Giro d’Italia 2014: Curiosità e opinioni illustri!

Il secondo capitolo sulla presentazione del Giro d’Italia 2014 a cura di Matteo Romanelli..

Giro d’Italia 2014: La seconda puntata!

Dopo aver analizzato nello specifico le 21 tappe del Giro d’Italia 2014 è arrivato il momento di approfondire i temi caldi della prossima edizione della corsa rosa e di puntare l’attenzione sulle dichiarazioni rilasciate al termine della presentazione dai principali protagonisti.

 

Giro d’Italia 2014: Curiosità e ricorrenze

Salta subito agli occhi il forte sapore “pantaniano” del Giro d’Italia 2014, che in numerose tappe ha voluto rendere omaggio al Pirata nell’anno che segnerà il decennale della morte del più grande scalatore del ciclismo moderno. Già nella frazione di Montecopiolo si affronta il Cippo di Carpegna che era la salita prediletta dei suoi allenamenti. Il ricordo sarà ancora più intenso nel finale della seconda settimana, con la proposta, uno dopo l’altro, di due traguardi che furono teatro di due memorabili imprese di Pantani: Oropa, dove nel 1999 andò in scena la straordinaria rimonta che dopo un problema meccanico ai piedi della salita lo portò a superare ben 50 corridori prima di andare a vincere in solitaria, e Montecampione, sede nel 1998 di un duello con Pavel Tonkov (quasi più pugilistico che ciclistico) che lanciò il Pirata verso il successo finale della corsa rosa. La resistenza del russo fu indebolita scatto dopo scatto, fino a quello decisivo. Se vogliamo anche la partenza dall’Irlanda, che comunque ha motivazioni economiche, commerciali e di marketing, può essere letta come un omaggio a Pantani, visto che il Tour del 1998 da lui vinto scattò proprio da Dublino. La partenza dall’isola britannica farà sì che il Giro inizi in una giornata infrasettimanale (venerdì): per facilitare le operazioni di rientro in Italia sono infatti state concesse due deroghe dall’UCI: una per poter inserire un terzo giorno di riposo ed una per poterlo effettuare prima della quinta tappa.

Tra le frazioni irlandesi, molto significativa l’Armagh – Dublino che unisce l’Ulster all’Eire, partendo dalla sede arcivescovile di San Patrizio. Il 2014 sarà però da un punto di vista ciclistico anche l’anno del centenario della nascita di Gino Bartali ed è particolare che proprio in questa edizione per la prima volta nella storia la corsa rosa non toccherà la Toscana. Ginettaccio sarà comunque ricordato con la classica tappa “Bartali” che sarà quella di Salsomaggiore Terme, l’unico traguardo tra quelli previsti nel 2014 dove il grande campione fiorentino abbia vinto. Da un punto di vista storico il 2014 segna il sessantesimo anniversario del ritorno di Trieste sotto la giurisdizione italiana, avvenuto nel 1954. Il gran finale del Giro d’Italia 2014 nella città giuliana rientra nelle celebrazioni di questa ricorrenza.

Passando ad un’analisi numerica, il Giro d’Italia 2014 misura 3449,9 km, con una lunghezza media di 164,3 km per tappa. I Gpm della montagna previsti sono 40 (in ordine di altitudine dai 2758 m dello Stelvio Cima Coppi ai 78 m del Knocknaguillaugh, situato in Irlanda), anche se in totale i metri di dislivello sono circa 5000 in meno rispetto alle ultime edizioni. I chilometri a cronometro sono 94,9, dei quali 21,7 a squadre.

 

 

Giro d’Italia 2014: Le dichiarazioni di Vergni

Molto soddisfatto del risultato Mauro Vegni, direttore tecnico-sportivo dell’area ciclismo, colui che assieme ai suoi collaboratori ha disegnato il percorso del Giro d’Italia 2014, che così ha descritto la sua creatura: “Abbiamo pensato ad un Giro effettuando alcune scelte emblematiche, come quelle in memoria di Pantani. Credo si tratti di una corsa molto moderna, che elimina tutte le salite non necessarie nella prima parte e lascia solo quelle nel finale, quando davvero possono fare la differenza. La partenza dall’Irlanda è un altro esempio dell’internazionalizzazione della corsa,a questo proposito vorrei sottolineare lo straordinario risultato ottenuto con la deroga che ci ha permesso di avere un giorno di riposo in più. Questo consente di evidenziare quanto questo Giro sia attento all’aspetto umano. I trasferimenti, escludendo ovviamente quello dall’Irlanda alla Puglia, sono pochi e molto limitati, nell’ordine dei 1100 km, quindi siamo tornati ai livelli degli anni ’70. Poi voglio sottolineare l’attenzione che abbiamo dedicato alla sicurezza per i corridori, vogliamo un percorso bello, ma senza prendere rischi. Ad esempio proprio per dire no agli eccessi non abbiamo proposto la doppia scalata allo Zoncolan che pure era stata ipotizzata”.

