Al via il grande basket della NBA!

La stagione NBA scatterà questa notte.. Il primo articolo di approfondimento sul basket statunitense a cura di Matteo Romanelli!

 

Basket NBA: Stasera il via!

Quella che prenderà il via alla mezzanotte di mercoledì 30 ottobre (ora italiana) con la sfida tra Indiana ed Orlando si preannuncia una stagione NBA come al solito spettacolare ed incerta. Tanti i punti di interesse della lunga corsa verso il Larry O’Brien Trophy, una corsa che impegnerà le 30 franchigie nelle 82 gare di stagione regolare e poi nei 4 turni di play-off. Sarà un campionato particolare anche perché farà da prodromo ad un’estate che considerando il livello della free agency¸ la qualità prevista del draft e l’entrata in vigore di nuove norme sul salary cap, potrebbe segnare la fine di un’epoca. Ecco il primo capitolo di approfondimento sulla stagione NBA. Luci puntate sui campioni uscenti e sulla Western Conference..

 

Miami Heat, l’ultima dei big three per il three-peat?

Come sempre sono i campioni uscenti a partire con i favori del pronostico. Per la vittoria conseguita nello scorso giugno e per il fatto di poter schierare il giocatore con la canotta numero 6. Se Lebron James dovesse confermarsi sui livelli della passata stagione, e francamente non c’è nulla che lasci presagire il contrario, servirà una prestazione di squadra eccezionale (come quella messa sul campo dagli Spurs a giugno) per assistere ad un finale differente dagli ultimi 2 campionati. E come si è visto non è detto che basti per vincere il titolo NBA. Miami Heat ha mantenuto lo stesso nucleo della passata stagione. Accanto a James ci saranno ancora Dwyane Wade (che nella scorsa stagione è stato limitato da un infortunio al ginocchio) e Chris Bosh. Accanto Big Three ci saranno molti degli scudieri confermati: Allen, Chalmers, Battier, Haslem, Andersen, tutti decisivi nel portare il loro mattoncino nella dura cavalcata dei play-off 2013. Uscito l’amnistiato Miller, sono arrivate due autentiche scommesse: Michael Beasley e Greg Oden. La carriera del primo è stata limitata da scompensi caratteriali, quella del secondo è stata distrutta dagli infortuni alle ginocchia. Se Oden dovesse riuscire ad esprimere anche una minima parte del suo potenziale potrebbe contribuire a risolvere il più grave problema strutturare di Miami: ossia la difesa su centri molto fisici (vedi Hibbert nella finale di Conference contro Indiana). Ancora favori del pronostico quindi per gli Heat che con il 3° titolo consecutivo consacrerebbero definitivamente in dinastia il loro ciclo. La storia potrebbe cambiare dal prossimo giugno. Bosh, Wade e James hanno infatti un’opzione per uscire dal contratto (e quest’ultimo secondo le indiscrezioni potrebbe utilizzarla). Inutile dire che sarebbe una situazione destinata a cambiare gli equilibri della NBA. Anche se ciò non dovesse avvenire le nuove regole salariali renderebbero oneroso il mantenimento di tutti e tre i giocatori nello stesso team.

 

 

Basket NBA: Le favorite dell’Ovest

Se all’Est troviamo i favoriti, come da più di un decennio a questa parte è la Western Conference quella che si presenta di livello più alto e molto più equilibrata. Tante in effetti le squadre con giustificate ambizioni di prolungare la stagione fino alle Finali. Partiamo dai vice-campioni in carica, quei San Antonio Spurs arrivati a cinque secondi dal titolo nella scorsa edizione. La squadra di Gregg Popovich è rimasta sostanzialmente la stessa. Unica differenza l’uscita di Gary Neal e l’innesto di Marco Belinelli. Questo dovrebbe essere un miglioramento per la formazione texana anche se non tale da spostare gli equilibri. L’incognita per i nero-argento è sempre quella anagrafica. Il tempo scorre per Duncan, Parker e Ginobili ed ogni anno che passa aumentano i dubbi sulla loro tenuta a livello fisico. Se però il lungo caraibico ed il play franco-belga dovessero ripetere la scorsa stagione, considerando anche la crescita di Danny Green e di Kawhi Leonard, non ci sarebbe da sorprendersi.

