Serie A sotto la lente d’ingrandimento

Numeri sul campionato e commenti
sulle protagoniste della Serie A.

 

Raggi x. Il campionato di Serie A sta entrando nella fase calda ed i numeri si stanno facendo quanto mai indicativi. La 10° giornata ha messo in risalto la continuità della Juventus, la crescita costante dell’Inter, la poca maturità di Napoli e Lazio, le carenze tecniche del Milan, la mancanza di equilibrio della Roma, la qualità di gioco della Fiorentina e l’incertezza che caratterizza i bassifondi della classifica.

Il campionato di Serie A

Nelle 10 giornate fin qui disputate sono stati realizzati 249 gol (esclusi i 3 assegnati alla Roma per il mancato svolgimento del match di Cagliari) per una media di 2,51 ad incontro. Sulle 100 gare disputate (considerando anche lo 0-3 a tavolino di Cagliari – Roma) si sono verificate 46 vittorie casalinghe, 23 pareggi e 31 successi esterni. La Juventus detiene l’attacco più prolifico (22 reti all’attivo) e la difesa meno perforata (5 gol subiti), il Pescara vanta il peggior reparto offensivo (6 centri), mentre la Roma possiede la retroguardia meno solida (19 reti incassate). Juventus e Napoli hanno vinto tutte le sfide casalinghe (5 su 5 per entrambe), l’Inter è invece l’unica squadra ad aver fatto bottino pieno in trasferta (5 affermazioni su altrettanti confronti disputati). Il peggior ruolino interno è quello di Bologna, Pescara e Sampdoria (4 punti), mentre la compagine con più problemi in campo esterno è il Chievo (zero punti conquistati in 4 apparizioni).

Napoli in cerca del salto di qualità

Di Juventus e Inter parleremo in separata sede. Adesso è il momento di analizzare il trend delle altre squadre. Il Napoli ha fallito l’esame di maturità perdendo con la Juventus e nell’ultima giornata ha confermato le sue difficoltà uscendo sconfitto dalla gara di Bergamo. A frenare i partenopei sono più fattori: la mancanza di un vice Cavani, i deludenti risultati conquistati in trasferta (7 punti su 5 sfide) e la poca personalità negli scontri diretti. L’ultimo dato è sicuramente quello più preoccupante. Troppo spesso il Napoli si è infatti sciolto come neve al sole nelle gare che decidono le sorti dei campionati. Era accaduto 2 anni fa, si era verificato nella passata stagione e si sta ripetendo anche nell’attuale torneo. Insigne è bravo, ma ancora non è Lavezzi e Cavani non può esser l’unico santo a cui appellarsi. Il Napoli può diventare una big, ma prima deve dimostrarlo nei momenti topici. Per puntare allo Scudetto serve un salto di qualità. Altrimenti i campani resteranno una “Bella incompiuta”.

Povero diavolo

Il successo conquistato con il Genoa e la parziale rimonta operata sul campo del Palermo hanno ridato un po’ di fiducia al Milan. La reazione d’orgoglio c’è stata, ma la situazione rimane ancora critica. I rossoneri hanno perso la metà delle gare disputate e navigano in acque certamente poco tranquille. Inquietante il dato inerente i gol realizzati. 7 reti sulle 12 segnate complessivamente portano infatti la firma del ventenne El Shaarawy (il 58,33% tanto per intendersi), l’unico ad avere numeri degni del blasone rossonero. Pato è la brutta copia del calciatore ammirato nei primi anni in Italia, Bojan manca della continuità che si richiede a certi livelli, Pazzini sembra aver perso l’istinto del gol, Boateng non è ancora pervenuto. L’attacco stenta e il centrocampo ha solo incontristi. Difficile trovare la via del gol, complicato non prenderli. La linea difensiva non è da alta classifica. Nessuno si offenda. E’ la verità, nuda e cruda. Montolivo ed El Shaarawy non bastano, Allegri ha le sue colpe e alla squadra manca qualità. Tutto vero, ma 11 punti su 10 partite sono un bottino troppo misero. “Povero diavolo”.

Lazio e Roma: vietato illudersi

Momento poco felice per la Lazio. Nelle ultime 2 giornate i capitolini hanno conquistato appena un punto ed hanno perso terreno rispetto alle big. La sconfitta di Firenze ha più di un’attenuante, il pareggio interno con il Torino va invece in archivio come un risultato inferiore alle attese. Se Klose non segna la Lazio fatica, se Hernanes non illumina la scena il buio è quasi totale. I biancocelesti sono cresciuti, ma non hanno il potenziale di Juventus e Inter. La Lazio è in linea con gli obiettivi raggiungibili, i miracoli non appartengono a questo mondo. “Magra consolazione”.

Tra le delusioni di questo inizio di stagione c’è anche la Roma. I giallorossi sono reduci da 2 sconfitte di fila, hanno appena 14 punti in classifica e vantano la difesa più battuta del campionato. L’attacco funziona (grazie soprattutto a Totti,Osvaldo e Lamela), la difesa lascia alquanto a desiderare. La filosofia zemaniana affascina e fa sognare, ma resta poco applicabile quando si parla di altissimi livelli. Il tecnico boemo è intransigente ed integralista come ai tempi gloriosi del Foggia, il suo calcio è da sempre spettacolare e ricco di contraddizioni. Prendere o lasciare. Zeman non cambia. Puoi perdere 5-4 o vincere 6-5, ti puoi arrabbiare per un gol subito o strofinare gli occhi per una grande azione, difficilmente però potrai lottare per vincere il titolo. “Già visto”.

Bella viola

La squadra rivelazione di questa prima parte di campionato è sicuramente la Fiorentina. Montella ha dato un’anima alla compagine viola ed in poco tempo ha portato qualità nel gioco e nell’organizzazione. Con gente come Borja Valero e Pizarro il pallone gira a meraviglia, ma intorno ai due funamboli con i piedi d’oro c’è una squadra attrezzata e consapevole. Roncaglia e Rodriguez ringhiano sugli attaccanti avversari, Pasqual e Cuadrado spingono come dei forsennati, Jovetic è uno dei giocatori più forti della Serie A (e non solo per il presente), Ljajic sta crescendo costantemente in efficacia e maturità. La Fiorentina ha vinto le ultime 2 gare e si è portata al 5° posto della classifica. Per sognare in grande manca un attaccante d’area di rigore (Toni non è lo stesso di qualche anno fa), ma la squadra gioca un gran bel calcio e ha ulteriori margini di miglioramento. Il progetto è serio e ambizioso, le basi sono incoraggianti. Serve pazienza, perché la squadra non ha ancora l’esperienza e la malizia per puntare al vertice, ma la viola piace. A chi bada al sodo e agli amanti dell’estetica.

Si salvi chi può

Ultime righe sulla zona retrocessione. La Sampdoria ha collezionato la 5° sconfitta consecutiva e è scivolata nella zona pericolosa della classifica, il Genoa è reduce da 3 ko di fila e negli ultimi 6 turni ha raccolto appena 3 punti, il Bologna ne ha perse 4 di fila ed è la formazione che sul campo ha ottenuto meno punti (7), il Siena ha collezionato 1 pari e 4 ko nelle ultime 5 sfide, il Pescara non segna da 4 turni, mentre il Palermo ha vinto solo una volta su 10 confronti. Sorride invece il Cagliari. I sardi hanno ottenuto 4 successi di fila e si sono al momento tirati fuori dai bassifondi della graduatoria. Chi vince ride, chi perde rischia..