COPPE EUROPEE. Tutti i numeri della crisi italiana!

Le Coppe Europee confermano le difficoltà del nostro calcio..

 

Le 8 big in Champions League

Pronti per vivere un’altra settimana di Coppe Europee, pronti per seguire le squadre italiane impegnate qua e là per il Vecchio Continente. Cosa dobbiamo aspettarci dalle ITALIANE IN EUROPA? Le prime gare dei gironi (in Champions League e in Europa League) hanno messo in risalto la crisi del nostro calcio. I numeri conseguenti alle prime 3 giornate lo confermano in pieno. Abbiamo confrontato il rendimento delle nazioni che hanno 2 squadre in Champions League: Spagna (4 formazioni), Inghilterra (4), Germania (3), Francia (3), Portogallo (3), Ucraina (2), Russia (2) ed Italia (2). Considerate quindi 23 delle 32 contendenti. Ecco la classifica di rendimento.

Sui 6 match disputati le due formazioni italiane (Milan e Juventus) hanno collezionato 1 successo, 4 pareggi e 1 sconfitta (7 gol segnati e altrettanti subiti), per una media di 1,17 punti a partita. Il dato è emblematico, addirittura imbarazzante se paragonato alle grandi del calcio continentale. La Spagna è ad un altro livello. Gli iberici guidano infatti la graduatoria di rendimento con 2,5 punti di media a partita (30 in 12 gare disputate con 28 gol segnati e 10 subiti) ed un saldo complessivo di 10 vittorie e appena 2 sconfitte. Al 2° posto la Germania che vanta uno score di 2,22 punti a partita (20 in totale sui 9 confronti disputati con 14 reti all’attivo e 9 al passivo). Decisamente più staccate Inghilterra ed Ucraina che viaggiano ad una media di 1,67 punti a partita. I britannici hanno collezionato 20 punti su 12 incontri, gli ex sovietici ne hanno messi in cassaforte 10 su 6. La 5° posizione è occupata dal Portogallo. I lusitani marciano ad un ritmo di 1,44 punti a gara (4 successi, 1 pari e 4 sconfitte su 9 gare). L’Italia è quindi in 6° piazza, distante anni luce dalle grandi del calcio europeo. Alle spalle del nostro movimento soltanto la Russia (1 punto di media a gara) e la Francia (0,78 punti per ogni incontro). L’Italia ha perso anni fa la leadership continentale e ora rischia di cadere ancora più in basso. Chi pensa il contrario è costretto a ricredersi, al Milan (impegnato in casa con il Malaga) e alla Juventus (tra le mura amiche con la cenerentola Nordsjaelland) il compito di invertire la tendenza. Barcellona, Real Madrid, Manchester United, Bayern Monaco e Chelsea sono di un altro livello, ma qui si rischia di diventare peggio di squadre come Shakhtar Donets o Bate Borisov. Con il massimo rispetto.

 

Le 8 big in Europa League

Vediamo come le 8 potenze del calcio europeo si stanno comportando in Europa League. L’analisi in questo caso riguarda 24 formazioni. Ecco la classifica di rendimento.

La situazione per l’Italia è ancora più critica. Le nostre rappresentanti hanno conquistato 19 punti in 12 partite (5 vittorie, 4 pari e 3 sconfitte) con 18 gol segnati e 16 incassati, per una media di 1,58 punti ogni gara. Il rendimento delle compagini azzurre è più alto se paragonato a quello della Champions League, ma il livello è più basso e le altre big viaggiano a un ritmo decisamente migliore. Le uniche squadre in grado di racimolare risultati in linea con le aspettative sono l’Inter (7 punti su 3 confronti con 6 reti all’attivo e 3 al passivo) e la Lazio (1 successo e 2 pareggi con 2 gol fatti e 1 subito). Male invece Udinese (4 punti con 5 reti realizzate e 6 prese) e soprattutto Napoli (1 vittoria e 2 ko con 5 gol all’attivo e 6 al passivo). Snobbando la competizione non si recuperano posizioni nel ranking, perdendo contro squadre modeste si rimediano solo brutte figure. In testa alla speciale classifica c’è l’Ucraina che ha finora conquistato 16 punti in 6 confronti per una media di 2,67 a gara. Secondo posto pari merito per Spagna e Francia (1,89 di media a partita), poi Russia (1,83), Inghilterra (1,78) e Germania (1,67). Unica tra le nazioni più forti alle spalle dell’Italia è invece il Portogallo (0,44 punti a incontro). Nel 4° turno di Europa League l’Inter sarà di scena sul campo del Partizan Belgrado, mentre Napoli, Udinese e Lazio giocheranno tra le mura amiche contro Dnipro, Young Boys e Panathinaikos. Impegni sulla carta piuttosto agevoli che meritano però di essere affrontati con umiltà e concentrazione. Per risalire la china e per l’orgoglio..

 

La classifica generale delle big nelle Coppe Europee

Ecco la classifica generale riferita alle media punti con cui viaggiano le 8 nazione più forti nelle due competizioni (Champions League e Europa League).

L’Italia si attesta in 5° posizione con una media di 1,44 punti a partita (26 sui 18 confronti complessivamente disputati dalle 6 compagini) con 25 gol all’attivo (1,39 a gara) e 23 al passivo (1,28 per ogni incontro). Il saldo è negativo, il trend degli ultimi anni è disastroso. Juventus, Milan, Inter, Lazio, Udinese e Napoli hanno il dovere di riportare l’Italia in una posizione più consona. In testa alla graduatoria c’è la Spagna (Barcellona, Real Madrid, Valencia e Malaga in Champions League, Atletico Madrid, Levante e Bilbao in Europa League) che viaggia ad una media di 2,24 punti a gara. Sul podio virtuale l’Ucraina (2,17) e la Germania (1,91), in 4° piazza l’Inghilterra (1,71). A ridosso dell’Italia c’è la Russia (1,42), poi troviamo la Francia (1,33) ed il Portogallo (0,94).

 

Le altre nazioni nelle Coppe Europee 

Inserendo le nazioni che hanno una sola rappresentante in Champions League ed almeno una in Europa League entrano nell’analisi Belgio (3), Olanda (3), Romania (2), Turchia (2), Danimarca (2) e Grecia (2).

La classifica prende in considerazione la media punti nelle due competizioni continentali. Il dato va confrontato quindi soltanto con la terza tabella stilata in merito alle 8 potenze europee. In questo caso davanti all’Italia ci sarebbe anche la Romania, ma il paragone vale solo fino ad un certo punto perché c’è troppa differenza tra le partite disputate dalle due nazioni (18 l’Italia, appena 6 la Romania).

Italia in crisi di risultati e di identità calcistica. Situazione chiara, ma non certo definitiva. Questa settimana potrebbe segnare l’inizio dell riscossa. Se non per tornare ai vertici continentali, almeno per invertire il trend. Sperare non costa nulla, illudersi sarebbe sbagliato.