Riflessioni spontanee

Considerazioni e riflessioni personali legate alle ultime vicende calcistiche

 

Riflessioni spontanee sul nostro calcio!

Dopo aver approfondito quanto accaduto nell’ultima giornata di Champions League voglio condividere con i sempre più numerosi lettori di www.sportapp.it (che approfitto per ringraziare) alcune riflessioni che mi sono venute alla mente in seguito alle ultime vicissitudini calcistiche. Il 500° articolo pubblicato nel sito esce dagli schemi ed è volutamente provocatorio. Le considerazioni sono frutto di opinioni soggettive e per questo possono essere più o meno condivisibili.. Chi non è d’accordo può esprimere il suo punto di vista nello spazio riservato ai commenti o sulla pagina Facebook Sportapp.it.

 

Wesley Sneijder Galatasaray

 

Riflessioni spontanee: Il ko della Juve

L’eliminazione dei bianconeri dalla Champions merita alcune considerazioni. La gara di Istanbul si è giocata in condizioni quasi impossibili ed è presto diventata un “terno al lotto”. Dire che la Juve è stata penalizzata è però commento assolutamente di parte.. Perché la situazione di gioco era la stessa per entrambe le squadre, perché in campi simili di solito è più avvantaggiato chi deve difendersi, perché non è affatto sicuro che con un manto perfetto i bianconeri avrebbero vinto (sul tavolo da “biliardo” dello Juventus Stadium ad esempio non c’erano riusciti), perché è da verificare la teoria che i giocatori del Galatasaray siano tecnicamente peggiori rispetto a quelli dei piemontesi, perché i campioni sono tali solo se sanno adattarsi meglio degli altri ad ogni contesto. A mio parere portieri a parte i fuoriclasse in campo erano 3 (Drogba, Sneijder, Tevez) e 2 di questi giocavano nella compagine di Mancini. Si dice che la metà campo dove ha attaccato il Galatasaray era stata spalata meglio dell’altra (cosa peraltro possibile e nel caso vergognosa), ma questo non basta a giustificare la sconfitta. E’ colpa della differente cura del manto erboso se la Juve si è fatta trovare scoperta a 5 minuti dal termine o se la linea difensiva era piazzata in modo completamente errato?

Il terreno di gioco era pessimo e quella che si è vista ad Istanbul non è stata una bella pubblicità per il mondo del calcio, ma questo non ha favorito una parte a discapito dell’altra. La Juventus ha fatto 6 punti su 6 confronti e ha vinto solo con il Copenaghen in casa. Come può una squadra con questo ruolino passare il turno? Come si può dichiarare che con un terreno in perfette condizioni la Juventus avrebbe ottenuto certamente un risultato diverso? In base a quale regola matematica mister Conte ha espresso tanta sicurezza? Il calcio è lo sport meno prevedibile che esiste e una frase così si spiega solo con la mancanza di rispetto nei confronti degli avversari.

Forse proprio di troppa convinzione nei propri mezzi ha peccato la Juventus in questa Champions. Se i bianconeri avessero buttato in tribuna qualche pallone in più forse adesso sarebbero a festeggiare la qualificazione agli ottavi di finale. In Serie A la “vecchia signora” domina e può permettersi qualche errore, all’estero no. Non sarebbe stato allora più onesto fare “mea culpa” ed ammettere che la Juventus per quanto fatto nel girone non meritava di passare? Oppure si è convinti ancora che chiamandosi Juventus (o Milan o Inter) si possa fare un sol boccone del Galatasaray di turno. La musica per le italiane è cambiata.. E di molto! Prima ci si abituerà al concetto e prima si tornerà ad essere competitivi!

 

 

Riflessioni spontanee: La verità è un optional?

