Giro d’Italia: Tra storia e numeri!

Il Giro d’Italia rinnova la sua leggenda e si appresta a vivere un altro capitolo della sua storia!

 

Giro d’Italia: Al via l’edizione 2013!

Sabato 4 maggio scatterà da Napoli il 96° Giro d’Italia. Tutto pronto per l’edizione 2013 della corsa rosa, un appuntamento atteso con trepidazione dai protagonisti e da tutti gli appassionati di ciclismo. www.sportapp.it analizzerà i momenti più importanti delle 21 frazioni attraverso approfondimenti giornalieri e dati statistici di maggiore interesse. In attesa di puntare l’attenzione sul Giro d’Italia 2013 ecco il primo articolo di presentazione e di approfondimento sulla storia della corsa più amata dagli italiani.

 

Giro d’Italia: La nostra storia!

La prima edizione del Giro d’Italia si è corsa nel 1909 ed ha visto il successo dell’azzurro Luigi Ganna. 8 le tappe, 2448 i chilometri totali, 127 i corridori partiti e 49 quelli che terminarono la gara.. Arrivo e partenza a Milano. Era il ciclismo dei pionieri, era il primo capitolo di una storia che è oggi giunta al 96° atto e che ha attraversato praticamente ogni angolo della penisola accompagnando il nostro paese nella sua evoluzione.

La manifestazione voluta e patrocinata in ogni edizione dalla Gazzetta dello Sport ha fatto grandi passi in avanti e si è unita in modo indelebile alla storia dell’Italia. Il Giro non è solo una gara ciclistica, è lo spaccato fedele di una nazione e della sua gente. E’ sport, è storia, è tradizione popolare, è spirito patriottico, è passione, è un mix di sudore e di imprese senza tempo, è leggenda allo stato puro. Il Giro d’Italia si è fermato solamente di fronte alle due Guerre Mondiali (dal 1915 al 1918 e dal 1941 al 1945) ed ha raccontato fedelmente oltre 100 anni della nostra storia. Dalle strade sterrate a quelle in asfalto, dalle bici spartane ai mezzi ultramoderni, dagli eroi del passato alle celebrità dei tempi nostri, dalle maglie di lana alle divise griffate, dall’epopea raccontata sui libri di storia alla diretta streaming..

Il Giro d’Italia è andato al passo con i tempi, ma ha conservato inalterata ogni sua caratteristica. La fatica degli atleti, la passione della gente che scende ai bordi delle strade per applaudire ogni singolo corridore, la bellezza di paesaggi impareggiabili, lo spettacolo agonistico della competizione, la gioia di una nazione che si veste a festa per onorare il passaggio della corsa. Questa la forza del Giro d’Italia, evento che ha mantenuto il suo fascino nel corso degli anni. Oggi come ieri, nel 2013 come nel 1909.. Una storia fantastica che risveglia i ricordi di ognuno di noi.. A scriverla e a raccontarcela sono stati (attraverso imprese leggendarie) Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Magni, Gaul, Anquetil, Gimondi, Merckx, Moser, Saronni, Hinault, Bugno, Indurain, Pantani e Simoni. Campioni di assoluto valore, nomi che ci hanno fatto sognare e che fanno parte della nostra memoria, monumenti del ciclismo e dello sport mondiale.

 

Giro d’Italia: I numeri individuali

Dal 1909 al 2012 si sono svolte 95 edizioni, 1 a squadre (vinta dall’Atala nel 1912) e 94 individuali. Sono 60 i corridori che hanno scritto il loro nome nell’albo d’oro del Giro d’Italia. Il record di vittorie appartiene pari merito ad Alfredo Binda, Fausto Coppi e Eddy Merckx. I due fuoriclasse azzurri ed il cannibale belga hanno conquistato 5 successi a testa. Al comando della classifica assoluta figura in solitario Fausto Coppi. Per lui, oltre ai 5 acuti, anche 2 secondi posti.. Inarrivabile nei risultati e nell’immaginario collettivo. A quota 3 affermazioni gli azzurri Brunero, Bartali, Magni e Gimondi ed il francese Hinault. L’Italia ha monopolizzato tutti i gradini del podio nelle prime 5 edizioni individuali (quelle precedenti la Grande Guerra) e ha conquistato il successo nelle prime 31 circostanze. Il primo corridore straniero a salire sul podio è stato il belga Marcel Buysse (3° nel 1919), mentre la serie di vittorie consecutive dell’Italia è stata interrotta nel 1950 dallo svizzero Hugo Koblet. Luigi Ganna ha dominato la prima edizione, il canadese Ryder Hesjedal si è invece imposto nell’ultima.

Solo Binda e Merckx sono riusciti a conquistare 3 affermazioni consecutive. L’azzurro ha calato il tris firmando le edizioni del 1927, del 1928 e del 1929, il belga si è invece aggiudicato quelle del 1972, del 1973 e del 1974.. Felice Gimondi è il primatista di podi. L’azzurro si è piazzato tra i migliori tre della classifica in 9 occasioni (3 volte primo, 2 volte secondo e 4 volte terzo). A quota 7 podi troviamo anche gli altri italiani Bartali (3-4-0), Coppi (5-2-0) e Gilberto Simoni (2-1-4). 150 nel complesso i ciclisti che sono saliti almeno una volta sul podio: in 60 sono riusciti a conquistare successi, in 90 hanno invece mancato l’appuntamento con il massimo risultato. I più sfortunati in questo senso sono stati gli italiani Bartolomeo Aymo (1 secondo e 3 terzi posti) e Italo Zilioli (3 secondi e 1 terzo posto). Tra il 1° ed il 5° successo di Fausto Coppi sono passati addirittura 13 anni (dal 1940 al 1953). Un record ineguagliabile tra i tanti realizzati dal Campionissimo!

 

Giro d’Italia: I record di Binda, Merckx e Cipollini

Mario Cipollini è il ciclista che ha vinto più tappe nella storia del Giro d’Italia. Il velocista più forte di tutti i tempi ha brindato per 42 volte (superando le 41 di Binda). La prima nel 1989 (Mantova – Mira), l’ultima nel 2003 (Arezzo – Montecatini Terme). Eddy Merckx è il corridore che ha indossato per più giorni la maglia rosa (76), Alfredo Binda è l’alteta che ha vinto più tappe nella stessa edizione (12 affermazioni nel 1927) ed è soprattutto l’unico ad essere stato pagato dagli organizzatori per non prendere parte al Giro d’Italia. Nel 1930 gli vennero infatti corrisposte 22500 lire (stesso premio spettante al vincitore) per restare a casa. Segno evidente della sua superiorità rispetto al resto dei contendenti, episodio che racconta un altro ciclismo e che rinnova la leggenda di uno sport ricco di aneddoti e di momenti indimenticabili..

Potere del Giro d’Italia, fascino di una competizione che esce dall’ambito sportivo per entrare nel cuore e nell’anima della gente, epopea di una gara che si appresta a vivere il 96° capitolo della sua storia. Il ciclismo è profondamente cambiato, il Giro d’Italia resta nonostante le differenze lo stesso di allora. Nel 2013 come nel 1909, oggi come domani, come un lungo filo conduttore che ha segnato la storia dell’Italia e che ogni anno accompagna la vita di ognuno di noi.