Confederations Cup 2013: L’analisi!

La Confederations Cup si è conclusa con il successo del Brasile..
Analisi e dati statistici della competizione che anticipa i Mondiali!

 

Confederations Cup: Il trionfo del Brasile

Si è conclusa con il successo del Brasile la Confederations Cup 2013. La nazionale sudamericana ha sfruttato nel modo migliore il fattore campo e si è aggiudicata con pieno merito la competizione calcistica che precede di un anno i Campionati del Mondo (fra 12 mesi sempre in terra brasiliana). La Selecao diretta da Felipe Scolari ha alzato il trofeo sconfiggendo in finale la Spagna con un secco 3-0 ed ha conquistato il 3° successo consecutivo. Brasile in trionfo grazie alla doppietta di Fred ed alla perla di Neymar, iberici ko dopo 26 risultati utili ed oltre 19 mesi di imbattibilità (l’ultima sconfitta risaliva al 12 novembre 2011 nell’amichevole di Wembley con l’Inghilterra). La compagine verde-oro ha vinto con merito, le “furie rosse” hanno fallito le occasioni per tenere in bilico la sfida. Risultato eclatante, verdetto da prendere comunque con le molle. Il Brasile è forte ed ha un potenziale straordinario, la Spagna non è però quella vista nella finale del Maracanà e è tutt’altro che una squadra finita. I sudamericani avevano bisogno di un risultato prestigioso per ritrovare entusiasmo dopo una serie di figure poco edificanti, per lanciare al meglio il Mondiale del prossimo anno e per non deludere il pubblico di casa.. Per questo hanno preparato la Confederations Cup con massima concentrazione ed hanno giocato ogni partita con la fame di chi ha assoluta necessità di vincere. La Spagna è invece giunta all’appuntamento con uno spirito diverso. Si è presentata in Brasile con giocatori sfiniti da una stagione lunga ed estenuante, ha sulle spalle un quinquennio di vittorie e per questo non aveva la stessa determinazione del Brasile. Ha giocato con impegno ed ha provato a centrare il massimo risultato e di sicuro non farà drammi per la finale persa. Campanello d’allarme in vista del prossimo Mondiale? Può darsi, ma è oggettivamente prematuro parlare di ciclo finito. Per ulteriori conferme basta guardare quanto ha fatto l’Under 21 (titolo europeo) e quello che sta facendo l’Under 20 (giunta ai quarti di finale del Mondiale con 4 vittorie su altrettante partite).

 

 

Confederations Cup: Italia di bronzo

Nel complesso positiva la Confederations Cup dell’Italia.. La nazionale azzurra si è aggiudicata la finale per il 3° posto battendo ai rigori l’Uruguay (2-2 il risultato al 90’ e dopo i supplementari) ed ha chiuso la sua avventura in Brasile con un risultato sicuramente prestigioso. L’Italia ha giocato un buon calcio in quasi tutti i confronti (eccezion fatta per il match contro il Giappone, per il 1° tempo della sfida contro il Brasile e per i tempi supplementari della semifinale contro la Spagna) ed avrebbe forse meritato un risultato migliore. Nelle partite decisive mister Prandelli ha dovuto rinunciare alla punta di diamante Mario Balotelli, ma la squadra si è espressa su ottimi livelli. Nonostante le lacune difensive, nonostante gli errori di mira. L’Italia poteva sfruttare la Confederations Cup in modo più costruttivo (lanciando altri giovani in ottica Mondiale e facendo maturare giocatori con scarsa esperienza), ma ha fatto la sua parte ed ha mostrato margini di crescita in vista dell’appuntamento in programma fra 12 mesi. Basterà per sognare? La risposta nel 2014.

 

Confederations Cup: L’albo d’oro

Quella da poco andata in archivio è stata la 9° edizione della Confederations Cup. Il Brasile ha alzato al cielo gli ultimi 3 trofei (ma nei due precedenti casi ha poi fallito l’appuntamento clou del quadriennio) ed ha inanellato il 4° successo assoluto (compreso quello collezionato nel 1997 in Arabia Saudita). Nell’albo d’oro spiccano anche la doppietta della Francia (2001 e 2003) e le singole vittorie di Argentina (1992), Danimarca (1995) e Messico (1999). Le prime 3 edizioni si svolsero in Arabia Saudita, la 4° si giocò in Messico, la 5° si disputò in Corea del Sud e Giappone, la 6° ebbe luogo in Francia, mentre dal 2005 in poi si sono succedute la Germania, il Sud Africa ed appunto il Brasile. Il 3° posto conquistato nel 2013 rappresenta il miglior risultato di sempre per l’Italia (mai arrivata fino ad ora in semifinale).

 

Confederations Cup 2013: I numeri

Nei 16 incontri che hanno animato la competizione brasiliana sono stati segnati 68 gol, per una media di 4,25 a sfida. Considerando i risultati al termine dei 90 minuti regolamentari si sono verificati 2 pareggi (Spagna – Italia 0-0 in semifinale e Uruguay – Italia 2-2 nella finale per il bronzo), 6 affermazioni con un gol di scarto, 2 successi con due reti di margine e ben 6 vittorie con una differenza di tre o più gol. 2 i match che si sono risolti ai supplementari nei 4 complessivi ad eliminazione diretta. 58 gol sono stati realizzati nelle 12 gare dei gironi di qualificazione (4,5 di media), 3 in semifinale (1,5 di media) e 7 nelle finali (3,5 di media).

Il Brasile ha concluso la Confederations Cup con la difesa meno perforata (3 gol subiti su 5 sfide), la Spagna ha invece conservato l’attacco più prolifico (15 reti siglate su 5 match), nonostante la mancanza di gol segnati nelle due gare a eliminazione diretta. L’Italia ha mostrato buone cose sotto l’aspetto realizzativo, ma non ha convinto in fase difensiva (10 reti all’attivo e 10 al passivo sui 5 sfide). I migliori cannonieri della competizione sono stati il centravanti di casa Fred e quello spagnolo Fernando Torres (5 gol a testa), mentre il miglior giocatore della manifestazione sudamericana è stato Neymar. Il giovane attaccante paulista (nato a Mogi das Cruzes il 5 febbraio 1992) è andato a segno 4 volte ed ha deliziato gli appassionati con numeri di grandissima qualità. Nella prossima stagione vestirà la maglia del Barcellona ed affiancherà Messi. Non male come coppia.. 35 i calciatori che hanno segnato almeno 1 rete, 3 gli autogol, 4 i rigori trasformati.. L’Italia è la formazione che ha mandato in rete più giocatori (8) e nella speciale classifica ha preceduto Spagna (7), Uruguay (7), Brasile (5), Nigeria (3), Giappone (3), Messico (1) e Tahiti (1).