IL TRIONFO DI WIGGINS E L’ORDINE A FROOME

Wiggins ipoteca la vittoria finale,
Froome fermato via radio, Nibali sottotono

 

Il Team Sky ha dominato la scena nella seconda ed ultima frazione pirenaica, ma quanto abbiamo visto nello strappo finale (verso il traguardo di Peyragudes) non è stato certamente un bello spettacolo. Poi analizzeremo la vittoria firmata dal redivivo Valverde e la deludente prova dell’azzurro Nibali (perlomeno considerando le aspettative della vigilia), prima però è giusto dare risalto al comportamento tenuto dai due uomini più forti di questo Tour de France.

Bradley Wiggins ha ipotecato il successo finale con 3 giorni di anticipo staccando nel tratto conclusivo della salita Nibali e tenendo a bada le velleità del gregario e connazionale Froome. Il leader della generale ha mantenuto 2’05” sul compagno di squadra e ha portato a 2’41” il vantaggio sull’azzurro. La premessa è necessaria per commentare al meglio quanto accaduto. Nella tappa odierna il primato di Wiggins non è mai stato in discussione. Troppo importante il suo vantaggio nei confronti degli avversari diretti, poco convinta la tattica dei Liquigas. Nibali è parso lontano parente di quello ammirato nella tappa di ieri e non ha mai veramente provato a ribaltare le sorti della Grande Boucle. Wiggins ha gestito la situazione senza patemi e ha messo in cassaforte il successo finale ben prima di tagliare la linea del traguardo. Per questo pare strano quanto avvenuto nel difficile strappo conclusivo. Froome ha aumentato il passo ed ha messo alla corda tutti i rivali. La maglia gialla si è portata sulla scia del compagno di squadra, ma dopo poche centinaia di metri ha perso contatto. Froome non aveva nessuna possibilità di insidiare la leadership del suo capitano, ma aveva la ghiotta opportunità di riprendere il battistrada Valverde e di lottare per il successo parziale. Sarebbe stato un doppio trionfo per il Team Sky e invece l’ammiraglia ha impartito a Froome (attraverso la radiolina) l’ordine tassativo di rallentare il passo e di attendere Wiggins. Ligio alle regole interne il fortissimo ciclista di origini keniane si è praticamente fermato ed ha aspettato il capitano. Lo stesso copione si è ripetuto altre due volte e questo ha consentito a Valverde di conquistare la prestigiosa (e meritata) vittoria di tappa.

La domanda è però legittima.

Perché fermare Froome per attendere Wiggins ed impedirgli di raggiungere Valverde? In un contesto diverso l’ordine sarebbe stato comprensibile, così invece è parso forzato e soprattutto inutile. Perché il divario tra i due del Team Sky era incolmabile, perché al traguardo mancava pochissimo e perché nessuno era in grado di mettere in discussione la leadership di Wiggins. Froome ha accantonato i sogni personali per aiutare il capitano a vincere il Tour e ora che la missione è compiuta si è visto negare la chance di vincere la tappa. Gli ordini di scuderia ci stanno, ma quanto accaduto oggi (modello Formula Uno di qualche anno fa) è parso davvero fuori luogo. Froome è sembrato il migliore in salita, ma non ha potuto confermarlo, Wiggins e il Team Sky hanno perso una bella occasione per onorare il ciclismo a trecentosessanta gradi. Complimenti per come hanno dominato il Tour (Wiggins e Froome sono stati i due ciclisti più forti ed occuperanno con pieno merito i primi due posti della graduatoria), tirata d’orecchi per la brutta figura fatta nella frazione di oggi. Per lo spettacolo e per la sostanza..

Super Valverde.

L’ordine di scuderia del Team Sky ha permesso a Valverde di coronare una splendida fuga e di conquistare il meritato successo. Lo spagnolo, tornato in gruppo dopo la squalifica per doping, ha perso la chance di curare la classifica generale, ma si è riscattato andando a vincere una delle frazioni più attese. Con il cuore e con la capacità di gestirsi al meglio dopo tanti chilometri di fuga. La tattica Sky ha infiocchettato il pacchetto, ma il regalo Valverde se lo è fatto da solo. In attesa di vederlo competere con tutti i migliori in un grande Giro, applaudiamo il suo ritorno nel ciclismo che conta.

Delusione Nibali.

Oggi doveva essere il gran giorno di Vincenzo Nibali ed invece il siciliano non è riuscito a disputare la prova che tutti attendevano. Ha tentato la sortita in discesa a 108 km dal traguardo, ha messo alla frusta la squadra sul Port de Bales, ma non è stato in grado di tentare l’assalto. Prima abbiamo sognato che si muovesse per ribaltare le sorti del Tour, poi abbiamo sperato che potesse lottare per vincere la tappa e infine ci siamo rassegnati all’evidenza. Non aveva la condizione per attaccare e nel momento topico si è addirittura staccato dai migliori. Nel ciclismo non si inventa nulla e se non si hanno le gambe si resta obbligatoriamente fermi al palo. Questo è accaduto a Vincenzo nella frazione odierna. L’azzurro può comunque consolarsi con la certezza del terzo posto. Sognavamo qualcosa di meglio, ma salire sul podio nella corsa più prestigiosa del mondo è sicuramente un gran bel risultato. Per la vittoria appuntamento rimandato.. Adesso a far festa è solo Bradley Wiggins..