 

 

Giro d’Italia 2014: Parola ai protagonisti

Molti erano anche i corridori presenti in sala per scoprire di persona le caratteristiche del Giro d’Italia 2014. Il primo giudizio non poteva che essere quello del campione uscente Vincenzo Nibali, che però il prossimo anno non dovrebbe essere al via del Giro d’Italia per puntare tutto sul Tour de France. Il siciliano comunque ritiene il percorso “molto bello e ben disegnato. Credo che l’ago della bilancia potrebbe essere la cronometro di 46 km, che a differenza di quella di quest’anno è molto lineare e potrebbe dare un vantaggio tattico a chi dovesse guadagnare in vista dell’ultima settimana. Il percorso comunque è aperto a tutti e non favorisce nessuna tipologia di corridore in particolare, anche i velocisti avranno le loro occasioni”.

E a proposito di velocisti, è apparso soddisfatto anche il tedesco John Degenkolb, vincitore quest’anno a Matera e che ha già dichiarato il suo obiettivo per la prossima edizione: “Mi piace molto questo Giro, in particolare la prima settimana è particolarmente adatta alle mie caratteristiche. Se con il team riusciremo a fare una buona prestazione nella cronometro a squadre, allora avrò la possibilità nelle frazioni successive di puntare alla maglia rosa”.

È un Giro molto equilibrato – afferma Ivan Bassoanche se la mia esperienza mi insegna che al Giro non esistono tappe facili ed anche quelle con un’altimetria all’apparenza insignificante possono essere molto pericolose, specialmente quelle irlandesi dove ci sarà molto vento. Sono d’accordo con la scelta di concentrare le salite nel finale quando potranno fare la differenza. Mi piace molto”.

All’ultima settimana guarda Michele Scarponi, che ritiene che la chiave sia “riuscire a mantenere intatte quante più forze possibili nella prima parte, che mi sembra più semplice, perché poi nell’ultima settimana c’è un blocco di tappe davvero difficili e sarà fondamentale avere energie a disposizione”.

Molto interessato anche Cadel Evans che ha annunciato di voler puntare tutto sul Giro nella prossima stagione, senza disputare il Tour. Secondo l’australiano il Giro d’Italia “è abbastanza equilibrato, con una prima settimana abbastanza semplice, poi però arrivano delle tappe di super-montagna, con lo Zoncolan che sarà la ciliegina sulla torta”.

Molto attratto dal percorso anche Nairo Quintana, che non ha ancora deciso il programma 2014, ma spera di poter essere presente (in casa Movistar anche Valverde ha lasciato una porta aperta alla partecipazione): “mi piace molto, presenta tappe esigenti, in particolare sono attratto dalle salite della terza settimana. Dovrò difendermi nelle prime tappe e nella cronometro. Spero proprio di poter esserci”.

Presente alla presentazione era anche l’unico ciclista irlandese ad aver vinto il Giro d’Italia, quello Stephen Roche che nel 1987 seppe eguagliare Merckx in un’incredibile tripletta Giro-Tour-Mondiale: “Per vincere questo Giro bisognerà stare molto attenti all’inizio, al vento delle tappe irlandesi. L’ultima settimana è molto dura ed occorrerà andar forte in salita, ma sarà molto importante pure la cronometro”.

Il figlio Nicolas Roche più che in un commento, si è lasciando andare ad un auspicio: “Capita poche volte in carriera che un evento così prestigioso parta da casa, ero troppo giovane per il Tour del 1998, quindi farò di tutto per esserci quest’anno. Il percorso è molto equilibrato, penso che i favoriti siano molti, dovessi fare un nome direi Nibali se ci sarà”.

 

Articolo e foto a cura di Matteo Romanelli