Australian Open: Federer di lusso, Djokovic di grinta

L’elvetico annienta Raonic, il serbo batte Wawrinka al 5°.
Conclusi gli ottavi di finale degli Australian Open

 

Il punto sugli Australian Open

Gli Australian Open di tennis entrano nel vivo e sono pronti per regalarci una seconda settimana di altissimo spessore. Gli ottavi di finale si sono conclusi con l’ennesima dimostrazione di classe di Roger Federer. Il più forte tennista di tutti i tempi ha infatti regolato senza troppi patemi Milos Raonic e si è qualificato per i quarti. Il fuoriclasse svizzero si è aggiudicato il match con il canadese grazie ad un perentorio 6-4, 7-6, 6-2 e nel prossimo turno affronterà il numero 7 del ranking, Jo Wilfred Tsonga. Il francese arriva al match con Federer dopo aver superato in 4 set (6-4, 3-6, 6-3, 6-2) il connazionale Richard Gasquet (n° 9) e per competere con Roger dovrà tirar fuori dal cilindro una prestazione perfetta. L’altra sfida della parte bassa del tabellone metterà di fronte il sorprendente Jeremy Chardy e il numero 3 della graduatoria Atp Andy Murray. Il francese si è imposto in 4 set (5-7, 6-3, 6-2, 6-2) sul nostro Andreas Seppi (n° 21), mentre il britannico ha vinto 6-3, 6-1, 6-3 con il transalpino Gilles Simon (n° 14). Decisamente più difficile il compito del serbo Novak Djokovic. Il numero 1 del mondo ha sofferto tantissimo contro lo svizzero Stanislav Wawrinka (n° 15) ed ha superato il turno soltanto dopo 5 ore e 2 minuti di autentica battaglia. Nole si è imposto 1-6, 7-5, 6-4, 6-7, 12-10 e ha dovuto spendere molte energie, a livello fisico e mentale. Nei quarti di finale il serbo se la vedrà con il numero 5 del tabellone Tomas Berdych. Il ceco ha avuto invece vita facile nello sconfiggere il sudafricano Kevin Andersson (6-3, 6-2, 7-613) e nel prossimo turno sarà chiaramente più fresco del rivale. L’ultimo match dei quarti di finale sarà quello tra il numero 4 David Ferrer e il numero 10 Nicolas Almagro. Lo spagnolo ha battuto 6-2, 6-1, 6-4 il giapponese Kei Nishikori (n° 16), l’argentino ha approfittato dei problemi accusati dal serbo Janko Tipsarevic (n° 8), che si è ritirato nel corso del secondo set (sul 6-2, 5-1 in favore di Almagro).

Federer disegna tennis da favola, Djokovic tira fuori il carattere

L’assenza per infortunio dello spagnolo Rafael Nadal ha sicuramente diminuito il valore tecnico del torneo e ha ovviamente tolto di mezzo uno dei grandi favoriti per il successo. In lizza per il primo slam della stagione restano comunque tennisti di assoluta qualità. Novak Djokovic, Roger Federer e Andy Murray sono i mostri sacri della racchetta e hanno qualcosa in più rispetto ai rivali. Il serbo ha vinto la sfida infinita contro Stanislav Wawrinka (la 4° partita più lunga di sempre agli Australian Open) e lo ha fatto grazie ad una prova di straordinaria solidità. Lo svizzero si è trovato a condurre 6-1, 5-2 e sembrava aver indirizzato l’incontro in modo definitivo. Nole però ha cambiato ritmo e ha dimostrato di avere mille risorse. Si è portato avanti di un set, ha subito il ritorno dell’elvetico e nel quinto parziale ha lottato come un leone. Wawrinka ha disputato la gara della vita, ma ha sprecato situazioni favorevoli ed ha tenuto in partita il numero uno del mondo. Grave errore perché quando si gioca con campioni di questo livello bisogna sfruttare ogni chance. Djokovic ci ha messo tanta grinta e dopo oltre 5 ore di gara ha steso Wawrinka con un passante da manuale. Nole ha liberato la sua gioia ed ha compiuto l’impresa.
Vittoria decisamente più facile per Roger Federer. Lo svizzero sta giocando un tennis da fantascienza e sembra di nuovo al top della condizione. Il malcapitato Raonic ha subito lo stesso trattamento che il campione elvetico  aveva in precedenza riservato a Paire (Fra), Davydenko (Rus) e Tomic (Aus). Il più forte di sempre ha messo in mostra il meglio del suo repertorio ed è parso solido come nei giorni migliori: pochi errori, un alto numero di vincenti, il solito ficcante servizio e una invidiabile mobilità a livello fisico. Raonic è riuscito a farsi valere solo al servizio, Federer è approdato ai quarti di finale senza aver perso nemmeno un set. L’uomo dei record ha stabilito l’ennesimo primato e ha conquistato per la 35° volta consecutiva i quarti di finale in un torneo del grande slam (nel Roland Garros 2004 l’ingresso tra i migliori 8 gli fu impedito dal brasiliano Kuerten). Per il livello di gioco espresso finora, Roger può essere considerato il favorito principale in chiave vittoria finale. Dovesse riuscirci conquisterebbe il 5° trionfo in terra australiana ed arriverebbe a quota 18 slam in carriera.

