Giro d’Italia 2014: La presentazione!

Svelato a Milano il percorso del Giro d’Italia 2014.
L’analisi delle 21 tappe a cura di Matteo Romanelli!

Giro d’Italia 2014: La presentazione 

Cinque tappe di alta montagna, cinque miste, tre cronometro (di cui una a squadre ed una cronoscalata) ed 8 frazioni pianeggiati. Questo in estrema sintesi il menù preparato da RCS per il Giro d’Italia 2014, presentato ieri pomeriggio a Milano nella cornice del Palazzo del Ghiaccio, allestito nell’occasione come un elegante salotto open-space. Già nota da mesi la partenza da Belfast, in Irlanda del Nord, che ospiterà le prime due frazioni, il rientro in Italia avverrà in Puglia, con il gruppo che risalirà la penisola in un crescendo di difficoltà che vedrà, dopo un avvio abbastanza soft, le insidie e le montagne aumentare di giorno in giorno, fino ad un’ultima settimana che si annuncia davvero molto dura. Ecco l’analisi dettagliata. Nei prossimi approfondimenti le curiosità sul percorso, le dichiarazioni dei protagonisti ed alcuni interessanti dati statistici.

 

 

Giro d’Italia 2014: Le 21 tappe

1. BELFAST (cronosquadre) 21,7 km

2. BELFAST – BELFAST 218 km

3. ARMAGH – DUBLINO 187 km

4. GIOVINAZZO – BARI 121 km

5. TARANTO – VIGGIANO 200 km

6. SASSANO – MONTECASSINO 247 km

7. FROSINONE – FOLIGNO 214 km

8. FOLIGNO – MONTECOPIOLO 174 km

9. LUGO – SESTOLA

10. MODENA – SALSOMAGGIORE 184 km

11. COLLECCHIO – SAVONA 249 km

12. BARBARESCO – BAROLO (cr. Ind) 46,4 km

13. FOSSANO – RIVAROLO CANAVESE 158 km

14. AGLIE – OROPA 162 km

15. VALDENGO – PLAN DI MONTECAMPIONE 217 km

16. PONTE DI LEGNO – VAL MARTELLO 139 km

17. SARNONICO – VITTORIO VENETO 204 km

18. BELLUNO – PANAGROTTA 171 km

19. BASSANO DEL GRAPPA – CIMA GRAPPA (crono) 26,8 km

20. MANIAGO – MONTE ZONCOLAN 167 km

21. GEMONA DEL FRIULI – TRIESTE 169 km

 

 

Giro d’Italia 2014: La prima settimana

Dopo 2 anni il Giro d’Italia torna a partire con una cronometro a squadre, un tracciato che si snoda per le strade di Belfast e che si annuncia piuttosto veloce e filante, con solo tre curve tecniche alla partenza e nel finale. Dovrebbe arridere quindi alle formazioni più attrezzate per la specialità, che si contenderanno la prima maglia rosa ad alta velocità. Le altre due frazioni irlandesi sono molto simili tra loro, presentando un’altimetria decisamente facile, ma saranno corse in zone molto ventose: il rischio ventagli sarà la prima insidia che i contendenti per la classifica finale dovranno superare. Dopo il riposo (possibile così presto grazie ad una deroga dell’UCI), la ripartenza dalla Puglia con la Giovinazzo – Bari che darà spazio ancora ai velocisti. Frazione molto breve, ma come sempre al sud su asfalti scivolosi e con molte curve sul circuito conclusivo. Sarà importante restare davanti per scampare al rischio di cadute. Le prime difficoltà altimetriche si registreranno il giorno seguente sul traguardo di Viggiano, formalmente il primo arrivo in salita, anche se le pendenze sono particolarmente dolci e sarà difficile vedere differenze marcate tra i big. Anzi, alcuni dei velocisti più resistenti in salita potrebbero pure riuscire a rimanere in gruppo. Appena più complicata la salita finale della tappa successiva , con traguardo a Montecassino. Una frazione lunghissima, 247 km con partenza da Sassano, ma sostanzialmente pianeggiante fino al finale, dove potrebbe essere più la distanza che la pendenza a generare qualche differenza, ma per i grossi nomi dovrebbe essere un’altra giornata di controllo. Spazio ancora ai velocisti a Foligno, nonostante qualche trabocchetto nel corso della tappa, mentre il week-end presenterà le prime due vere frazioni impegnative. Il sabato l’arrivo a Montecopiolo vedrà un finale molto complicato, con il duro Cippo di Carpegna a 36 km dall’arrivo seguito senza soluzione di continuità dalle due ascese pedalabili verso Villaggio del Lago e l’Eremo della Madonna del Faggio (dove fisicamente si troverà il traguardo). Qui sarà importante avere a disposizione una squadra forte: trovarsi isolati dopo il Cippo potrebbe risultare molto pericoloso, al contrario avere dei compagni a disposizione sarà un vantaggio tattico forse decisivo. Il giorno successivo altro finale in alto a Sestola, nell’Appennino modenese, una salita finale molto particolare divisa nettamente in due parti, la prima più dura, con una pendenza media dell’8,8% (max 13%) e gli ultimi 4 km molto pedalabili attorno al 4%.

