Juventus – Inter: tante emozioni, ma anche tanti errori

Su “A piede libero” l’analisi di Juventus – Inter. Il Derby d’Italia si è concluso in parità ed ha offerto tanti spunti interessanti..

Juventus – Inter: Una sfida a più facce!

Con l’inizio del 2015 ritorna la rubrica “A piede libero”. In questa puntata fari accesi su Juventus – Inter, il Derby d’Italia che ha chiuso la 17° giornata di Serie A e che ha monopolizzato l’attenzione degli appassionati di calcio nel martedì dell’Epifania. Le reti argentine di Tevez e Icardi hanno deciso il risultato finale e hanno decretato un pari sostanzialmente giusto. Ai punti la Juve avrebbe probabilmente meritato qualcosa di più, ma l’1-1 ha comunque premiato la reazione d’orgoglio di un’Inter propositiva e mai doma.

Juventus – Inter è stata giocata su ritmi elevati ed ha regalato forti emozioni, ma ha anche fatto registrare tanti errori e momenti di assoluta confusione. Giusto enfatizzare gli aspetti positivi (intensità, agonismo, occasioni da rete, giocate magnifiche anche se sporadiche), doveroso allo stesso tempo sottolineare che molte situazioni coinvolgenti sono derivate da clamorosi svarioni. In alcuni frangenti ci siamo divertiti, in altri abbiamo assistito ad errori macroscopici e fino a pochi anni fa inusuali in match di questo spessore.

Molti hanno affermato di aver visto una partita di altissimo livello che non ha avuto nulla da invidiare ai big match dei principali campionati europei. Questo a mio avviso è vero solo in parte. Credo che fotografare con eccessivo entusiasmo un match come quello di ieri sera non serva a nessuno e sia semmai deleterio. I toni trionfalistici utilizzati da alcuni commentatori non aiutano il processo di crescita delle due squadre (la Juve per confermarsi in Italia e soprattutto per competere in Champions League, l’Inter per tornare tra le big della Serie A), non riportano in alto il movimento azzurro (perché le nostre rappresentanti fanno puntualmente fatica quando si confrontano con le presunte pari-livello dei più importanti campionati continentali) e soprattutto non raccontano la verità dei fatti (come ogni commento che tende a esaltare solo gli aspetti belli delle cose).

Juventus – Inter è stata una partita ricca di pathos e di intensità, ma in quanto a gioco è stata bella soltanto a tratti. Giusto porre l’accento sulla fantastica giocata in apertura di Vidal (assist per Tevez), sui numeri di Pogba (delizioso in certe situazioni), sul gol di Icardi (movimento e tocco da grande attaccante) e sulle parate di Handanovic, ma anche sui macroscopici errori in disimpegno di Campagnaro, Ranocchia, Juan, Bonucci, Chiellini e sui blackout collettivi vissuti nel 1° tempo dall’Inter e nella ripresa dalla Juventus. Perché disattenzioni del genere al cospetto di Real Madrid, Chelsea, Bayern Monaco e compagnia bella difficilmente restano impunite.

 

Juventus – Inter: Note liete bianconere

- Il modo in cui la squadra di Allegri ha “aggredito” l’incontro imprimendo ritmi alti fin dal fischio d’inizio.

- L’azione del gol. Da manuale del calcio anche se agevolata dalla pessima lettura di Juan che ha “lasciato il buco” facendosi portare sull’’esterno da Llorente. Tevez ha bruciato Ranocchia e ha spedito il pallone in rete, ma il merito è quasi tutto di Vidal che con un magistrale colpo di tacco ha portato avanti la sfera prima di servire un assist con i fiocchi al compagno di squadra.

- Pogba. Per le giocate funamboliche e per la sostanza è ormai a tutti gli effetti una delle stelle più luminose del firmamento mondiale.

- L’aggressività messa in campo nel 1° tempo, la capacità di sfruttare gli errori di manovra dell’Inter e di creare opportunità da gol in serie.

 

Juventus – Inter: Note negative bianconere

- Le numerose occasioni sprecate nel 1° tempo, la ripetuta incapacità di gestire e di chiudere le partite, ma anche la superficialità con cui ha iniziato la ripresa, gli errori di disimpegno successivi all’1-1, la frenesia di riportarsi avanti rischiando di perdere nonostante la superiorità numerica.

- I 3 pareggi nelle ultime 4 partite di campionato.

 

Juventus – Inter: Note liete nerazzurre

- L’atteggiamento propositivo portato da Mancini è stato recepito dalla squadra (che ha provato a manovrare palla a terra per quasi tutta la sfida) ed è stato confermato dalle sostituzioni (il tecnico ha provato a vincerla e non si è accontentato del risultato favorevole).

- La capacità realizzativa di Icardi, autentico specialista nel cercare la profondità, nei movimenti in verticale e nel vedere la porta (anche se il pallone non passato a Osvaldo è errore grave).

- La reazione d’orgoglio e la voglia di non mollare.

- Le costanza di rendimento di Handanovic, la buona prova di D’Ambrosio e l’esordio di Podolski.

 

Juventus – Inter: Note negative nerazzurre

- I limiti tecnici in fase di palleggio e costruzione.

- La confusione mostrata nella seconda parte di 1° frazione quando la squadra si è intestardita a voler uscire dalla propria trequarti con passaggi rischiosi. In quel momento la Juve poteva dilagare.

- La costante difficoltà dei due difensori centrali. Juan si fa portare troppo spesso fuori dalla sua zona di competenza, Ranocchia è continuamente in affanno e sempre in ritardo nel leggere i movimenti di attaccanti di rango.

- L’eccessivo nervosismo di Osvaldo e il fallo di frustrazione di Kovacic che si è giustamente guadagnato il cartellino rosso.

- I 7 punti raccolti nelle ultime 8 partite (1 vittoria, 4 pareggi e 3 sconfitte) e le 8 lunghezze di distanza dal 3° posto.

 

Juventus – Inter: Le ultime considerazioni

Per completezza di informazione è giusto dire che la gomitata di Juan a Chiellini doveva essere sanzionata con il rigore e con l’espulsione (di minore entità ma comunque a rischio la trattenuta in area bianconera dello stesso Chiellini su Ranocchia) e che nel complesso questo Juventus – Inter è stato un Derby d’Italia appassionante. Senza doverlo definire a tutti i costi un match di alto livello, ma prendendo spunto da quanto di emozionante si è visto nel corso dei 90 minuti. Considerando il valore non eccelso della nostra Serie A è già un bel punto di partenza..