Serie A: La crisi delle big e il raffronto europeo

L’ultimo turno di Serie A ha evidenziato la crisi delle presunte big!
Il livello scende e le grandi stanno diventando piccole..

A piede libero: Riflessioni sulla crisi delle big..

La 3° puntata della rubrica “A piede libero” è dedicata alle “stranezze” e alla crisi del calcio italiano. La 25° giornata del campionato di Serie A è stata caratterizzata dalle contemporanee sconfitte di Juventus, Lazio e Inter e dal pareggio casalingo del Napoli.. Tra le prime 5 squadre della graduatoria solamente il Milan ha fatto il proprio dovere battendo 2-1 l’Udinese. Juventus, Lazio, Napoli ed Inter erano reduci dai rispettivi impegni in Europa e questo secondo molti è stato il motivo principale delle sconfitte patite in campionato. E’ una lettura credibile oppure è soltanto un modo per gettare fumo sugli occhi degli appassionati? Le gare di Coppa possono aver inciso, ma non devono essere considerate l’unico fattore..

 

I motivi della crisi..

La constatazione più amara è che in Italia non ci sono più le corazzate di qualche anno fa. L’Inter ha ceduto i suoi campioni e non è stata capace di rimpiazzarli, il Napoli pensa in grande ma fallisce sistematicamente gli appuntamenti per effettuare il salto di qualità, la Lazio ha una buona organizzazione e una rosa mediocre, la Roma è la brutta copia di quella che pochi anni fa lottava per lo Scudetto, il Milan si è rialzato con l’arrivo di Balotelli ma non può ancora dirsi compagine di rango. La Juventus è un gradino sopra le altre, ma non è una corazzata imbattibile. I bianconeri sono forti se giocano al massimo e se sono al completo. In un campionato normale il team di Conte pagherebbe dazio, ma nella mediocrità del calcio italiano ha le qualità per rimediare a qualche comprensibile incidente di percorso.

 

Sconfitte diverse, valori diversi

La sconfitta subita con la Roma (4° ko su 25 partite) non ha lasciato strascichi perché le inseguitrici hanno sprecato l’opportunità. La Juventus è l’unica tra le deluse dell’ultima giornata di campionato che merita delle attenuanti. Perché la Champions League toglie energie e concentrazione e perché scivolare in casa di una Roma arrabbiata non è fatto di cui vergognarsi. Più complicato pensare che il Napoli abbia faticato per perdere 3-0 in casa contro i cechi del Viktoria Plzen, o che la Lazio non sia riuscita a recuperare lo sforzo profuso in Europa League a quattro giorni di distanza dalla pur dispendiosa sfida esterna contro il Borussia M’glabach. E che dire della lezione di calcio che la Fiorentina ha inferto all’Inter? Colpa del match del giovedì con il Cluj? Il solo pensarlo sarebbe un insulto all’intelligenza.

 

Le grandi vanno in crisi diventando piccole

La Sampdoria ha imbrigliato il Napoli, la Fiorentina ha giocato una splendida gara, il Siena ha mostrato tutta la sua voglia di non mollare con una prestazione di grande sostanza.. Questi elementi però non giustificano le figuracce di partenopei, nerazzurri e biancocelesti.. Il Napoli è una squadra normale che può restare nei piani alti solo se Hamsik e Cavani girano a mille, la Lazio senza Klose vale poco più di una provinciale e l’Inter ha perso la del tutto la bussola. L’Europa League non c’entra, qui stiamo parlando di 3 squadre mediocri. Nella qualità dei giocatori, nella mentalità e nell’incapacità di gestire le situazioni.

 

La crisi dell’Inter

La Lazio e il Napoli stanno andando comunque al di sopra dei rispettivi valori, mentre l’Inter è senza dubbio la grande malata del calcio italiano. La performance di Firenze entra di diritto nella galleria degli orrori della storia nerazzurra. Perdere con i viola non è certo un delitto, ma c’è modo e modo di alzare bandiera bianca. Il fatto è che l’Inter ha subito un’autentica umiliazione, dimostrandosi squadra senza identità e con scarsa dignità. Colpa dei calciatori, colpa di Stramaccioni, colpa soprattutto di una società che ha distrutto quanto di positivo era stato costruito fino a tre stagioni fa. I cicli vincenti non durano in eterno, ma la programmazione è mancata e quasi tutti i nuovi acquisti sono stati sballati. Le battaglie si vincono con i giocatori forti e l’Inter ne ha pochi (come la Lazio e il Napoli). Chi ha costruito la rosa dovrebbe assumersi qualche responsabilità e non nascondersi nell’ombra.

 

Serie A in crisi: Il riscontro europeo

La crisi del calcio italiano è evidenziata dallo scarso contenuto tecnico di numerose partite e diventa un dato di fatto analizzando l’andamento delle competizione europee.. In attesa che il Milan di El Shaarawy (ma non di Balotelli) si misuri con il Barcellona di Messi (e di tanti altri campioni). Il successo conquistato dalla Juventus sul campo del Celtic non deve essere preso come metro di paragone. Perché il team scozzese non è certo una big del calcio continentale e perché una singola partita non basta ad indicare una tendenza. La Juve potrebbe anche arrivare alla finale ed alzare la “coppa dalle grandi orecchie” (impresa comunque difficile), ma questo non cambierebbe la sostanza. I bianconeri sarebbero l’eccezione che conferma la regola..

Nelle ultime 9 edizioni della Champions League le squadre italiane hanno vissuto più delusioni che soddisfazioni. I successi conquistati dal Milan nel 2006-2007 e dall’Inter nel 2009-2010 sono parse le fiammate di 2 formazioni molto forti e non il frutto di un movimento in salute. In queste 9 stagioni l’Italia ha infatti portato solo 3 compagini in finale (su 18). I numeri diventano ancora più amari conteggiando le squadre azzurre giunte ai quarti (13 su 72) e in semifinali (4 su 36). Inghilterra e Spagna ci hanno staccato, la Germania ha colmato il gap costruito nei 20 anni precedenti.

Nelle ultime 6 stagioni l’Italia ha vinto la competizione europea più prestigiosa in 2 occasioni, ma ha portato solo 6 formazioni nei quarti (su 48) e 2 in semifinale (su 24). Numeri emblematici, che diventano addirittura impietosi se allargati all’Europa League. Nelle ultime 7 edizioni l’Italia ha qualificato 2 formazioni ai quarti di finale (Fiorentina nel 2007-2008, Udinese nel 2008-2009) e solo 1 in semifinale (Fiorentina nel 2007- 2008). La crisi è evidente. Il nostro calcio, escludendo un paio di straordinarie eccezioni, non è più all’altezza del suo glorioso passato e il livello della Serie A diventa sempre più scarso. L’equilibrio e sintomo di mediocrità perché le grandi si stanno adeguando alle piccole..