 

Giro d’Italia 2014: La seconda settimana

Il secondo lunedì di riposo introduce alla seconda settimana del Giro d’Italia 2014, che si apre con i velocisti protagonisti nella Modena – Salsomaggiore (qualche mangia e bevi nel finale, ma nulla di trascendentale), poi ben più insidiosa la Collecchio – Savona, sia per la distanza (249 km, tappa più lunga del Giro), sia per la salita di Naso di Gatto a 29 km dall’arrivo (tutti di discesa): un’ascesa di 6500 metri con pendenza media del 9% e la parte centrale sempre sopra l’11%. Se ne parlerà poco con tutte le montagne in programma, ma questa frazione potrebbe davvero riservare sorprese. Una tappa di cui si parlerà molto è di certo invece quella successiva, da Barbaresco a Barolo, cronometro individuale di 46,4 km con un profilo molto adatto agli specialisti (solo la salita di Vergne nel finale a poter rompere il ritmo). Prima di tornare in montagna, gli sprinter potranno cercar soddisfazione a Rivarolo Canavese. Poi però si torna a salire, a partire da sabato 24 maggio con l’Agliè – Oropa, una tappa molto difficile: l’arrivo al Santuario sarà infatti preceduto da due G.P.M. molto impegnativi, l’Alpe Noveis e Bielmonte, il primo con pendenze quasi sempre in doppia cifra ed il secondo molto lungo, per un totale di 40 km di salita negli ultimi 80 della frazione. La domenica la tappa sarà più lineare da un punto di vista tattico, ma non per questo meno spettacolare. Da Valdengo si arriva a Plan di Montecampione, con la salita finale che vedrà i migliori scalatori sfidarsi a viso aperto.

 

Giro d’Italia 2014: La terza settimana

Si riposa ancora di lunedì e i corridori ne avranno davvero bisogno, perché l’ultima settimana del Giro d’Italia 2014 si preannuncia molto impegnativa. Si parte infatti subito in salita, letteralmente. Da Ponte di Legno si va a Val Martello, nel recupero della tappa annullata per maltempo lo scorso anno e subito, abbassata la bandierina, sotto le ruote i girini troveranno le ripide rampe del Gavia, seguito dallo Stelvio (Cima Coppi) e dalla sua difficilissima discesa, prima dalla irregolare ma estremamente lunga salita finale verso il traguardo. Una tappa breve, con ampi tratti sopra i 2000 metri di altitudine, dopo un giorno di riposo (tutte circostanze che potrebbero creare difficoltà fisiche ai corridori) e aperta pure ad azioni da lontano, specie se nel tratto di fondovalle il vento dovesse essere favorevole. Facile prevedere distacchi molto pesanti. Si respira il mercoledì, con il traguardo di Vittorio Veneto sulla carta riservato ai velocisti, anche se la tappa è disseminata di trabocchetti (da ultimo il Muro di Ca’ del Poggio), che uniti alle scarse forze che ormai saranno presenti in gruppo potrebbero anche favorire una fuga da lontano. Ma sarà la quiete prima della tempesta, preludio di un trittico veramente tremendo. Il giovedì si arriva al Rifugio Panagrotta, 16,5 km molto regolari attorno all’8,5% che di sicuro potranno scavare delle differenze. Il giorno successivo è in programma la cronoscalata al Monte Grappa: i primi 7 km sono pianeggianti per uscire da Bassano, quindi inizia la salita vera e propria: un’ascesa lunga, con pendenze difficili ma non talmente ripide da impedire di fare velocità, insomma decisamente adatta a questo particolare tipo di esercizio e chi saprà trovare il ritmo giusto potrà infliggere distacchi importanti agli avversari. Quindi, in questo costante aumento della difficoltà si arriva al momento clou sabato 31 maggio, quando l’arbitro finale del Giro sarà il Monte Zoncolan, e basta il nome per descrivere questa salita (che sarà affrontata dal versante più duro, quello di Ovaro). Per la prima volta il gigante della Carnia sarà preceduto da altre due salite, il Passo del Pure e la Sella Razzo che serviranno soprattutto a far accumulare fatica ai corridori in vista della sfida finale sui 10,1 km all’11,9% di pendenza media che sanciranno il vincitore finale del Giro d’Italia 2014. Come lo scorso anno, infatti, l’ultima frazione sarà una passerella che condurrà il gruppo da Gemona del Friuli a Trieste, anche se il circuito finale, presentando uno strappetto al suo interno, potrebbe riservare qualche sorpresa (parlando ovviamente del successo di tappa).

 

Foto ed articolo a cura di Matteo Romanelli