Nibali conquista il Tour de France, l’Italia si veste di giallo dopo 16 anni

Vincenzo Nibali si è aggiudicato il Tour de France nel giorno in cui il tedesco Tony Martin ha firmato la crono. Che la festa abbia inizio!!

Martin re della crono, Nibali vince il Tour 

E’ finalmente ora di togliere il condizionale e di festeggiare l’impresa che il ciclismo italiano aspettava ormai da troppi anni. Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France 2014 ed ha regalato al nostro movimento il trionfo più prestigioso. A scrivere il verdetto finale è stata la lunga cronometro individuale valida come 20° frazione della Grande Boucle, la Bergerac – Périgueux di 54 km. Senza nulla togliere al sempre eccelso tedesco Tony Martin (vincitore annunciato della prova contro il tempo a una media di 48,8 km/h) è prima di tutto doveroso celebrare Vincenzo Nibali. L’azzurro della Astana ha dimostrato ancora una volta di avere una marcia in più rispetto agli avversari diretti ed ha concluso la tappa odierna con un 4° posto quanto mai lusinghiero. Battuto solo da specialisti del tic tac quali Martin, Dumoulin e Barta, capace di guadagnare ulteriore margine rispetto agli altri uomini di classifica (i francesi Peraud e Pinot chiuderanno a 7’52″ e a 8’24″, lo spagnolo Valverde è distante 9’55″ e lo statunitense Van Garderen è 5° con un ritardo di 11’44″).

 

Vincenzo Nibali

 

Il capolavoro di Vincenzo Nibali

La performance di Nibali è stata superlativa ed ha definitivamente spazzato via ogni tipo di dubbio! Contador e Froome lo avrebbero costretto a uno sforzo supplementare, ma difficilmente sarebbero stati capaci di andare più forte di così. Il successo di Vincenzo non ammette repliche e non può da nessuno essere messo in discussione. E’ stato il migliore in ogni terreno ed ha tenuto un rendimento mostruoso. E’ andato a bersaglio nelle difficili frazioni britanniche, ha impressionato sul terribile pavé, ha dettato legge nelle montagne più ardue (lasciando il segno sui Vosgi, sulle Alpi e sui Pirenei) ed ha ribadito la sua superiorità con una cronometro favolosa.. Poteva risparmiare energie e godersi questa lunga passerella (con un vantaggio di oltre 7’ sul secondo poteva anche fermarsi a prendere un caffè), ma ha voluto onorare il Tour fino all’ultimo ed ha voluto legittimare ancora di più il suo trionfo.

Nibali è un campione e questa edizione della Grande Boucle lo ha chiarito in modo definitivo. Domani diventerà il 6° corridore della storia a salire sul gradino più alto del podio nelle tre più importanti corse a tappe (Giro, Tour e Vuelta). Prima di lui ci erano riusciti solo i francesi Anquetil e Hinault, il belga Merckx, l’iberico Contador e l’italianissimo Gimondi. Campioni immensi, nomi che mettono i brividi, atleti che racchiudono gran parte della storia di questa splendida disciplina sportiva. Allo stesso tavolo di questi mostri sacri da domani potrà sedersi idealmente anche Vincenzo Nibali, uomo umile e campione immenso. Il rappresentante della Astana ha riportato in alto il ciclismo italiano (erano anni che tg e giornali non dedicavano tanto spazio al nostro sport) ed ha acceso il cuore anche dei non appassionati. Una vittoria nella vittoria per esaltare quanto fatto da questo formidabile corridore. L’Italia torna a primeggiare al Tour de France dopo 16 lunghi anni di digiuno (ultimo acuto nel 1998 con Marco Pantani) e festeggia l’impresa del suo uomo più rappresentativo..

 

Arc de Triomphe

 

Grazie Vincenzo!

Nibali ha scritto una bellissima pagina di storia e per questo viene giustamente (e finalmente) celebrato. Per quanto mi riguarda al superlativo Vincenzo voglio rivolgere solo una semplice parola: Grazie! Per le grandi emozioni che ci ha regalato, per la serietà con cui da sempre onora il ciclismo, per il suo modo rispettoso ed umile di approcciarsi ad ogni situazione, per aver regalato all’Italia il successo nella corsa che da sempre è il sogno di tutti gli appassionati e per aver permesso a questo bellissimo sport di tornare a essere un argomento di cui parlare in modo positivo e non solo con gli addetti ai lavori. Il Tour de France si concluderà domani con la classica passerella sui Campi Elisi e con il meritato omaggio al nostro Vincenzo. La tappa sarà solo un antipasto in attesa del momento più emozionante, quello in cui il campione azzurro salirà sul gradino più alto del podio. Non bisogna essere veggenti per immaginarsi la scena.

Nibali che indossa l’ultima maglia gialla, le note dell’inno italiano che si perdono nel cielo di Parigi, l’Arc de Triomphe a fare da ineguagliabile sfondo. Vincenzo coronerà il sogno di una vita e porterà idealmente in trionfo ognuno di noi. Si emozionerà lui (questo non è scontato ma è comunque altamente probabile) e ci emozioneremo tutti noi italiani appassionati di ciclismo. Perché con lui abbiamo trepidato in queste tre settimane di gara, perché questo sport fa parte del nostro dna, perché in quanto italiani ci sentiamo onorati di un successo tanto prestigioso (vincere in casa dei “cugini” francesi è ancora più bello) e perché rivivremo le indimenticabili sensazioni del 1998, quando sullo stesso gradino del podio salì Marco Pantani.

Nibali non sarà mai Pantani, ma è il più degno tra i suoi eredi (e su questo spero vivamente di non essere mai smentito) e in carriera ha saputo mettersi in mostra non soltanto per i risultati. Lo dico da appassionato romantico dello sport e da inguaribile nostalgico del pirata. Grazie Nibali!

 

Foto Arc de Triomphe: Palagret