Australian Open: Il racconto dei quarti di finale

I quarti di finale maschili hanno promosso Federer e Nadal, ma hanno bocciato Djokovic. Tra le donne out Azarenka e Pennetta

 

Australian Open: L’esito dei quarti di finale

Completato il quadro dei quarti di finale degli Australian Open 2014. Il primo slam della stagione ha eletto gli 8 giocatori che da questa notte si affronteranno nelle semifinali al maschili e al femminile. Tra gli uomini Rafael Nadal (n° 1) affronterà Roger Federer (n°6), mentre Thomas Berdych (n° 7) se la vedrà con Stanislas Wawrinka (n° 8). Fuori Djokovic, Ferrer e Murray, cioè tre dei primi quattro giocatori del mondo. In ambito femminile Na Li (n° 4) giocherà contro Eugenie Bouchard (n° 30), mentre Agnieszka Radwanska (n° 5) sarà opposta a Dominika Cibulkova (n° 20). Sconfitte quindi l’azzurra Pennetta e la bielorussa Azarenka che dopo le eliminazioni di Williams e Sharapova era considerata la principale favorita per il successo. Saranno 4 match combattuti ed intensi a delineare le due finali del torneo australiano. Impossibile azzardare pronostici, meglio rivivere le emozioni delle sfide che hanno animato i quarti di finale.

 

 

Quarti maschili: Federer super con Murray

Roger Federer ha scritto un altro straordinario capitolo della sua inimitabile carriera. Il fenomeno svizzero si è infatti imposto 6-3, 6-4, 6-7, 6-3 con lo scozzese Andy Murray ed ha staccato il pass per le semifinali. Re Roger ha giocato un tennis divino nei primi due set, ha sprecato diverse opportunità per chiudere il conto nel terzo parziale, ma ha ripreso il comando nella frazione decisiva. Federer ha sconfitto Murray per la 10° volta (la 4° su 5 scontri negli slam) e fra due giorni disputerà la 34° semifinale in tornei major (l’ultima agli Australian Open 2013 quando perse in 5 set proprio con lo scozzese). Il numero 6 del tabellone ha ceduto il primo set del torneo, ma ha giocato una grande partita ed ha archiviato la pratica in 3 ore e 20 minuti. Nei primi due parziali non c’è stata storia. Roger ha aggredito il rivale scendendo spesso a rete, ha distribuito bene i suoi colpi ed è stato magistrale al servizio. Nel terzo Federer è andato a servire per chiudere il match (5-4) ma si è spento ed ha subito la rimonta. Lo svizzero ha perso il tie-break dopo aver fallito 2 match point (da 6-4 a 6-8) e poi anche nel 4° parziale ha sprecato diverse chance per riprendere il largo. Emblematiche in tal senso le 6 palle-break mancate nell’interminabile 2° game (durato 19 minuti e 26 punti). Il break è arrivato nel 9° gioco quando Murray ha commesso 3 errori con il dritto. Roger si è trovato ancora una volta a servire per il match, ha provato a complicarsi di nuovo la vita (0-30), ma questa volta ha recuperato e poi chiuso il conto con il 10° ace. Federer ha centrato l’11° semifinale consecutiva sul cemento di Melbourne (dal 2004 non ha mai fallito l’obiettivo) e fra 2 giorni affronterà Nadal in quello che sarà il 33° capitolo dell’infinito duello. Negli scontri diretti l’elvetico ha vinto 10 volte (2 negli slam) a fronte di 22 ko. Rafa resta favorito, ma questa pagina è ancora tutta da scrivere..

 

Quarti maschili: Djokovic eliminato

Il risultato più sorprendente dei quarti di finale maschili è arrivato dal match tra Stanislas Wawrinka e Novak Djokovic (n° 2). Lo svizzero si è aggiudicato il confronto in 5 set (2-6, 6-4, 6-2, 3-6, 9-7) e ha battuto il serbo dopo 4 ore di battaglia. Wawrinka ha rimontato lo svantaggio iniziale, ha tenuto i nervi saldi dopo il pareggio di Nole e nel parziale decisivo ha avuto ragione del rivale. E’ stata una maratona (come nei quarti del 2013), ma questa volta è stato Stanislas a uscirne vincitore. Lo svizzero ha conquistato la 2° semifinale di fila in uno slam (agli Us Open 2013 perse in 5 set proprio con il serbo), ha ottenuto il miglior risultato agli Australian Open ed ha battuto Djokovic dopo 14 ko consecutivi. Wawrinka ha compiuto un vero e proprio capolavoro e ha confermato la sua crescita (nella solidità di gioco e nella tenuta mentale). Sconfitta amara per Djokovic. Il serbo aveva vinto le ultime 3 edizioni dello slam australiano e non perdeva a Melbourne da 25 partite (quarti di finale 2010 con Tsonga). Per Novak si sono interrotte altre due strisce record. Negli ultimi 14 slam era sempre arrivato almeno in semifinale (da Wimbledon 2010 allo Us Open 2013) ed in generale era reduce 28 successi consecutivi (dalla finale Us Open 2013 persa con Nadal). Risultato sorprendente, ma meritato per un Wawrinka capace ormai di lottare a armi pari con tutti i grandi del circuito.

