Il Giro torna in Italia, Bouhanni vince a Bari

La prima tappa italiana della 97° corsa rosa vive sulla noia e si ravviva solo con lo sprint vincente di Bouhanni

 

Bouhanni “rimpiazza” Kittel, Matthews resta rosa

Il Giro d’Italia 2014 è sbarcato nella nostra penisola dopo le 3 frazioni irlandesi ed ha vissuto una giornata paradossale. La tappa più corta della 97° edizione si è trasformata in una farsa per le polemiche dei corridori contro un finale reso pericoloso dalla pioggia. I 112 km della Giovinazzo – Bari sono così diventati una noiosa processione a ranghi compatti. Ritmo bassissimo, nessun tentativo di fuga, zero emozioni fino ad una manciata chilometri dall’arrivo. Solo quando la giuria ha accettato la richiesta dei ciclisti di neutralizzare i tempi all’ingresso dell’ultimo giro del circuito di Bari l’andatura si è fatta più alta. Felici loro, ma non certo il pubblico che ha seguito la tappa.

Il ciclismo ha fatto una figuraccia ed ha deluso l’attesa delle persone che si aspettavano una frazione accesa e frizzante. Chance persa per molte squadre di secondo piano e per tutti quei corridori che potevano sfruttare la situazione per mettersi in mostra. Non esattamente il modo migliore per festeggiare il compleanno del Giro d’Italia. La tappa odierna è stata vinta da Nacer Bouhanni. Il francese ha sfruttato il ritiro del tedesco Kittel (colpito sembra da un virus influenzale) e si è imposto in una volata ad eliminazione. Un paio di cadute hanno spezzato il gruppo e così il successo allo sprint è diventato questione riservata a pochi.

La Giant Shimano ha preso in mano la situazione nonostante l’assenza di Kittel ed ha messo Veelers nelle condizioni migliori per centrare il successo. L’atleta olandese è però partito troppo presto ed è stato bruciato nel finale da Bouhanni. Il transalpino è stato capace di agganciarsi al trenino della Giant nonostante fosse rimasto attardato da una caduta ed ha trovato comunque la forza per imporre la sua legge. Grande vittoria quindi per il velocista della Fdj, al termine di una tappa brutta ed incolore. Gioia anche per Matthews che non ha avuto difficoltà a conservare la maglia rosa.

 

Nacer Bouhanni

 

La vittoria di Bouhanni

Nacer Bouhanni ha vinto la 4° tappa del 97° Giro d’Italia. Il transalpino della Fdj ha coperto i 112 km della Giovinazzo – Bari in 2h22’06” (alla media di 43,706 km/h) ed ha regolato in volata Giacomo Nizzolo (Ita). 3° Tom Veelers (Ola) poi Roberto Ferrari (Ita), Elia Viviani (Ita), Matteo Montaguti (Ita), Kenny Dehaes (Bel), Luka Mezgec (Slo), Bert De Backer (Bel), Francesco Chicchi (Ita) e Mauro Finetto (Ita).

 

Matthews resta leader

Nulla di nuovo in classifica. L’australiano Michael Matthews conserva la maglia rosa e guida la graduatoria con 8” su Alessandro Petacchi (Ita), 10” su Daniel Oss (Ita) e 14” sui compagni di squadra Luke Durbridge (Aus), Ivan Santaromita (Ita), Svein Tuft (Can), Pieter Weening (Ola).

Più dietro i grossi nomi: a 19” Uran (Col), a 21” Evans (Aus) e Sanchez (Spa), a 26” Majka (Pol), a 37” Roche (Irl), a 41” Scarponi (Ita), a 52” Aru (Ita), a 1’03” Kiserlovski (Cro), a 1’07” Basso (Ita), a 1’09” Quintana (Col), 1’12” Pozzovivo (Ita) e Kelderman (Ola), a 1’15” Kruijswijk (Ola), a 1’28” Pellizotti (Ita), a 1’34” Cunego (Ita) e Niemec (Pol), a 1’47” Rodriguez (Spa), a 2’02” Rolland (Fra) e a 3’40” Hesjedal (Can).

 

Michael Matthews

 

Il protagonista: Bouhanni

Nacer Bouhanni ha conquistato il 1° successo sulle strade del Giro d’Italia e lo ha fatto grazie ad una volata perfetta. Il giovane corridore francese (nato ad Épinal il 25 luglio 1990) ha centrato la 6° vittoria stagionale (in precedenza 1 tappa alla Etoile de Besseges, 1 alla Parigi-Nizza, 1 al Criterium International, 1 al Circuit de la Sarthe ed il Gp di Denain). Bouhanni è passato professionista nel 2010 con la Fdj ed in questi anni non ha mai cambiato maglia. Per lui 26 acuti in poco meno di 4 stagioni.

 

La frazione numero 5

Nella giornata di domani si disputerà la 5° tappa del 97° Giro d’Italia. Partenza da Taranto alle ore 12:00 ed arrivo a Viggiano (provincia di Potenza) dopo 203 km. Traguardo inedito per la corsa rosa e caratterizzato da un finale certamente interessante. La carovana affronterà infatti le prime asperità di questa edizione. Il Valico di Serra San Chirico potrebbe dare il via a una fuga, l’arrivo in salita (sul non impossibile strappo che porta a Viggiano) potrebbe essere il trampolino di lancio verso il successo. Le pendenze non sono tali da spaventare i big del Giro (punte massime dell’8%), ma potrebbero diventare terreno da sfruttare per chi avrà voglia e gambe. Dopo 4 frazioni avare di emozioni si spera che il trend possa cambiare.