Fassinotti. Il nostro saltatore ha superato senza errori i 2.29, ma si è poi arreso ai 2.32. La sua gara è stata comunque di assoluto spessore.

L’unico record del mondo della manifestazione si è verificato nella 4×400. Merito degli statunitensi Clemons, Verburg, Butler e Smith che chiudono in 3’02”13 (7 decimi meglio rispetto al precedente primato stabilito nel 1999 da Morris, Johnson, Minor e Campbell). Argento per la Gran Bretagna (3’03”49), bronzo per Giamaica (3’03”69), poi Polonia, Russia e Ucraina.

Il keniano Caleb Mwangangi Ndiku ha vinto i 3000 metri (7’54”94) bruciando lo statunitense Bernard Lagat (7’55”22) e l’etiope Dejen Gebremeskel (7’55”39). Ai piedi del podio l’altro fondista a stelle e strisce Rupp (7’55”84). Titolo per Ndiku, luci della ribalta per Lagat che con i suoi 39 anni e 87 giorni è diventato il meno giovane medagliato maschile nella storia dei Mondiali di atletica indoor.

L’etiope Mohammed Aman ha festeggiato negli 800 metri (1’46”40) precedendo il polacco Adam Kszczot (1’46”76) e il britannico Andrew Osagie (1’47”10). Ai piedi del podio Olivier (Saf) e Kupers (Ola).

Il russo Lyukman Adams si è aggiudicato l’oro nel salto triplo (17.37) superando nel corso dell’ultima serie il cubano Ernesto Revé (17.33 al secondo tentativo). Sul terzo gradino del podio è salito l’altro cubano Pedro Pablo Pichardo (17.24), mentre al 4° posto si + classificato il rumeno Oprea (17.21).

Lo statunitense Omo Osaghae si è aggiudicato i 60 ostacoli (7”45) precedendo i francesi Pascal Martinot-Lagarde (7”46) e Garfield Marien (7”47). Niente medaglie per il britannico Pozzi (7”53) e al tedesco Traber (7”56).

 

Mondiali Sopot: Gli ori femminili

Spettacolo puro nei 60 metri con il successo centrato da Shelly Ann Fraser (6”98). La giamaicana ha messo in riga l’ivoriana Murielle Ahouré (7”01) e la statunitense Tianna Bartoletta (7”06). Fuori dalla zona podio la britannica Philip (7”11) e l’altra giamaicana Veronica Campblell (7.13) che è stata reintegrata nonostante la vicenda doping scoppiata lo scorso anno.

La cubana Yarisley Silva si è aggiudicata il titolo nel salto con l’asta (4.70 metri superati al primo tentativo). Argento pari merito per la ceca Jirina Svobodova e per la russa Anzhelika Sidorova (per entrambe 4.70 alla seconda rotazione), mentre con la stessa misura è rimasta fuori dal podio la brasiliana Fabiana Murer (4.70 al terzo balzo). A seguire la polacca Rogowska e la statunitense Suhr (4.65 al primo balzo).

La francese Eloyse Lesueur ha vinto il salto in lungo (6.85) scavalcando nella quarta rotazione la britannica Katarina Johnson-Thompson (6.81 al secondo tentativo). Sul terzo gradino del podio è salita la serba Ivana Spanovic (6.77 nella sessione finale), mentre è rimasta esclusa dalla zona medaglie l’altra britannica Proctor (6.68).

L’etiope Genzebe Dibaba ha conquistato come da pronostico i 3000 metri (8’55”04) precedendo la keniana Hellen Onsando Obiri (8’57”72). Bronzo in 8’59”16 per Maryam Yusuf Jamal (Bahr), mentre in 4° piazza si è classificata la Jelagat (Ken). 9° in 9’10”13” l’azzurra Margherita Magnani.

La statunitense Chanelle Price ha vinto gli 800 metri (2’00”09) davanti alla polacca Angelika Cichocka (2’00”45) e la bielorussa Marina Arzamasova (2’00”79). 4° l’elvetica Buchel (2’01”06).

Stati Uniti d’oro nella 4×400 (3’24”83) davanti a Giamaica (3’26”54) e Gran Bretagna (3’27”90). Russia 4° in 3’28”39 poi Polonia e Nigeria.

 

Mondiali atletica indoor: Il medagliere

Ecco di seguito le prime posizioni della classifica dei Mondiali di atletica indoor di Sopot.

 

Nel grafico le 17 nazioni che hanno conquistato almeno ori. Medagliere dominato dagli Stati Uniti (30,77% degli ori in palio) davanti a Russia ed Etiopia. 17 i paesi che hanno collezionato successi, 30 quelli che sono saliti sul podio in almeno 1 circostanza. Tra questi non figura l’Italia che chiude con 2 soli piazzamenti nella top ten (Magnani e Fassinotti). Stati Uniti in testa sia tra gli uomini (4-2-1) che tra le donne (4-0-1).

 

 

I risultati dei primi due giorni:

La prima giornata

La seconda giornata