Brasile 2014: Il conto alla rovescia

I Mondiali di Calcio di Brasile 2014 sono alle porte. Il primo articolo di presentazione a pochi giorni dal via.

Brasile 2014: Il significato dei Mondiali

Il 12 giugno alle 22:00 cominceranno i Mondiali di Calcio. La rassegna Brasile 2014 si aprirà con il match tra la squadra padrona di casa e la Croazia. Il giorno del debutto si avvicina e gli appassionati di tutto il mondo hanno ormai iniziato il conto alla rovescia. Le convocazioni ufficiali hanno fornito i primi spunti di un certo interesse, le amichevoli internazionali rappresentano una sorta di antipasto, ma soltanto con le prime partite che contano cominceremo ad assaporare il vero gusto della Coppa del Mondo.

In attesa che il campo diventi giudice supremo è passatempo comune analizzare, ognuno con le proprie ragioni, quelli che sono i possibili scenari della competizione: scrutando le rose delle squadre protagoniste, valutando i singoli gironi, studiando i calendari per seguire le gare più importanti e ipotizzando i possibili incroci che caratterizzeranno le sfide ad eliminazione diretta. Ognuno di noi ha la sua favorita per il titolo, ognuno di noi ha messo a fuoco nomi da seguire, possibili outsider e formazioni titolari, ognuno di noi ha immaginato ciò che accadrà dal 12 giugno. E’ nel dna del tifoso, è il bello dei Mondiali di Calcio. Perché viviamo la competizione nella nostra pelle: ci immedesimiamo nelle gesta dei più grandi campioni, ci sentiamo protagonisti delle sfide e ci immergiamo completamente in una realtà che da sempre accompagna i nostri pensieri.

La Coppa del Mondo è la realizzazione di un sogno che ci portiamo dentro fin dall’alba dei nostri giorni. I più bravi (e fortunati) lo realizzano scendendo in campo, gli altri lo vivono in prima persona pur non avendolo mai giocato. Il sogno è la realtà si fondono creando un’atmosfera magica dalla quale nessuno resta immune. Senza distinzione di età, sesso, religione, etnia e cultura. Per un mese torneremo ad essere bambini che sognano simbolicamente di sollevare al cielo la Coppa del Mondo.

 

stadio calcio

 

Brasile 2014: Quanti dubbi tra i big

Gli appassionati di calcio sognano un Mondiale caratterizzato dalle giocate dei grandi campioni. Al’appello mancheranno non solo Ibrahimovic e Bale (Svezia e Galles non si sono qualificate), ma anche Radamel Falcao. Il giocatore simbolo della Colombia non ha recuperato dall’infortunio al ginocchio ed è stato escluso dalla lista ufficiale della nazionale sudamericana. Defezione dolorosa perché Falcao era certamente una delle stelle più attese di Brasile 2014. La Colombia era una delle possibili outsider, ma senza il suo attaccante di maggior qualità perde ovviamente gran parte del proprio valore.

La maledizione delle punte ha colpito anche l’azzurro Giuseppe Rossi (escluso tra mille polemiche dal CT Prandelli) ed altre stelle del football mondiale. L’iberico Diego Costa dovrebbe aver superato i problemi fisici accusati nella parte finale della stagione (ma difficilmente sarà al massimo della condizione), mentre restano ancora da sciogliere i dubbi legati alla salute del francese Ribery, dell’uruguaiano Suarez e del portoghese Ronaldo.

Chi ama il calcio non può che sperare nella perfetta guarigione di questi fuoriclasse. Perché in caso contrario il Mondiale sarebbe molto più povero.

 

Italia Croazia Pirlo - Sportapp.it

 

Brasile 2014: Italiani divisi

Impossibile non concludere questo primo articolo di presentazione con un paio di considerazioni relative alla nazionale azzurra. Le scelte di Prandelli hanno sollevato polveroni e scatenato polemiche, il pari conquistato nell’amichevole con il modestissimo Lussemburgo ha ovviamente provocato delusione e malcontento. Nulla di nuovo verrebbe da dire. Mai nell’ultimo ventennio l’Italia ha infatti vissuto una vigilia di Mondiale serena e tranquilla.

Il paese si è diviso in due, come da tradizione. Da una parte i “disfattisti” (gli azzurro-scettici se mi viene passato il termine) che vedono tutto nero e che considerano questa come la rosa meno forte dell’era moderna (o almeno tra le peggiori) e dall’altra parte i “fiduciosi a prescindere”. In questa categoria rientrano tutti coloro che incarnano il seguente pensiero: “siamo pur sempre l’Italia e quando le partite conteranno per davvero dimostreremo di non essere inferiori a nessuno”.

Ogni calciofilo che si rispetti ha la sua opinione ed ha svariate tesi da presentare a sostegno del proprio pensiero (che ovviamente reputa credibile al di là di ogni ragionevole dubbio). Il dialogo tra le due fazioni produce infiniti dibattiti che rimangono quasi sempre senza una soluzione definitiva. Tutto inutile allora? Niente affatto. Fino al momento in cui il campo non si ergerà a giudice supremo ogni opinione è vera e legittima. Perché questo è il bello dei Mondiali di Calcio e alla fine è giusto così!