La sospensione della gara Galatasaray – Juventus ha purtroppo scatenato gli opinionisti delle tv nazionali. La doppia attesa per il verdetto finale ha trasformato i vari studi televisivi in un vero e proprio teatrino. In alcuni casi mi è venuto da sorridere, in altri mi sono sentito (come altri milioni di italiani presumo) preso in giro. Le considerazioni sono state di vario tipo.. Si è parlato di un Galatasaray appagato dalla sicurezza di partecipare perlomeno all’Europa League (senza dire neanche a bassa voce che lo stesso discorso era valido anche per la Juventus) e si è detto che in caso di rinvio alla settimana prossima si sarebbe potuto comunque procedere con il sorteggio inserendo nell’urna una pallina con la “x” (correggendo il tiro solo quando qualcuno ha suggerito che gli accoppiamenti in Champions e in Europa League sono soggetti ad alcuni vincoli).

Questo nel pre-partita.. Dopo è stato quasi peggio. Si è detto che soltanto la Juve ha sprecato la chance di chiudere prima il discorso qualificazione (sorvolando sul fatto che il Galatasaray ha perso a Copenaghen e con un Real Madrid già virtualmente promosso, oltre che ridotto in dieci), si è parlato quasi solo della finale di Europa League che si giocherà allo Juventus Stadium (come se i bianconeri dovessero arrivarci per diritto divino, senza disputare sedicesimi, ottavi, quarti e semifinali), si è detto che il campionato italiano può considerarsi ormai chiuso (in barba alle 23 giornate che ancora restano), si è detto che in chiave ranking le eliminazioni di Juve e Napoli sono disastri irrimediabili (senza considerare che l’Europa League mette sul piatto punti importanti). Insomma una serie irritante di inesattezze. Della serie la verità è un optional.

Questo senza poi volere commentare chi ogni domenica si ostina ad esaltare il grande livello del nostro calcio trasformando in partite epiche quelle che la maggior parte delle volte sono autentiche “sagre degli errori”. Se ci divertiamo a vedere un 4-3 deciso da clamorose papere dei portieri o da svarioni di difese ballerine allora la Serie A è di certo il campionato più spettacolare del mondo. Però poi non dobbiamo lamentarci se in Europa si prendono bastonate. Sono gli stessi errori che al di fuori dei nostri confini vengono sistematicamente puniti. I numeri dicono che il calcio italiano adesso è da Europa League. Una competizione che merita rispetto e che potrebbe regalarci qualche buon risultato. A patto che non la si snobbi. Nessuna squadra di casa nostra può permettersi un simile lusso!

 

Riflessioni spontanee: Bolliti a chi?

Troppe volte negli ultimi anni ho sentito dire che Maicon, Thiago Motta e Sneijder sono ormai dei giocatori bolliti e che l’Inter ha sbagliato nel non cederli subito dopo il “Triplete”. La dirigenza nerazzurra ha fatto un numero incredibile di errori nel periodo successivo al 22 maggio 2010 (giorno in cui la squadra di Mourinho alzò al cielo la Champions League), ma a mio parere le critiche non hanno mai colto nel segno. L’errore più grave della gestione Moratti è stato non aver puntellato una rosa che in Italia era ancora più forte delle altre. Per molti “esperti” il problema è stato invece non aver venduto prima i “pensionabili” Maicon, Sneijder e Thiago Motta.. Questi 3 giocatori si stanno prendendo la meritata rivincita. L’esterno brasiliano nel suo ruolo è ancora uno dei migliori al mondo e con la Roma lo sta dimostrando, il trequartista olandese è ancora un top player capace di incidere anche nel palcoscenico più importante (e la Juve lo ha verificato sulla sua pelle), il metronomo naturalizzato italiano è pedina fondamentale di quel Paris Saint Germain che sta dominando in Francia e che sta scalando posizioni in Europa. L’affare non l’ha fatto chi li ha ceduti, ma chi li ha acquistati. Averne di bolliti così..

L’Inter non ha saputo scegliere sostituti all’altezza e ha dilapidato un capitale. Senza poi voler considerare che Eto’o è ancora protagonista con la maglia del Chelsea, che Balotelli è il solo fuoriclasse vero del calcio italiano, che Pandev pur non essendo un fenomeno è comunque giocatore utile (lo è al Napoli, poteva esserlo all’Inter) e che Santon è uno dei migliori esterni della Premier League.. Nel calcio non esistono verità inconfutabili, ma nessuno riesce a togliermi dalla testa che l’Inter con questi 7 giocatori sarebbe ancora a lottare per lo Scudetto..