Come nessuno avrebbe considerato una sorpresa se Oklahoma avesse vinto il titolo NBA nello scorso anno. Molti davano i Thunder favoriti e invece la crescita apparentemente impetuosa della squadra di coach Brooks pare essersi di colpo interrotta. Certo quando si ha in organico Kevin Durant, già adesso la più straordinaria macchina da canestri in attività e con ancora margini di miglioramento vista l’età, è logico essere inseriti di diritto nel novero dei favoriti. Senza considerare l’efficacia realizzativa di Russell Westbrook, un difensore straordinario come Sefolosha e due lunghi intimidatori come Ibaka e Perkins. La franchigia del Midwest si porta però dietro due grosse incognite: la tenuta fisica di Westbrook (che dopo l’infortunio nei play-off salterà anche l’inizio di questa stagione) e la qualità della panchina (il ruolo di primo cambio del backcourt è passato in due anni da una star come Harden ad un veterano come Martin ad giovane dal potenziale interessante ma pur sempre un grande punto interrogativo come Lamb).

Chi potrà godere dei servigi di James Harden in questa stagione è Houston, squadra che forse nei pronostici gode di un credito superiore al valore effettivo. Di certo texani hanno messo a segno il colpo più importante dell’off season con la firma di Dwight Howard. L’arrivo del lungo ex-Orlando e Lakers alza il potenziale dei Rockets. Restano comunque i dubbi sull’assenza di mentalità vincente e sul recupero dai gravi problemi alla schiena di Howard. C’è curiosità per vedere se Parsons confermerà l’eccellente stagione disputata lo scorso anno. CoachMcHale si trova ad avere un roster con sovrabbondanza di centri e carenza di ali. Non sarà perciò semplice trovare fin da subito la quadra giusta.

Fa effetto citare i Clippers tra i favoriti per il titolo NBA, ma così è. La novità principale riguarda la panchina con coach Doc Rivers che è arrivato dai Celtics su espressa richiesta di Chris Paul. Sul gioco illuminato del play uscito da Wake Forest si poggiano gran parte delle speranze. Al suo fianco saranno decisivi gli eventuali progressi di Blake Griffin (soprattutto con il tiro dalla media distanza) e di DeAndre Jordan (che a giudicare dalle prime uscite di pre-season sta diventando un eccellente lungo difensivo). La sfida principale sarà quella di trasformarsi da squadra solo spettacolare a squadra vincente (soprattutto quando conta, vale a dire nei play-off).

Spettacolare è anche il gioco di Golden State. I Warriors hanno tutto per confermarsi tra le migliori compagini ad Ovest e fare anche meglio della già straordinaria stagione passata. Al nucleo giovanissimo guidato da Stephen Curry si è infatti aggiunto Igoudala. Il giocatore arrivato da Denver via sign-and-trade è perfetto per i meccanismi della squadra della Baia. Se la coppia di lunghi Lee – Bogut dovesse restare per tutto l’anno in salute e se la panchina non risentisse delle partenze di Jack e Landry, ci sarà da divertirsi.

Nelle ultime stagioni si sono divertiti pure a Memphis, pur con una filosofia cestistica diversa imperniata sulla coppia di lunghi (la migliore forse per assortimento in NBA) formata da Randolph e Gasol. Interessanti gli arrivi di Koufos e Miller per la panchina. Per il resto l’unica differenza riguarda il cambio di allenatore. Al posto di Hollins è stato infatti promosso il vice Joerger. L’impressione però è che questo gruppo con la finale di Conference della passata stagione abbia probabilmente raggiunto il massimo possibile.

 

Articolo a cura di Matteo Romanelli