Murray e Berdych proveranno a rovinare i piani

Quella tra Djokovic e Federer è la finale che tutti sognano, ma i due grandi favoriti dovranno superare ancora esami molto difficili. L’insidia più pericolosa per il serbo è rappresentata da Berdych. Il ceco possiede i colpi del campione e se in giornata può competere con chiunque. Djokovic potrebbe pagar dazio dopo la maratona con Wawrinka, Tomas proverà ad approfittarne. Chi passerà il turno affronterà Ferrer o Almagro ed avrà quindi la strada quasi spianata (anche se nel tennis non si sa mai) verso la finalissima. Più difficile il cammino di Federer. Lo svizzero affronterà subito Tsonga e si dovrà preparare ad una sfida  molto più dispendiosa delle precedenti, per la fisicità e per l’imprevedibilità del francese. Roger dovrà faticare, ma parte nettamente con i favori del pronostico ed in caso di passaggio del turno si troverà ad affrontare un ostacolo molto più temibile: Andy Murray. Lo scozzese ha infatti effettuato un deciso salto di qualità vincendo il titolo olimpico e si è poi confermato firmando l’ultimo slam del 2012 (Us Open in finale contro Djokovic). Murray dovrebbe liberarsi senza troppi patemi del sorprendente Chardy e sarà certamente il terzo incomodo in ottica successo. E’ uno dei tennisti più regolari del circuito e ha le carte in regola per aggiudicarsi il torneo. L’eventuale semifinale con Federer sarà aperta a qualsiasi risultato e regalerà sicuramente uno spettacolo di straordinario livello.

Già finito il torneo degli italiani

La truppa italiana si è presto liquefatta nei 2 tabelloni individuali. Tra gli uomini Cipolla, Bolelli, Fognini, Volandri e Lorenzi sono subito usciti di scena contro Kamke, Janowicz, Agut, Simon e Andersson. L’unico a farsi valere è stato Andreas Seppi. L’azzurro, che da lunedì prossimo sarà tra i migliori 20 del ranking mondiale, ha superato i primi turni battendo Zeballos, Istomin e Cilic (n° 12 del tabellone), ma si è poi arreso negli ottavi di finale contro Chardy.
Situazione simile in campo femminile dove l’Italia nutriva ambizioni decisamente superiori. Giorgi, Knapp, Schiavone ed Errani sono state invece subito eliminate da Foretz Gacon, Koehler, Kvitova e Suarez Navarro. Particolarmente dolorosa la sconfitta subita dalla Errani, testa di serie numero 7 del torneo. L’unica a superare i primi turni è stata Roberta Vinci. La numero 16 del tabellone ha battuto Soler e Amanmuradova, ma ha perso al 3° turno dalla russa Vesnina (6-4, 64-7, 4-6).

Sharapova e Williams favorite tra le donne

Ancora in corsa per il titolo femminile degli Australian Open le 6 favorite della vigilia. Nei quarti la bielorussa Azarenka (n° 1) affronterà la russa Kuznetsova, la statunitense Serena Williams (n° 3) se la vedrà con la connazionale Stephens, la cinese Na Li (n° 7) si troverà di fronte la polacca Radwanska (n° 4), la russa Sharapova (n° 2) giocherà invece con la connazionale Makarova. Con tutto il rispetto per la numero uno Azarenka, il duello per la vittoria dovrebbe essere questione tra Serena Williams e Maria Sharapova. Hanno qualità superiori al resto della truppa e hanno superato in scioltezza tutti gli incontri finora disputati.