Norvegia show con Svendsen e Graabak

Norvegia regina nel biathlon maschile e nella combinata nordica con gli acuti di Svendsen e Graabak.. Male gli azzurri 

 

Sochi 2014: Il riscatto della Norvegia 

La Norvegia ha rialzato la testa e nella giornata numero 11 dei Giochi Olimpici Invernali ha dettato legge sia nel biathlon maschile che nella combinata nordica. Nel primo caso merito esclusivo di Emil Hegle Svendsen, nella prova multipla splendida la doppietta firmata da Joergen Graabak e Magnus Hovdal Moan. Italia delusa in entrambe le competizioni, ma salvata nel bilancio di giornata dalla medaglia dello short track. Sotto le attese anche Francia e Germania che comunque si sono salvati grazie ai podi di Fourcade e Riessle.

 

 

Norvegia in festa nel biathlon con Svendsen 

Tris mancato da Martin Fourcade che non è quindi riuscito ad eguagliare quanto fatto dalla bielorussa Darya Domracheva nel biathlon femminile. Il francese è stato infatti battuto in volata da Emil Hegle Svendsen nella mass start maschile (15 km sugli sci e 4 sessioni di tiro). Il norvegese ha colpito i 20 bersagli e ha completato la gara in 42’29”1 resistendo alla rimonta operata negli ultimi metri del rettilineo finale dal comunque super Martin Fourcade (1 bersaglio fallito nella prima serie a terra). Svendsen si è presentato con un buon margine sul rivale, ma ha rischiato di compromettere tutto festeggiando la vittoria prima del previsto. Ha tirato i remi in barca prima della linea d’arrivo e per poco non veniva clamorosamente beffato dal mai domo transalpino. 3° posto a 13”8 per Ondrej Moravec. Il ceco è stato perfetto dalla piazzola, ma ha perso contatto dal tandem di testa nella salita conclusiva e si è dovuto “accontentare” del bronzo. 4° a 28”1 lo sloveno Jakov Fak (0-1-1-0), 5° a 56”2 il russo Evgeniy Garanichev (0-1-1-1), 6° a 1’01”4 lo svedese Frederik Lindstrom (1-0-0-1). A completare la top ten Johannes Boe (Nor), Green (Can) e Leguellec (Can), mentre tra i big è stata sotto le attese la performance dei russi Shipulin (11°) ed Ustyugov (19°), dell’austriaco Eder (16°) e del norvegese Bjoerndalen (22°). Male anche gli azzurri. Dominik Windisch ha commesso 5 errori ed è giunto 25°, Lukas Hofer si è invece ritirato dopo aver mancato 4 bersagli nelle due sessioni a terra.

Svendsen ha conquistato il 1° podio a Sochi 2014, ha centrato il 3° oro olimpico dopo i 2 di Vancouver 2010 (individuale e staffetta) ed è salito sul podio a cinque cerchi per la 4° volta (4 anni completò la sua cavalcata con l’argento nella sprint). Nel palmares del campione norvegese (nato a Trondheim il 12 luglio 1985) anche 17 medaglie mondiali (11 ori, 4 argenti, 2 bronzi), 1 sfera di cristallo e 35 affermazioni in Coppa del Mondo.

Fourcade ha fallito il tris di titoli, ma è salito per la 3° volta sul podio di Sochi (dopo gli ori in inseguimento e individuale) ed ha centrato la 4° medaglia olimpica (considerando anche l’argento nella mass start di 4 anni fa). Moravec ha invece firmato il bis dopo il 2° posto conquistato nell’inseguimento.

 

 

Norvegia super nella combinata nordica

La splendida giornata della Norvegia è stata coronata dal doppio podio conquistato nella combinata nordica. Joergen Graabak ha infatti vinto l’oro nella gundersen da trampolino grande regolando in uno sprint ristretto il connazionale Magnus Hovdal Moan (a 0”6) ed i tedeschi Fabian Riessle (3° a 1”6) e Bjoern Kircheisen (4° a 2”1). 5° a 11”3 Bernhard Gruber (Aut), 6° a 11”5 Akito Watabe (Jap), 7° a 16”4 Jason Lamy Chappuis (Fra), 8° a 23”9 Johannes Rydzek (Ger), 9° a 24”5 Haavard Klemetsen (Nor), 10° a 30”4 Eric Frenzel (Ger). Staccati gli italiani che nei 10 km sugli sci non sono riusciti a recuperare l’enorme gap pagato nella prova dal trampolino: 18° a 1’16”0 Alessandro Pittin, 23° a 1’26”0 Armin Bauer, 28° a 2’05”5 Lukas Runggaldier, 41° a 3’29”4 Giuseppe Michielli.

Frenzel ha dominato come da previsione il segmento di salto (139,5 metri e 129 punti), ma nel fondo è stato risucchiato da Klemetsen, Watabe, Gruber, Lamy Chappuis, Graabak, Moan, Riessle, Kircheisen e Rydzek. I 10 uomini di testa si sono dati battaglia nel finale e la selezione è stata netta. Frenzel non è riuscito a tenere il passo (ed ha mancato il bis dopo il successo all’esordio), mentre i norvegesi hanno dimostrato di essere i più in forma del lotto. Pittin ha recuperato 21 posizioni e 1’07”, ma era troppo distante per avvicinarsi ai big e lo stesso si può dire per Bauer (da 41° a 23°) e Runggaldier (da 46° a 28°). Da trampolino grande i nostri pagano un gap decisamente elevato. Peccato che anche la prova a squadre si svolga in questo contesto.

Il classe 1991 Graabak ha conquistato il 1° podio olimpico in carriera ed ha riportato la Norvegia sul gradino più alto del podio di una gara di combinata nordica a cinque cerchi a 16 anni di distanza dai trionfi di Nagano 1998 (Vik vinse la gundersen individuale e trascinò la staffetta verso l’oro a squadre). Moan ha invece fallito ancora l’appuntamento con il metallo più pregiato, ma è tornato a medaglia dopo 8 anni (a Torino 2006 vinse argento e bronzo nelle due competizioni individuali) e ha consentito alla Norvegia di realizzare una doppietta che mancava addirittura dal 1936 (Hagen davanti a Stenen). Sul terzo gradino del podio è invece salito per la 1° volta Riessle, sicuramente il meno atteso tra gli atleti tedeschi.