Biathlon maschile. A Pokljuka la terza tappa di Coppa

Martin Fourcade l’uomo da battere,
Bjoerndalen a caccia di altri record

Il biathlon fa tappa a Pokljuka

Da oggi a domenica la località slovena di Pokljuka ospiterà la terza tappa della Coppa del Mondo di biathlon. Il programma due sprint, due gare ad inseguimento e due mass start. Saranno sei quindi le prove, tre riservate agli uomini e tre alle donne. Il primo appuntamento è la sprint maschile che si disputerà oggi pomeriggio. La sfida tra i big si annuncia molto interessante.

Fourcade uomo da battere, poi tanto equilibrio

Le tappe precedenti, disputate a Oestersund (Svezia) e Hochfilzen (Austria), hanno espresso equilibrio ed un generale livellamento tra i vari contendenti.. Al comando della graduatoria di Coppa del Mondo maschile c’è Martin Fourcade. Il campione francese (nato il 14 settembre 1988 a Perpignano) si sta confermando atleta dal grande potenziale ed è senza ombra di dubbio il favorito principale in ottica sfera di cristallo. Il più forte tra i fratelli transalpini (Simon è tra l’altro ai box per via di un infortunio) ha vinto 2 delle 5 gare individuali che si sono svolte fino ad oggi (4 volte sul podio) ed è il detentore della Coppa del Mondo. Martin, che in carriera ha già conquistato 1 argento olimpico (a Vancouver 2010), 7 medaglie iridate (4 ori, 2 argenti e 1 bronzo) e 12 affermazioni di coppa (29 volte su podio), va forte sugli sci e vanta numeri di grande spessore al tiro (88,89% dei bersagli colpiti in avvio di stagione). Se indovina la giornata giusta difficilmente può essere battuto, se manca di precisione al poligono è comunque in grado di recuperare sugli sci e di essere tra i migliori dieci. Martin Fourcade comanda la graduatoria con 253 punti ed ha 49 lunghezze di margine nei confronti di Andreas Birnbacher. Il tedesco ha vinto la sprint di Hochfilzen e si è confermato fortissimo nelle gare brevi (18 su 20 al tiro nel format con i due poligoni). Al 3° posto della classifica c’è Evgeny Ustyugov. Il russo non ha fino ad ora collezionato piazzamenti sul podio in gare individuali, ma ha disputato prestazioni di ottimo livello (91% al tiro con un sensazionale 49 su 50 nelle sessioni a terra).

Russia e Norvegia sotto le attese

I russi hanno raccolto meno di quanto previsto, ma hanno potenziale da posizioni importanti. Shipulin, Garanichev, Malyshko, Makoveev sono atleti di valore e sono chiamati alla stagione della consacrazione. Al di sotto delle aspettative la squadra norvegese (vittoriosa nella staffetta di Hochfilzen, deludente nelle prove individuali). Emil Hegle Svendsen è campione di esperienza e qualità, ma non ha per il momento trovato la necessaria precisione per affrontare le sessioni di tiro. Il vincitore della Coppa del Mondo 2010-2011, che nella sua carriera vanta anche 3 medaglie olimpiche (2 ori) e 12 mondiali (7 titoli), ha finora colpito solamente l’83,3% dei bersagli ed ha pagato dazio soprattutto nelle sessioni in piedi (77,78%). Svendsen ha commesso errori in ogni poligono e ha vanificato di conseguenza quanto fatto sugli sci (dove è tra i migliori).. In attesa della definitiva consacrazione di L’Abee-Lund, Christiansen, Bjoentegaard e Birkeland, la nazionale regina del biathlon può ancora contare sull’eterno Ole Einar Bjoerndalen. Il campionissimo di Drammen è ancora competitivo alla soglia delle 39 primavere (il prossimo 27 gennaio) e sembra avere le carte in regola per scrivere un’altra pagina della sua già leggendaria carriera. Bjoerndalen ha vinto 11 medaglie olimpiche (6 ori, 4 argenti e 1 bronzo), è salito 38 volte sul podio mondiale (18-11-9), ha conquistato 6 Coppe del Mondo (con 94 vittorie affermazioni e quasi 200 podi totali) e ha vinto gare di coppa per 17 stagioni consecutive (oltre a 1 prova di sci di fondo). Il più forte di sempre ha evidentemente perso lo smalto degli anni migliori, ma ha classe e grinta per essere ancora tra i protagonisti (e lo ha dimostrato contribuendo al successo della staffetta maschile norvegese nell’ultimo weekend di Coppa).

Tedeschi e austriaci a corrente alternata

Rendimento a corrente alternata per gli atleti austriaci. Landertinger e Sumann sono già saliti sul podio ma al tiro non sono parsi ancora irresistibili (87% per il primo e 80% per il secondo), Eder si è confermato super al poligono (91,25% in generale e 92,5% nelle sessioni in piedi), Mesotitsch ha invece deluso le aspettative nei primi appuntamenti stagionali.
Discorso simile per i tedeschi, Birnbacher a parte. Lesser è salito sul podio ad Oestersund (nella gara individuale) e poi è decisamente calato (82% al tiro, non velocissimo sugli sci), Graf è sempre alla ricerca di prestazioni importanti, Schempp spara con precisione (90%) e fatica nella parte sciata, Peiffer sarebbe competitivo se non sprecasse poi tutto nel’ultimo poligono. Francia sulle spalle del già citato Martin Fourcade. Boeuf, Beatrix e Jay nel lungo periodo non offrono infatti le necessarie garanzie.

Sorprese e delusioni

Tra le sorprese di questo avvio di stagione spiccano lo sloveno Fak (vincitore nella prova di inseguimento ad Hochfilzen) ed il canadese Leguellec (primo nella sprint di Oestersund), tra coloro che hanno deluso le attese vanno invece citati l’elvetico Weger (77,5% al poligono), gli svedesi Bergman (82,2% al tiro e prestazioni al di sotto del suo potenziale sugli sci) e Ferry (90% dei bersagli colpiti, ma lontano dalla condizione migliore), lo sloveno Bauer (68,75% al poligono).

Gli italiani

Italia lontana dalle posizioni di vertice nelle gare individuali. Il giovane Dominik Windisch è stato il migliore dei nostri a livello di piazzamenti (12° a Oestersund nella gara individuale e nella sprint), suo fratello Markus e Christian De Lorenzi si sono confermati i meno fallosi nelle sessioni di tiro (80% per entrambi), ma hanno pagato dazio sugli sci. Positivo l’esordio di Pietro Dutto, in cerca della condizione migliore Lukas Hofer. Per il ventitreenne originario di San Lorenzo di Sebato troppi errori al poligono (72,5% nelle sessioni di tiro) e il 19° posto conquistato nella gara ad inseguimento di Hochfilzen come miglior piazzamento. Lukas, medaglia di bronzo ai Mondiali di Chanty-Mansijsk nel 2011, ha il potenziale per diventare uno dei grandi del biathlon mondiale. La speranza è che possa tornare quello di due stagioni fa..