SCI ALPINO. Al via la Coppa del Mondo maschile!

Intervista esclusiva con il preparatore
della nazionale azzurra Vittorio Micotti

 

Lo slalom gigante femminile di Soelden ha ufficialmente aperto la Coppa del Mondo di sci alpino. Sulle nevi austriache si è imposta Tina Maze. La slovena ha preceduto le atlete di casa Kathrin Zettel e Stefanie Koehle, mentre in casa Italia discreta prova di Denise Karbon (7°) e Irene Curtoni (8°). Domani si disputerà il gigante maschile e la nazionale azzurra parte con buone ambizioni. In gara per noi ci saranno Max Blardone, Davide Simoncelli, Manfred Moelgg, Giovanni Borsotti, Matteo Marsaglia, Florian Eisath, Roberto Nani, Luca De Aliprandini e Mattia Casse. A fare il punto sulla stagione maschile è il preparatore atletico della nazionale di sci alpino Vittorio Micotti.

Come è andata la preparazione estiva?

“La squadra si è allenata bene ed è pronta per cominciare questa stagione. In Sud America abbiamo trovato condizioni climatiche non troppo favorevoli, ma ci siamo preparati nel modo migliore, al ritorno in Europa abbiamo messo a punto gli ultimi dettagli e adesso finalmente si può iniziare. Peccato solo per l’assenza di Innerhofer. Lo aspettiamo nelle prossime tappe. Se starà bene potrà disputare una grande stagione”.

Si parte con il gigante di Soelden. Quali sono le speranze azzurre?

“Max Blardone rappresenta una garanzia e può fare bene fin dall’avvio, ma non è l’unica freccia al nostro arco. La squadra di gigante è competitiva e il lavoro è andato nella direzione giusta. Difficile sbilanciarsi in previsioni per Soelden, ma in generale possiamo dire la nostra. C’è una concorrenza spietata ed il livello è altissimo, ma la squadra azzurra è pronta alla sfida”.

In generale a che livello è la nazionale italiana?

“Siamo competitivi in tutte le specialità e possiamo essere protagonisti. Vincere è sempre più difficile perché il livello medio si è alzato. Noi ce la giocheremo. In slalom veniamo da una stagione positiva, in gigante non siamo inferiori a nessuno e nella velocità possiamo dire la nostra. Per raccogliere risultati importanti servono tante componenti e tutto deve girare nella direzione giusta”.

A livello globale quali nazioni hanno qualcosa in più di noi?

“L’Austria è da sempre un punto di riferimento, la Svizzera può vantare degli atleti fortissimi e la Francia sta crescendo in maniera esponenziale”.

Hirscher sarà ancora l’uomo da battere?

“Penso di si. Lo scorso anno ha conquistato la sfera di cristallo ed ha le carte in regola per confermarsi anche in questa stagione. Ha margini di miglioramento ed è un grande talento”.

Chi può insidiarlo?

“Lo svizzero Feuz sicuramente, ma non solo. Penso soprattutto al francese Pinturault, al norvegese Svindal, al croato Kostelic e a qualche giovane che in questa stagione può effettuare il salto di qualità”.

E gli azzurri?

“Nessuno dei nostri ha attualmente le armi per puntare alla classifica. Abbiamo tanti atleti di talento, nessuno però in grado di far bene in tutte le specialità. La polivalenza è una dote rara e puntare ai piani nobili della graduatoria richiede uno sforzo enorme sia a livello fisico che mentale. Magari in futuro ne riparleremo”.

Quanto inciderà sui risultati il cambio di materiali?

“Il raggio di curvatura è più largo e questo cambia il modo di approcciare alcuni passaggi. Chi saprà adattarsi prima avrà dei vantaggi anche in termini di prestazioni, ma tutti devono confrontarsi con le stesse difficoltà. I materiali incidono, ma a determinare un risultato sono tanti fattori: condizione fisica, tenuta mentale, fortuna, capacità di adattarsi alle diverse tipologie della neve, motivazioni, preparazione specifica. Le gare si giocano sul filo dei centesimi e niente può esser lasciato al caso”.

Heel e soprattutto Razzoli devono riscattare una stagione poco entusiasmante..

“Werner ha avuto difficoltà importanti, Giuliano deve ritrovare condizione fisica e sensazioni che lo portarono alla conquista del titolo olimpico. Lo rivedremo al top e lo stesso vale anche per Heel. Mi aspetto poi una crescita ulteriore da Gross, Paris oltre alla conferma di Blardone e Innerhofer. Il livello medio del team è buono ”.

Tra i giovani azzurri chi dobbiamo seguire con particolare attenzione?

“Mattia Casse può diventare l’atleta polivalente che ci mancava ed attenzione a Luca De Aliprandini. Ha dei numeri importanti e ne sentiremo parlare. Senza dimenticare Roberto Nani, Giovanni Borsotti e gli altri”.

Il 4 febbraio a Schladming scatteranno i Mondiali. Questo ha influito sulla programmazione fisica?

“No perché all’appuntamento iridato manca ancora troppo tempo. I Campionati del Mondo saranno l’apice di questa stagione, ma è importante far bene fin da subito”.

Quanto sono cambiate le metodologie di allenamento negli ultimi anni?

“Equilibrio e coordinazione sono alla base di tutto e la palestra è fondamentale. Prima non era così”.

In questi anni qual è stato l’atleta che l’ha impressionata di più?

“Bode Miller per il talento purissimo, Didier Cuche per la professionalità, ma nessuno è arrivato al livello di Alberto Tomba. Per tenuta mentale, forza fisica, capacità di entusiasmare il pubblico e qualità della sciata. E’ stato un campione inimitabile”.