 

Quarti maschili: Nadal avanti con fatica

Rafael Nadal ha rispettato il pronostico sconfiggendo 3-6, 7-6, 7-6, 6-2 Grigor Dimitrov al termine di un confronto che è stato più equilibrato del previsto. Lo spagnolo ha rischiato grosso con il talentuoso, ma ancora acerbo bulgaro e ha centrato l’obiettivo perché non ha perso la calma. Ha ceduto il primo set, è stato costretto al tie-break nei due parziali successivi e nel terzo è stato salvato da un clamoroso errore commesso con il dritto in campo aperto da Dimitrov. Nel 4° set Rafael ha sfruttato le sue superiori doti fisiche e mentali, ma chissà come sarebbe andata se Grigor fosse andato in vantaggio per 2-1. Il ventiduenne di Haskovo ha di che recriminare e deve fare tesoro dell’occasione sprecata, Nadal è stato limitato da una brutta vescica, ma ha comunque superato il turno. I fuoriclasse sono fatti così e sono tali anche quando vincono soffrendo.

 

Quarti maschili: Berdych di forza

Il ceco Thomas Berdych ha vinto 6-1, 6-4, 2-6, 6-4 contro lo spagnolo David Ferrer (n° 3) ed ha conquistato la 1° semifinale della carriera sul cemento di Melbourne (la 4° in uno slam dopo quelle del 2010 a Roland Garros e Wimbledon e dopo quella del 2012 agli Us Open). Berdych ha sfruttato il servizio e i tanti errori del rivale. Nonostante una condizione non eccellente ha così centrato il grande risultato ed è diventato a tutti gli effetti la mina vagante del torneo.

 

Quarti femminili: Sogno finito per Pennetta

Il tabellone femminile ha continuato a riservare grandi sorprese. L’unico match che ha rispettato i pronostici è stato purtroppo quello tra la cinese Na Li e l’azzurra Flavia Pennetta. La numero 4 del mondo ha giocato un tennis di straordinaria fattura e ha annichilito la brindisina con un perentorio 6-2, 6-2. La differenza tra le due giocatrici è stata evidente e il punteggio finale ha fotografato fedelmente quanto si è visto in campo. Quando la più brava non sbaglia quasi nulla per l’altra è impossibile reggere l’urto. Li si è qualificata per le semifinali (4° volta nelle ultime 5 edizioni), Flavia è uscita a testa alta ed ha dimostrato di essere tornata su alti livelli dopo l’infortunio.

 

Quarti femminili: Le altre sfide

Se tra gli uomini è caduto il re (Djokovic), tra le donne è crollata la regina. Viktoria Azarenka aveva vinto le ultime 2 edizioni degli Australian Open, ma questa volta non difenderà il titolo. La bielorussa è stata infatti sconfitta 1-6, 7-5, 0-6 dalla polacca Agnieszka Radwanska. Gara subito in salita per Viktoria che dopo aver recuperato lo svantaggio è letteralmente sprofondata nel parziale decisivo. La venticinquenne di Cracovia è stata più solida rispetto al passato, ha invertito il trend negativo con la bielorussa dopo 7 ko consecutivi e ha raggiunto la 2° semifinale in uno slam (a Wimbledon 2012 arrivò in finale dove perse con Serena Williams). La serie positiva della Azarenka a Melbourne si è invece interrotta dopo 18 successi.

Senza storia il match tra Dominika Cibulkova e Simona Halep. La slovacca ha dominato la partita (6-3, 6-0) ed è tornata nella semifinale di uno slam 5 anni dopo quella giocata al Roland Garros 2009 (allora perse con la russa Safina). La rumena è invece uscita, ma a Melbourne ha giocato il miglior tennis della carriera. Molto più equilibrata la gara tra Eugenie Bouchard e Ana Ivanovic. La diciannovenne canadese si è imposta 5-7, 7-5, 6-2 con la serba (n° 14) ed ha ottenuto il 1° importante risultato di una carriera che si annuncia radiosa.